• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05538 nel mese di ottobre 2014, nei giorni tra il 28 ed il 31, migliaia di giovani medici hanno preso parte al nuovo concorso a graduatoria nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione in...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05538presentato daBURTONE Giovanni Mario Salvinotesto diMercoledì 6 maggio 2015, seduta n. 422

BURTONE e BRUNO BOSSIO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
nel mese di ottobre 2014, nei giorni tra il 28 ed il 31, migliaia di giovani medici hanno preso parte al nuovo concorso a graduatoria nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione in medicina che vedeva la messa a bando di appena cinquemila contratti a fronte degli 8190 richiesti dal Ministero della salute. Il decreto ministeriale 162 del 2014 riportava infatti: «visto il decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e con il Ministero dell'economia e finanze, concernente il fabbisogno annuo di medici specialisti da firmare nelle scuole di specializzazione per l'anno accademico 2013/2014, pari a 8190 unità»;
il fabbisogno di ben 8190 unità inizialmente indicato dal Ministero della salute è ulteriormente confermato dall'accordo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano secondo cui le borse dovevano essere ben 8190;
nel medesimo accordo si legge chiaramente che la programmazione della formazione medico specialistica è definita su base triennale e che negli ultimi tre anni il fabbisogno nazionale dei medici specialistici da formare era ben superiore al numero dei posti banditi. «Per il triennio 2011/2012 — 2012/2013 — 2013/2014 pari a complessive 8.438 unità per l'a.a. 2011/2012 ad 8.170 unità per l'a.a. 2012/2013 ed a 8.190 unità per l'a.a. 2013/2014»;
in base ai dati forniti dall'Ordine dei medici e dall'ufficio statistico del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si evince che dal 2007 al 2013 il gap tra il numero dei laureati in medicina e i posti di specializzazione oscillasse tra le 633 unità alle 995 massimo, e comunque con una percentuale di non ammessi tra il 7 per cento al 14 per cento massimo. Una percentuale, quasi accettabile e non paragonabile al caso odierno ove, a fronte di oltre 12 mila concorrenti, sono stati messi a bando soli 5000 posti;
ciò è stato determinato dal non aver messo a bando i posti per una intera edizione concorsuale, sostanzialmente per l'aver saltato il concorso per un anno. Si è dunque verificato progressivamente un sistema ad «imbuto» esploso quest'anno per aver tardato per oltre un anno la pubblicazione del bando; in tale sistema soggetti laureati (e abilitati alla professione) non riescono ad accedere alle specializzazioni senza le quali non si può realizzare e completare la loro formazione e non si riesce a realizzare il loro diritto al lavoro, essendo notorio che la laurea in medicina è una laurea incompleta non idonea all'ingresso nel mondo del lavoro (solo gli specializzati possono entrare nel servizio sanitario nazionale);
gli interessati dal concorso sono tutti giovani professionisti la cui carriera è già avviata e chiedono di concludere il proprio percorso di formazione contribuendo oltretutto alle esigenze delle strutture ospedaliere;
la prova selettiva consisteva in un primo test di quesiti costituito da 70 domande uguali per tutti e da un ulteriore test differenziato per ciascuno dei tre macrosettori (medicina, chirurgica, servizi clinici) formato da 30 quiz e per ultimo una specifica prova per ciascuna scuola di specializzazione, composta da 10 quesiti;
il 31 ottobre 2014 il Cineca, consorzio chiamato a gestire gli aspetti tecnici della procedura selettiva, comunicava ai vertici del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il verificarsi di un errore che si traduceva nella nota inversione delle prove del 29 ottobre con quelle del 31 ottobre. Tuttavia, ad oggi, il verbale dove si attesta la cosiddetta inversione delle prove, ovvero l'imbustamento dei quesiti in una busta al posto di un'altra pare non esistere;
il 1o novembre il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con un comunicato, aveva optato, in ragione delle su riferite irregolarità, per l'annullamento delle prove con ripetizione delle medesime nella giornata del 7 novembre 2014;
