• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02323 il giorno 27 maggio 2013, durante la seduta n. 23, veniva presentata l'interrogazione a risposta in commissione 5-00177 a cui il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02323presentato daL'ABBATE Giuseppetesto diLunedì 28 ottobre 2013, seduta n. 106

L'ABBATE, GAGNARLI, SCAGLIUSI, PARENTELA, TURCO, LUPO, TOFALO e LOREFICE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
il giorno 27 maggio 2013, durante la seduta n. 23, veniva presentata l'interrogazione a risposta in commissione 5-00177 a cui il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Dell'Aringa si è limitato ad elencare dati noti, relativi al solo sito produttivo di Monte Sant'Angelo (FG), mentre i quesiti oggetto della richiesta di informazioni riguardano lo stato del gruppo Sangalli nel suo complesso e h situazione dello stabilimento di Manfredonia in particolare (investimenti futuri, rifacimento forno, salvaguardia dei livelli occupazionali). Tale gruppo, che sta procedendo secondo un piano di ristrutturazione del debito (pari a circa euro 130 milioni), aderendo di fatto all'articolo 67 della legge fallimentare, ha formalmente presentato un'operazione di riorganizzazione aziendale che appare «invasiva» della Sangalli Vetro Manfredonia;
il gruppo Sangalli ha beneficiato di contributi a fondo perduto, stanziati da tutti e tre i protocolli aggiuntivi al «contratto d'area di Manfredonia» come segue:
Sangalli Vetro Manfredonia (già Manfredonia Vetro) ha percepito euro 70,048 milioni su euro 98,644 milioni, stando ai dati riportati dalla relazione del responsabile unico del contratto d'area, mentre secondo altre fonti contabili risultano euro 102.620.061,35 su euro 106.941.808,90 di valore dell'investimento;
la Sangalli Vetro spa (ieri con funzione di controllo e direzione, oggi soltanto immobiliare) ha percepito oltre euro 9 milioni per lo stabilimento «Isola 13» poi dato in fitto a Zadra Vetri, dal dicembre 2011 non più produttiva;
Sangalli Vetro Satinato srl ha percepito euro 2,87 milioni su euro 5,7 milioni di valore iniziale dell'investimento;
il Gruppo Sangalli pare abbia utilizzato i conti operativi dell'insediamento industriale di Manfredonia, sottoposto ai vincoli del «contratto d'area di Manfredonia» per ottenere vantaggi in capo alla controllata Sangalli Vetro Porto Nogaro spa di San Giorgio di Nogaro (UD), mettendo in grossa difficoltà l'azienda della Capitanata e ponendola in condizioni di estrema vulnerabilità;
Sangalli Vetro Porto Nogaro infatti, è garantita da Sangalli Vetro Manfredonia attraverso fidejussioni e, in particolare, da un'ipoteca da euro 90 milioni, a fronte dei euro 45 milioni concessi, che coincidono con la posizione finanziaria netta negativa per circa euro 90 milioni risultante dal bilancio al 31 dicembre 2012. A ciò si aggiunga un'ipoteca derivante da concessione di mutuo fondiario sulla sede legale di Susegana (Treviso) iscritta in data 20 giugno 2012;
oggi, la sfavorevole congiuntura economica, la riduzione degli ordinativi, il restringimento del credito unito alla fuga di capitali e a fallimenti controllati di aziende finanziate ma mai insediate, hanno decretato di fatto il fallimento del «contratto d'area di Manfredonia». Una situazione che ha visto il gruppo Sangalli lamentarsi delle difficoltà di mercato e delle perdite d'esercizio da un lato e, dall'altro, aprire uno stabilimento pressoché identico, con identica gamma di prodotti, a San Giorgio di Nogaro (UD), raddoppiando e più l'offerta di vetro piano e mettendo di fatto in crisi il mercato interno. Sangalli Vetro Porto Nogaro s.p.a., infatti, in origine avrebbe dovuto produrre «vetro float extrachiaro» tuttavia produce quasi totalmente «vetro float chiaro»: il medesimo dello stabilimento di Manfredonia. Il nuovo sito produttivo avrebbe dovuto rivolgersi in prevalenza al mercato estero, cosa che, nei fatti non si è verificata. Inoltre, come riporta a pagina 5 la «Relazione dei Sindaci» al bilancio al 31 dicembre 2012 di Sangalli Vetro Manfredonia S.p.A., riguardo la procedura ex articolo 67 della legge fallimentare: «Il Presidente in quell'occasione aveva aggiornato in merito agli sviluppi degli incontri con le Banche, alla luce del Piano aggiornato al 6 marzo 2013, sottolineando che gli Istituti di Credito avrebbero provveduto a ripristinare i fidi, garantendo l'operatività del gruppo. L'intesa con le banche dovrà comprendere inoltre la sottoscrizione di una moratoria, l'erogazione di nuova finanza ponte, e la sottoscrizione di un accordo eventualmente dotato delle protezioni fornite dalla legge fallimentare»;
il 18 giugno 2013, la proprietà (Giorgio Sangalli e i figli Giacomo e Francesco) ha tenuto un incontro con l'assessore regionale al lavoro e politiche del lavoro Leo Caroli, presso la sede della regione Puglia, in cui ha dichiarato che per rilanciare l'attività dello stabilimento di Manfredonia occorre un investimento pari a euro 20 milioni. Una richiesta a cui la regione Puglia ha fatto sapere di poter far fronte sino a euro 6 milioni, finanziabili attraverso il progetto «Puglia Sviluppo», a patto di salvaguardare i livelli occupazionali, e che ha visto la ferma opposizione della proprietà che pare invece orientata alla esternalizzazione di alcuni servizi operando nel contempo un significativo ridimensionamento aziendale con il ricorso a procedure di mobilità per un numero consistente di addetti;
