• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07342    nel testo della legge 28 dicembre 2015, n. 208, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016), (Gazzetta Ufficiale serie...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07342presentato daTERZONI Patriziatesto diMercoledì 13 gennaio 2016, seduta n. 546

   TERZONI, MANNINO, D'INCÀ, DAGA, ZOLEZZI, DE ROSA, MICILLO, BUSTO, VIGNAROLI, CIPRINI, NESCI, MASSIMILIANO BERNINI, LIUZZI, BRESCIA, DIENI, D'AMBROSIO, BUSINAROLO, SCAGLIUSI, GRANDE, VACCA, SPESSOTTO, TOFALO e PARENTELA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nel testo della legge 28 dicembre 2015, n. 208, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016), (Gazzetta Ufficiale serie generale n. 302 del 30 dicembre 2015 supplemento ordinario n. 70) approvata dal Parlamento ed entrata in vigore il 1o gennaio 2016, è stato inserito il comma 363 dell'articolo 1 per effetto del maxiemendamento dal Governo in base al quale rende possibile aumentare le volumetrie edificate del 20 per cento in aree protette con la semplice approvazione del comune;
   il testo recita «Comma 363. Al fine di rilanciare le spese per gli investimenti degli enti locali, i comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti, nel cui territorio ricadono interamente i siti di importanza comunitaria, [...] effettuano le valutazioni di incidenza dei seguenti interventi minori: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, anche con incrementi volumetrici o di superfici coperte inferiori al 20 per cento delle volumetrie o delle superfici coperte esistenti [...]»;
   su questo passaggio il Parlamentare europeo del MoVimento 5 Stelle Marco Affronte ha presentato una interrogazione con procedura d'urgenza alla Commissione europea (014940/2015) per chiedere se tale norma non sia in contrasto con la definizione di SIC e se non si presentino elementi che potrebbero comportare una procedura di infrazione a danno dell'Italia;
   nella sua risposta (P-01490/2015) Karmenu Vella a nome della Commissione ha evidenziato come «conformemente all'articolo 6, paragrafo 3, della direttiva Habitat qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito Natura 2000 può essere autorizzato soltanto se forma oggetto di un'opportuna valutazione e non pregiudica l'integrità del sito in questione, salvo nelle circostanze descritte nell'articolo 6, paragrafo 4, della direttiva»;
   inoltre, ha annunciato che la Commissione ha avviato una indagine sull'attuazione delle disposizioni contenute nel maxiemendamento per verificare l'osservanza delle disposizioni della «direttiva Habitat»;
   i paragrafi dell'articolo 6 della direttiva europea citati nella risposta della Commissione recitano rispettivamente:
    «3. Qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell'incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione dell'incidenza sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l'integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell'opinione pubblica.
    4. Qualora, nonostante conclusioni negative della valutazione dell'incidenza sul sito e in mancanza di soluzioni alternative, un piano o progetto debba essere realizzato per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, lo Stato membro adotta ogni misura compensativa necessaria per garantire che la coerenza globale di Natura 2000 sia tutelata. Lo Stato membro informa la Commissione delle misure compensative adottate» –:
   se il Governo fosse a conoscenza dell'interrogazione e della relativa risposta della Commissione europea riportate in premessa;
   se non ritenga di dover assumere iniziative per abrogare il comma 363 dell'articolo 1 della legge 8 dicembre 2015, n. 208, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» (legge di stabilità 2016) al fine di evitare una probabile procedura di infrazione del nostro Paese. (5-07342)