• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00578 nell'anno 2000 durante i lavori per la costruzione di uno dei tre depuratori, nella località Longola in Poggiomarino (Napoli), per disinquinare le acque del fiume Sarno, alcuni operai...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00578presentato daGALLO Luigitesto diMercoledì 10 luglio 2013, seduta n. 50

LUIGI GALLO, BATTELLI, SIBILIA, TOFALO, COLONNESE, FICO, DI BENEDETTO e SIMONE VALENTE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
nell'anno 2000 durante i lavori per la costruzione di uno dei tre depuratori, nella località Longola in Poggiomarino (Napoli), per disinquinare le acque del fiume Sarno, alcuni operai s'imbatterono nel clamoroso rinvenimento di un villaggio protostorico, risalente all'età del bronzo (circa 3500 anni fa), di un'estensione notevole (circa 8 ettari);
dai primi screening si è evidenziata una realtà eccezionale, ricca di reperti di ceramica, ma anche di bronzo, pasta vitrea, ambra, ferro, piombo, legno, osso e corno lavorato;
del villaggio oggi restano le strutture in legno: i pali e le tavole delle capanne, delle canoe, dei recinti, delle palizzate d'argine e delle piattaforme, della costruzione degli isolotti; elementi che non si recuperano spesso durante gli scavi, perché molto delicati e soggetti ad un deperimento rapido: qui invece la presenza di una falda freatica ha portato alla formazione di un ambiente anaerobico, che ha permesso un'ottima conservazione anche dopo migliaia di anni;
ci si trova di fronte ad un'architettura non di ricostruzione ipotetica, ma reale e monumentale;
Longola, riveste un carattere di eccezionalità anche per il legname riportato alla luce, in quanto un attento studio, eseguito attraverso analisi dendrocronologiche, ha consentito per la prima volta di inserire l'Italia centro meridionale in un contesto di cronologia assoluta; infatti, basandosi sull'analisi dell'accrescimento degli anelli dei tronchi è stato possibile individuare l'esatto periodo di tempo nel quale essi sono stati tagliati ed utilizzati come materiale da costruzione. Inoltre le indagini archeologiche hanno restituito tralci di vite residui dalla potatura, ammassi di acini, vinaccioli, pedicelli e raspi dimostrando che questi uomini (i Sarrastri, decantati già da Virgilio) coltivavano la vite e pigiavano l'uva già durante l'età del bronzo;
Poggiomarino è situato al centro di tutte le mete turistiche più importanti della Campania, la terra di mezzo tra le due città più importanti del Sud Italia, ad un passo da Pompei, Ercolano, le costiere amalfitana e sorrentina ed il parco nazionale del Vesuvio;
il 22 ottobre del 2003 fu presentato un disegno di legge (n. 2554) il quale prevedeva l'istituzione del parco archeologico di Poggiomarino, arrivato alla 7o Commissione permanente cui non venne dato seguito;
ad oggi il sito risulta completamente abbandonato e lasciato esposto agli agenti atmosferici che ne stanno compromettendo l'integrità, nonché ad azioni di vandalismo che violentano ogni giorno il sito stesso –:
quali provvedimenti la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici di Napoli e Pompei abbia progettato di adottare per la valorizzazione e conservazione del sito;
come mai fino ad oggi nulla è stato fatto, causando il deterioramento irreversibile già di parte del sito unico al mondo.
(5-00578)