• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.7/00082 premesso che: nell'ambito di un generale ridimensionamento delle attività della difesa in Italia, in campo aeronautico si è assistito ad una diminuzione del numero dei veicoli...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00082presentato daDELL'ORCO Micheletesto diLunedì 5 agosto 2013, seduta n. 65

La IV e la IX Commissione,
premesso che:
nell'ambito di un generale ridimensionamento delle attività della difesa in Italia, in campo aeronautico si è assistito ad una diminuzione del numero dei veicoli operanti e dell'attività di volo militare che ha portato, conseguentemente, anche ad una graduale apertura di molti aeroporti militari al traffico civile;
l'Aeronautica militare, anche dopo la smilitarizzazione del settore (1982) e l'istituzione dell'Enav (allora azienda autonoma assistenza al volo traffico aereo generale (AAAVTAG), ha continuato a svolgere la funzione di fornitore dei servizi di traffico aereo (Air Navigation Service Provider) sugli aeroporti militari aperti al traffico civile e nelle relative zone di controllo e molti controllori di volo dell'Aeronautica hanno continuato a lavorare nei centri di controllo d'area di ENAV spa per la gestione del traffico militare e civile in volo negli spazi aerei civili;
nell'ambito del generale processo di riorganizzazione dell'aeronautica, di cui sopra, sono stati individuati in particolare 15 aeroporti militari (Ancona Falconara, Comiso, Napoli Capodichino, Treviso Sant'Angelo, Brescia Montichiari, Catania Fontanarossa, Rimini Miramare, Palermo Boccadifalco, Vicenza, Verona Villafranca, Udine Campoformido, Roma Ciampino, Brindisi «Papola», Cagliari Elmas, Capua) che movimentavano milioni di passeggeri all'anno e che dunque ricoprivano un importante ruolo nel piano nazionale dei trasporti civili;
per i suddetti aeroporti, con decreto del 25 gennaio 2008, il Ministro della difesa definiva quanto già previsto il 14 ottobre 2004 nel «protocollo d'intesa propedeutico a specifici accordi di programma» tra i Ministri della difesa, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze, atto finalizzato al trasferimento al demanio statale, ramo trasporti – aviazione civile – di aeroporti o sedimi aeroportuali, iscritti nel demanio della difesa;
il Ministero della difesa, con tale atto, dichiarava che per quei 15 aeroporti italiani non sussisteva più l'interesse ad uso militare, autorizzando, quindi, a precedere per un cambio di status da aeroporto militare a civile, previa cessione delle attività militari e il conferimento delle strutture e relativi servizi all'aviazione civile;
dalla cessazione delle attività militari di cui sopra ne è derivato il trasferimento della gestione dei servizi di navigazione aerea (gestione delle piste, della torre di controllo, delle radioassistenze alla navigazione e del radar del controllo di avvicinamento) all'Enav, comportando non poche difficoltà in luce dell'elevata sofisticazione tecnologica dei sistemi d'arma aerei e in ragione dell'elevato livello di complessità del supporto tecnico e logistico, nonché di specializzazione dei sedimi e delle infrastrutture aeroportuali dedicate;
il 7 ottobre 2009 il Sottocapo di stato maggiore dell'aeronautica Giuseppe Bernardis, in occasione di un'indagine conoscitiva della Commissione trasporti della camera, dichiarava: «l'ente civile che subentra all'aeroporto militare per la gestione del traffico aereo non è in grado di utilizzare le infrastrutture presenti, in quanto il mondo militare ha una regolamentazione diversa da mondo civile relativamente all'impiego delle strutture. Il personale dell'ENAV non è in grado di utilizzare le infrastrutture militari in quanto per regolamentazioni generali o per regolamentazioni sindacali non è autorizzato a operare sulle torri di controllo e sugli apprestamenti che l'Aeronautica militare utilizza»;
nelle more di suddetto passaggio e, in alcuni casi, anche successivamente la presenza di personale dell'aeronautica militare è rimasta quasi immutata nella gestione di tali servizi;
