• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07569    con l'atto di sindacato ispettivo n. 5-06265 è stato richiesto al Ministero del lavoro quanti sono i lavoratori suddivisi per sesso, inseriti in mobilità a seguito di accordi stipulati...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07569presentato daGNECCHI Marialuisatesto diGiovedì 28 gennaio 2016, seduta n. 557

   GNECCHI, ALBANELLA, BARUFFI, BOCCUZZI, CASELLATO, CINZIA MARIA FONTANA, GIACOBBE, GRIBAUDO, INCERTI, PATRIZIA MAESTRI, MICCOLI, PARIS, GIORGIO PICCOLO, SIMONI, ZAPPULLA e PILOZZI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   con l'atto di sindacato ispettivo n. 5-06265 è stato richiesto al Ministero del lavoro quanti sono i lavoratori suddivisi per sesso, inseriti in mobilità a seguito di accordi stipulati in sede governativa o non governativa entro il 31 dicembre 2011 e che matureranno i previgenti requisiti pensionistici entro due ovvero tre anni dalla fine del periodo di mobilità;
   in data 17 settembre 2015, il sottosegretario delegato ha fornito la seguente risposta: «Per quanto concerne lo specifico quesito posto nel presente atto parlamentare rappresento che sono circa 158 mila i lavoratori interessati da accordi governativi, sottoscritti tra il 2008 ed il 2011, che prevedono la mobilità non oppositiva finalizzata al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Da ultimo rappresento che l'INPS, specificatamente interessato della questione, ha reso noto che sono in via di completamento le ulteriori analisi dei dati in possesso dell'istituto, peraltro particolarmente complesse e laboriose, al fine di fornire in maniera più dettagliata le informazioni richieste»;
   dal 17 settembre 2015 ad oggi, l'Inps non ha tuttora fornito in maniera più dettagliata le informazioni richieste, nonostante siano trascorsi oltre quattro mesi dalla risposta all'interrogazione;
   come richiamato nelle premesse dell'atto di sindacato ispettivo n. 5-06265 a seguito dell'approvazione del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 («manovra salva Italia»), sono pervenute a getto continuo segnalazioni di accordi individuali o collettivi, sottoscritti in sede governativa o in sede territoriale, perfezionati in data anche di molto antecedente al 31 dicembre 2011, che presentavano condizioni particolari e che la manovra «salva Italia» del dicembre 2011, non ha assolutamente considerato, lasciando i lavoratori anziani espulsi dal mercato del lavoro, senza alcuna forma di reddito e senza la possibilità di accedere alla pensione;
   si ribadisce quindi la necessità di individuare questa platea di soggetti, fino ad oggi non quantificati e di conseguenza considerati che attendono di capire quale potrà essere il loro destino, considerando che già con i provvedimenti in vigore, sono ammessi alla salvaguardia i lavoratori che maturano i previgenti requisiti entro un anno dalla fine della mobilità –:
   se non ritenga il Ministro interrogato di assumere iniziative affinché l'Istituto fornisca in maniera più dettagliata le informazioni richieste, così come espressamente dichiarato in sede di risposta all'atto di sindacato ispettivo sopra richiamato. (5-07569)