• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11640    i recenti accordi globali sul clima, assunti da 187 paesi alla COP21 di Parigi, vedono nell'efficienza energetica e nello sviluppo delle fonti rinnovabili una delle strade da seguire per...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11640presentato daREALACCI Ermetetesto diMercoledì 13 gennaio 2016, seduta n. 546

   REALACCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   i recenti accordi globali sul clima, assunti da 187 paesi alla COP21 di Parigi, vedono nell'efficienza energetica e nello sviluppo delle fonti rinnovabili una delle strade da seguire per contrastare i mutamenti climatici. Per l'Italia rappresentano una scelta strategica sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico;
   le misure per ridurre l'inquinamento di emissioni climalteranti, legate alla produzione di calore, coincidono largamente con quelle necessarie a limitare l'inquinamento che colpisce tante nostre città e in particolare l'area della pianura padana, in cui incide fortemente il riscaldamento degli edifici: dipendono, ad esempio, dal riscaldamento circa il 40 per cento delle polveri sottili Pm10. E i problemi emersi anche nelle scorse settimane non possono essere affrontati solo con misure tampone e estemporanee ma richiedono una politica lungimirante ed efficace;
   l'articolo 22 del decreto n. 133 del 2014 il cosiddetto «decreto Sblocca Italia» convertito dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, prevedeva di rivedere i criteri di utilizzo dei fondi per il cosiddetto «conto termico», per facilitare l'accesso a tali contributi per imprese, famiglie e soggetti pubblici. Detti fondi che ammontano a 900 milioni di euro, di cui 700 milioni di euro per i privati e 200 milioni di euro per il pubblico, sono importantissimi anche per rilanciare l'economia nazionale e sono tuttora inutilizzati a causa della farraginosità dell’iter burocratico finora previsto;
   la sopraddetta norma prevedeva che l'aggiornamento del sistema di incentivi, che non ha centrato gli obiettivi in termini di sviluppo dell'efficienza e di utilizzo delle risorse, venisse effettuato entro il 31 dicembre 2014, semplificando le procedure;
   lo stesso Ministro Guidi ha dichiarato, come si evince ad esempio da un articolo on line di Edilportale del 21 maggio 2015, seppur in ritardo con gli obblighi di legge: che era «In arrivo un nuovo conto termico e nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico fino alla fine del 2016»;
   il 9 gennaio 2015, quindi oramai un anno fà, fu emanato il decreto interministeriale (Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) che istituiva la cabina di regia per l'efficienza energetica, finalizzata al coordinamento ottimale delle misure e degli interventi di efficienza energetica, e prevista dall'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/UE. Sono infatti molteplici gli enti e i Ministeri chiamati a confrontarsi con il tema dell'efficienza energetica come, ad esempio, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero dell'economia e delle finanze e altre strutture centrali e territoriali dello Stato. Non risulta però evidenza dell'attività di questa cabina di regia;
   in aggiunta, è bene ricordare che lo stesso articolo 22 del decreto-legge n. 133 del 2014 prevedeva una verifica nel dicembre del 2015 delle nuove norme per il «conto termico», da emanare entro il dicembre 2014, per valutare la loro effettiva efficacia e attuare eventuali modifiche. Come è ovvio tale verifica non risulta avvenuta;
   lo strategico e ultimo accordo europeo, sugli obiettivi «pacchetto clima-energia», al 2030, prevede ulteriori traguardi vincolanti e specifici per le rinnovabili e l'efficienza energetica, al fine di abbattere le emissioni di CO2 del 40 per cento, ovvero di altri gas clima alteranti;
   secondo la Consip la spesa energetica per uffici, scuole e ospedali è maggiore di 5 miliardi di euro annui e, investendo in efficienza energetica, questo valore si può ridurre almeno di un terzo. La misura sarebbe un importante incentivo, anche per la nostra economia, l'innovazione e la competitività delle nostre imprese. Occasione fino ad oggi persa per inaccettabili ritardi burocratici e sottovalutazioni politiche;
   ad inizio 2016, secondo quanto risulta all'interrogante e come richiesto nei precedenti atti di sindacato ispettivo n. 4/07070 e 4/10013, dei quali è stata più volte sollecitata una risposta, l'aggiornamento del conto termico e i risultati del monitoraggio complessivo sui sistemi di incentivazione (monitoraggio che doveva essere effettuato dal Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) non è stato effettuato –:
   quando il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri interrogati, per quanto di loro competenza, intendano dare seguito a quanto previsto dalla normativa vigente che fissava già entro il 31 dicembre 2014 l'aggiornamento del sistema di incentivi definiti dal cosiddetto conto termico emanando il citato decreto interministeriale;
   se, sulla scorta dell'esperienza già fatta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con la «Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche» e considerati il congruo tempo passato, gli accordi sottoscritti alla COP21 di Parigi per il contrasto al cambiamento climatico, l'importante impegno comunitario e il valore economico-strategico delle politiche di efficientamento energetico, si intenda valutare l'istituzione di una struttura di missione per l'efficienza energetica in seno alla Presidenza del Consiglio dei ministri al fine di rispettare i predetti obblighi di legge. (4-11640)