a distanza di oltre cinque anni dal decreto di cui sopra recante atto di indirizzo relativo agli aeroporti militari a doppio uso militare-civile nel quale veniva autorizzato il transito di alcuni aeroporti militari, le torri di controllo di Roma Ciampino, Verona Villafranca Brindisi, Treviso e Rimini sono ancora gestite dall'Aeronautica militare mentre a Brindisi, Treviso e Rimini sono ancora sotto gestione aeronautica anche i controlli di avvicinamento;
l'Enav, in attesa della decisione da parte dei Ministeri competenti, ha confermato di essere in grado di assumere operativamente i servizi degli aeroporti di Verona e Ciampino entro 8 mesi dalla formalizzazione della decisione dei Ministeri, mentre per i restanti aeroporti il transito si completerebbe entro 2 anni dalla stessa;
nonostante non risultino essere ancora state stanziate le risorse necessarie all'adeguamento degli aeroporti e nonostante le difficoltà e i rallentamenti riscontrati nel processo di trasferimento, a partire dal 2009, l'Enav ha provveduto ad ampliare il suo personale del Controllo di traffico aereo (CTA) con la sostituzione delle uscite e l'attivazione di un processo di selezione e formazione di nuovi addetti che ha portato al giugno 2011 l'organico dei CTA a 1.816 unità (+107 rispetto al dicembre 2009);
i costi operativi e del personale ammessi per l'anno 2011 sono stati quantificati in euro 553,13 milioni derivanti dall'applicazione ai costi di consuntivo 2010, pari a euro 540,36 milioni – aumentati della quota parte degli oneri derivanti dall'assunzione, a valere sul 2011, di personale CTA in previsione dell'eventuale assunzione da parte della Società di navigazione aerea di ulteriori aeroporti militari aperti al traffico civile, pari a circa 2,7 milioni di euro – dei coefficienti di inflazione programmata (2 per cento) e di efficientamento (2 per cento), con una variazione di traffico individuata nella misura dell'1,9 per cento;
secondo quanto riportato da fonti stampa ed in particolare su un articolo pubblicato il 18 marzo 2013 su L'Espresso, negli ultimi anni il processo di nuove assunzioni sarebbe andato avanti in modo non del tutto trasparente e sarebbero intervenute svariate assunzioni di stretti congiunti di figure di vertice e dirigenti;
in merito alle procedure di assunzione da parte di Enav, la Corte dei conti nella relazione sull'esercizio finanziario 2011, avanzava una possibilità di rivedere la pianificazione di assunzioni per un immediato beneficio in termini di costi: «A tal riguardo, considerando i tempi necessari per la formazione ed abilitazione del personale operativo, la Società ha predisposto un piano organizzativo che prevede l'assunzione di nuovi controllori al fine di poter garante la fornitura del servizio su tali aeroporti. Nell'ipotesi in cui tuttavia tali impianti non vengano più assegnati alla società o, eventualmente, nell'ipotesi di un trasferimento dall'aeronautica militare ad ENAV solo degli impianti ritenuti di rilevanza strategica, ENAV potrebbe rivedere l'attuale pianificazione di assunzione di personale operativo con la prospettiva di un immediato beneficio in termini di costi;
nonostante quanto sostenuto dalla Corte dei conti, a luglio 2012, il processo di nuove assunzioni all'Enav risulterebbe essere stato bloccato. Secondo quanto riportato da fonti sindacali, in occasione di un incontro dell'osservatorio Enav, ovvero della cabina di regia aziendale presieduta dall'amministratore unico di Enav, il management avrebbe illustrato le dinamiche e le politiche societarie tra le quali il blocco delle assunzioni rispondente alla logica imposta dalla spending review, il posticipo dei corsi per il CTA e il 2014 come data per i primi nuovi ingressi il linea operativa;
il processo di formazione di un CTA è particolarmente lungo e costoso poiché prevede un periodo non inferiore ai 14 mesi per la formazione teorico/pratica, con esami di verifica intermedi, nonché un esame finale al superamento del quale, è previsto un ulteriore periodo di addestramento on the job, direttamente in linea operativa, della durata di circa 4 mesi, presso l'impianto aziendale di assegnazione;