sempre il 18 giugno 2013, il management Sangalli ha incontrato i rappresentanti dei sindacati ed i sindaci dei comuni di Manfredonia, Mattinata e Monte Sant'Angelo e ha reso noto l'accordo di «transazione strategica» con il gruppo russo «Stis» (leader nella produzione, distribuzione, lavorazione e logistica del vetro float in Russia e nei paesi ex CSI), attraverso la lussemburghese Glasswall Sàrl (già Cilaos Sàrl fino al 19 giugno 2013) che vede come azionista unico un trust domiciliato a Tortola, nelle Isole Vergini Britanniche, dal nome East Investing Ltd. Il CEO del Gruppo Stis Dmitry Sulin, con ogni probabilità dominus del trust di cui sopra, non ha esternato nulla in merito a chi sarà l'azionista di riferimento del gruppo Sangalli né, tantomeno, il contenuto dell'accordo. Ad ogni modo, nulla di tale operazione risulterebbe oggi dai depositi documentali presso il competente registro delle imprese;
tra le varie concause dello stato di insolvenza lamentato dal Gruppo Sangalli possono essere annoverate:
a) la frode fiscale internazionale, connessa alla nota vicenda «Lista Pessina» che ha coinvolto il presidente Giorgio Sangalli e molti altri, che hanno chiesto il patteggiamento, e proseguita con un altro contenzioso sempre di natura fiscale; a bilancio emergono oltre 293,066 milioni di euro qualificati come «spese per servizi» di cui i bilanci Sangalli Vetro Manfredonia dal 2004 di fatto non forniscono il dettaglio. Non sorprende che tali spese risultino in forte crescita nel caso dell'ultimo bilancio nonostante il manifesto calo del fatturato e le ingenti perdite d'esercizio (circa 8,6 milioni di euro);
b) la lussemburghese Saninpart SA, collocata al vertice dell'articolata struttura societaria del gruppo, che ha visto per molti anni come amministratore un professionista come Jean Bodoni, più volte accostato a scandali finanziari (Coppola, Telepiù, Fiorani, Ricucci), a sua volta sottoposta al controllo di alcune strutture fiduciarie (trust) atte a custodire il patrimonio famigliare dei Sangalli. Tali trust sono, con ogni probabilità, ubicati in paradisi fiscali. Non sorprende che i bilanci del gruppo, a quanto consta agli interroganti, non riportino informazioni relative a Saninpart SA;
c) il terzo protocollo aggiuntivo al contratto d'area di Manfredonia ha stanziato contributi pubblici a favore della Sangalli Vetro Satinato per euro 2,8 milioni, e così pure, anche se indirettamente, della Sangalli Home Glass (società veneta del gruppo controllata da Sangalli Vetro) la quale, prima di chiudere i battenti nell'ottobre 2011, avrebbe beneficiato del trasferimento di alcuni macchinari dalla sede di Manfredonia della controllante. Queste ultime, Sangalli Home Glass e Zadra Vetri (già Sangalli Vetro) sono ora in liquidazione e oltre 150 risultano essere gli esuberi a poche settimane dalla conclusione del procedimento penale per frode fiscale di cui sopra. Trasferimenti che possono aver avuto un impatto sull'occupazione, e in particolare sull'indotto;
d) il coinvolgimento, infine, di due cariche sociali nel crac di una storica azienda friulana: un consigliere e un sindaco della Sangalli Vetro Porto Nogaro, nonché dirigenti della finanziaria regionale Friulia, socia e creditrice del gruppo sono ora indagati per bancarotta fraudolenta;
gli azionisti della Sangalli Vetro Manfredonia spa sono stati convocati per le dimissioni dell'organo amministrativo, in prima convocazione, per il giorno 6 novembre 2013;
si richiama il dichiarato impegno del Ministro interrogato «ad acquisire ulteriori informazioni che possano ulteriormente chiarire le vicende aziendali» –:
se il Governo intenda assumere le iniziative di competenza per:
a) comprendere quali motivi abbiano spinto la proprietà Sangalli ad aprire uno stabilimento pressoché identico a San Giorgio di Nogaro, mentre il sito produttivo di Manfredonia lamentava nel 2009 difficoltà di mercato come è apparso evidente già allora dal ricorso alla cassa integrazione;
b) approfondire le cause delle perdite d'esercizio dell'intero gruppo e le difficoltà riscontrate dalla società Sangalli Vetro Manfredonia spa – ex Manfredonia Vetro s.p.a., gli eventuali rapporti, non solo contabili, con la controllante lussemburghese ed i trust di cui sopra, in particolare l'esistenza di macchinose partite di giro, già accertate in parte dalla Guardia di finanza, e l'eventuale collegamento tra questi costi e quelli fatti per conto della controllata Sangalli Vetro Porto Nogaro, visti soprattutto gli ingenti finanziamenti pubblici percepiti dalle aziende manfredoniane del gruppo;
quali siano le cause alla base del fallimento della società «Zadra Vetri spa – ex Sangalli Vetro», e gli eventuali rapporti con le rispettive società lussemburghesi e le condizioni di vendita e di trasporto dei macchinari ceduti;
quali siano le azioni intraprese dalla «Sangalli Vetro Manfredonia S.p.A. – ex Manfredonia Vetro S.p.A.» a salvaguardia dei livelli produttivi ed occupazionali;
se lo stato di insolvenza lamentato dal Gruppo Sangalli, di cui peraltro si ignora l'ammontare complessivo attuale (il dato è riferito al 31 dicembre 2012), sia dovuto non solo alla sfavorevole congiuntura economica ma anche agli altri fattori di natura strategica, fiscale e giudiziaria riportati in premessa. (4-02323)