Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/05115 le associazioni di volontariato lamentavano il fatto che l'esenzione dal pedaggio fosse contemplata solo per i mezzi in attività di soccorso o di trasporto di emergenza dei malati di emergenza,...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-05115presentato daMANTERO Matteotesto diMartedì 24 marzo 2015, seduta n. 398
MANTERO, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, DI VITA e GRILLO. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
. — Per sapere – premesso che:
le associazioni di volontariato lamentavano il fatto che l'esenzione dal pedaggio fosse contemplata solo per i mezzi in attività di soccorso o di trasporto di emergenza dei malati di emergenza, e che questa limitazione ostacolasse il normale trasporto dei malati non in casi di emergenza come quello di chi debba essere trasportato per una dialisi o per cure ordinarie;
il 18 settembre 2014, il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, pro tempore, Maurizio Lupi, ha firmato la circolare n. 378 con la quale è stata modificata e integrata la precedente circolare n. 3973, relativa al pedaggio autostradale riguardante il servizio di ambulanze e trasporto malati in autostrada a cura delle associazioni di volontariato;
da quanto si legge nel comunicato del ministero, «la nuova circolare estende l'esenzione del pagamento del pedaggio anche a questi casi a patto che il servizio sia gratuito. Vengono escluse le attività di trasporto malati effettuate dietro pagamento di un corrispettivo che comprenda anche il rimborso del pedaggio»;
nel documento successivo, però, del 2 ottobre 2014, il Ministro, nel tentare di precisare la questione sollevata, l'ha complicata poiché ha puntualizzato che nel concetto di «soccorso in emergenza» «sono ricomprese le seguenti attività: servizio 118, trasporto organi, trasporto sangue ed emoderivati in condizioni di emergenza, trasporto sanitario assistito (con medico o infermiere a bordo), trasporto neonatale/pediatrico, trasporto di pazienti oncologici, trasporto pazienti dializzati che necessitano dell'utilizzo di ambulanza come da attestazione del centro dialitico»;
inoltre, come si legge nella risposta del Ministro pro tempore all'interrogazione n. 4-04293: «resta dovuto il pagamento del pedaggio autostradale in tutti gli altri casi in cui l'attività di trasporto malati sia effettuata dietro pagamento di un corrispettivo o rimborso a qualsiasi titolo riconosciuto (corrispettivo o rimborso che si intende quindi sempre comprensivo del pedaggio)»;
sta di fatto che il Ministro pro tempore Lupi per agevolare le società autostradali ha previsto che le associazioni dovranno comunque pagare il pedaggio per tutti i servizi che queste effettuano, esclusi quelli d'emergenza, trascurando che le attività alle quali fa riferimento sono convenzionate dall'ASL, a differenza degli spostamenti che molti pazienti sono costretti a fare giornalmente in strutture ospedaliere distanti perché quelle vicine al loro domicilio non hanno attrezzature necessarie per effettuare esami e/o terapie, e probabilmente le associazioni sarebbero costrette anche a pagare il viaggio di ritorno dopo aver accompagnato un paziente urgente in ospedale;
il problema del pedaggio in questione, sussiste maggiormente per i centri abitati collegati agli ospedali solo ed esclusivamente attraverso le autostrade come nella regione Liguria;
lamentele e richieste di aiuto arrivano, infatti, maggiormente dalle associazioni di volontariato della regione Liguria, che nel pagamento del pedaggio autostradale o comunque nella certificazione del transito, vengono aggravate ulteriormente nei loro compiti di trasporto ammalati sulla rete autostradale;
come si legge da alcuni comunicati stampa, gli assessori alle infrastrutture, bilancio e sanità della regione Liguria hanno chiesto al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di «ripristinare subito, anche in via transitoria in attesa di una più precisa definizione della norma, le esenzioni dai pedaggi autostradali per le associazioni di volontariato impegnate nel trasporto di persone ammalate, attraverso Telepass speciali come avvenuto fino allo scorso 31 dicembre»;
una richiesta che era già stata avanzata in passato dalla stessa regione per ottenere la cancellazione dal pagamento del pedaggio disponendo un'esenzione apposita sia per i trasporti in emergenza, sia per le altre attività che riguardavano i trasporti solidaristici a tutela della salute dei cittadini;
la Corte di giustizia europea ha chiaramente stabilito che «i servizi pubblici di soccorso comprendono solitamente, non solo le urgenze, ma anche i trasferimenti mediante veicoli sanitari di persone malate o infortunate e bisognose di assistenza. E lo stesso concetto è stato sottolineato anche dalla terza sezione del Consiglio di Stato»;
nella legge si parla infatti di soccorso, che ha una definizione ben diversa da quella di emergenza; inoltre, nel testo non si fa riferimento alle ambulanze, bensì ai più generici «veicoli»;
come se non bastasse, dal primo gennaio 2015, Autostrade italiane spa ha disattivato i telepass e propone l'adesione a una specifica piattaforma web sulla quale dichiarare l'esenzione dei servizi rispondenti alle caratteristiche suddette, una procedura che prevede la dichiarazione dei transiti effettuati e considerati esenti: ciò, inutile dire comporterebbe un dispendio di tempo per coloro che sono volontari –:
se il Ministro interrogato sia, conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative immediate intenda prendere al riguardo per risolvere una situazione che aggrava economicamente in parte l'attività delle associazioni di volontariato che prestano pubblica assistenza ai malati.
(5-05115)