l'allievo controllore, una volta superato il periodo di formazione di cui sopra, inizia il secondo periodo di formazione dove viene affiancato a personale CTA operativo, con lo scopo di completare l'acquisizione delle competenze richieste dal ruolo e chiamato a sostenere un esame finale per l'acquisizione della prima abilitazione, rilasciata dall'Enac. Gli allievi controllori che superano con successo l'esame finale acquisiscono la «Licenza di Controllore del Traffico Aereo» e vengono assunti con contratto a tempo indeterminato con profilo di controllore del traffico aereo;
in occasione della sua audizione presso la IX commissione della Camera, in data 24 luglio 2013, l'Amministratore Unico di Enav SpA, Massimo Garbini, ha stimato come costo complessivo per la selezione, formazione, addestramento e abilitazione di ogni singolo controllore di volo un valore di circa 100.000 euro;
l'assistenza al volo che l'Aeronautica militare continua a rendere all'aviazione civile costituisce una spesa poco proficua per la difesa, quantificabile per l'esercizio finanziario 2012 in 8,73 milioni di euro;
in ragione di quanto sopra descritto, l'articolo 238 del codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, dispone che: «Nella determinazione dei diritti aeroportuali da applicarsi negli aeroporti militari aperti al traffico civile, si tiene conto anche delle infrastrutture e dei servizi forniti dall'Aeronautica militare, che stipula apposita convenzione con il gestore aeroportuale, per la definizione degli stessi e l'individuazione delle modalità per il ristoro dei costi sostenuti»;
l'articolo 582 del codice dell'ordinamento militare, recante oneri per la progressiva riduzione dell'organico complessivo delle Forze armate, introduce una graduale riduzione dell'organico delle Forze armate da realizzarsi entro il 2020;
gli articoli 583 e 584 del codice dell'ordinamento militare, al pari dell'articolo 582 di cui sopra, disciplinano il processo di revisione organizzativa del Ministero della difesa e la politica di riduzione, riallocazione e ottimizzazione delle risorse;
l'articolo 2 del decreto-legge n. 95 del 2012 convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nonché la legge delega del 31 dicembre 2012, n. 244, dispongono un graduale processo di riduzione degli organici del personale militare e civile;
la suddetta legge delega, al comma 1 articolo 3, ha tra l'altro individuato un esubero di 33.000 militari e definito una riduzione generale a 150.000 unità di personale militare delle tre Forze armate (Esercito, marina militare ed Aeronautica militare) da effettuarsi entro l'anno 2024, una riduzione di 310 unità di ufficiali generali e ammiragli entro sei anni una riduzione di 1.566 unità di colonnelli e di capitani di vascello entro dieci anni;
tra le misure volte a realizzare con gradualità la riduzione delle dotazioni organiche prospettate dal Governo, da definire in un piano di programmazione triennale scorrevole, adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri per la pubblica amministrazione e la semplificazione, della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, è previsto anche il transito del personale militare nelle aree funzionali del personale civile del Ministero della difesa ovvero presso altre pubbliche amministrazioni, sulla base di tabelle di equiparazione di cui all'articolo 4, comma 96 della legge n. 183 del 2011,

impegna il Governo

a valutare l'ipotesi di prevedere una procedura di transito diretto sotto l'amministrazione Enav dei CTA militari già operanti in ambito civile, in modo da garantire all'Aeronautica militare una diminuzione del personale in esubero e contemporaneamente all'Enav di risparmiare i costi di selezione e formazione di personale da destinare al ruolo di cui sopra.
(7-00082) «Dell'Orco, Artini, Nicola Bianchi, Catalano, De Lorenzis, Cristian Iannuzzi, Liuzzi, Paolo Nicolò Romano, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Alberti, Paolo Bernini».