il successivo 3 novembre, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca tornava sui suoi passi, nominando una commissione, secondo la quale i quesiti concretamente non afferenti alla macroarea erano solo 4. Due per l'area medica e due per l'area dei servizi. Successivamente, ai 4 quesiti se ne aggiungevano altri due, riguardanti le singole scuole di cardiologia ed endocrinologia;
sono state rilevate diverse anomalie (black out con ripetizione della medesima prova in orari differenti, computer in rete e altro) tra cui quella che vede i tecnici del Cineca modificare le domande dei candidati per attribuire loro i punteggi delle domande errate, accedendo alla pagina personale di ogni singolo candidato, mettendo dunque in pericolo i dati sensibili e violando il principio della segretezza concorsuale entrando nelle prove informatiche;
in aggiunta a tutto ciò si rende noto che non è stata diffusa la graduatoria precedente la manomissione delle prove, né tanto meno v’è chiarezza sulle risposte originali fornite dai candidati;
il 18 dicembre 2014 il Tar Lazio ha emesso un decreto cautelare, poi confermato, con il quale ha accolto il ricorso di una candidata e «sospeso la graduatoria unica del concorso per l'ammissione alle scuole di specializzazione in medicina a.a. 2013-14» rilevando l'illegittimità del meccanismo di scorrimento che obbligava i medici ad accontentarsi di scelte diverse dalla preferita. In tal modo ad esempio alcuni medici che dovevano diventare otorinolaringoiatri sono diventati cardiologi, e si è danneggiato così lo stesso sistema sanitario italiano generando medici insoddisfatti, nonostante avessero vinto il concorso;
il 26 marzo 2015 il Consiglio di Stato, in sede consultiva, ha accolto 5 ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica sostenuti dalla FP CGIL Medici riconoscendo il diritto dei giovani medici a formarsi ed a iscriversi in sovrannumero alle rispettive scuole di specializzazione;
lo stesso Consiglio di Stato, anche in sede giurisdizionale, accoglieva i ricorsi in appello avverso le ordinanze di rigetto del TAR Lazio, confermando così un orientamento positivo pur se rinviando allo stesso Tar;
ad oggi vi sono 300 medici che attendono di essere immatricolati nelle varie scuole di specializzazione e gli atenei stanno sollecitando l'inserimento denunciando una carenza di personale nelle corsie di ospedali e nei reparti e che negli ultimi tre anni è aumentata;
graduatoria sta ancora scorrendo in quanto non tutti i posti banditi sono stati coperti e molti di quelli inizialmente accettati sono stati, a seguito di rinunce, lasciati liberi in quanto i medici, come predetto, si sono trovati costretti ad accettare scuole di specializzazioni non confacenti alle proprie aspirazioni con la conseguente rinuncia alle relative borse;
i fatti di cui sopra pare siano anche oggetto di indagine da parte della procura della Repubblica di Roma in considerazione dell'atteggiamento assunto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che omette di emanare l'atto ex articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 1199 del 1971;
l'immotivato rifiuto di far immatricolare i 300 medici, a giudizio dell'interrogante, espone il Ministero, i suoi dirigenti e tutto il Governo ad ingenti richieste risarcitorie da parte dei medici interessati dai provvedimenti del Consiglio di Stato con responsabilità anche di carattere politico;
si invita, pertanto, a procedere con l'ammissione dei 300 medici nella prima scuola di specializzazione scelta e nella sede prima sede indicata, in considerazione anche del fatto che, in primis, il Ministero della salute aveva confermato il fabbisogno di 8190 nuove unità –:
quali chiarimenti intenda fornire rispetto alla vicenda richiamata in premessa e quali urgenti iniziative intenda assumere in merito alle gravi e numerose problematiche denunciate in ordine all'inadeguatezza del numero dei posti banditi rispetto alle necessità del sistema sanitario nazionale, nonché in merito alla immatricolazione dei circa 300 medici in sovrannumero e in prima sede nella scuola prescelta, anche alla luce del fabbisogno del sistema sanitario nazionale. (5-05538)