• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.7/00022 premesso che: secondo un'analisi Ismea su dati Sgfa – la Società di gestione fondi per l'agroalimentare – il credito agrario ha subito nel 2012 una flessione di oltre il 22 per cento...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00022presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diMercoledì 29 maggio 2013, seduta n. 25

Le Commissioni VI e XIII,
premesso che:
secondo un'analisi Ismea su dati Sgfa – la Società di gestione fondi per l'agroalimentare – il credito agrario ha subito nel 2012 una flessione di oltre il 22 per cento rispetto al 2011, che equivale ad una riduzione di 613 milioni di euro in valore assoluto del credito concesso al settore primario;
nel quarto trimestre del 2012 si registra una riduzione del 7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, con una contrazione di 40 milioni dei crediti agli agricoltori; in particolare, i prestiti di lungo periodo (che rappresentano la maggior parte delle operazioni di credito agrario) si sono ridotti di quasi il 20 per cento, mentre si registra una lieve crescita dei prestiti a medio termine e una vera e propria impennata (+75,5 per cento) di quelli di breve periodo; l'incremento di tale categoria di finanziamenti potrebbe segnalare gravi difficoltà delle imprese agricole nella gestione corrente e l'esigenza di reperire circolante, anche a tassi elevati;
l'aumento del fabbisogno di capitale circolante è infatti strettamente correlato al ciclo di reintegro dei ricavi, e all'allungamento del periodo che intercorre tra il momento in cui l'impresa sostiene i costi e il momento del corrispondente incasso dei ricavi; l'aumento del fabbisogno di circolante nel processo di gestione è dunque un chiaro sintomo che le imprese agricole sono in seria difficoltà anche per il ritardo nella riscossione dei ricavi rispetto ai pagamenti;
la contrazione del credito alle imprese agricole nel quarto trimestre 2012 ha una dinamica differente nelle diverse aree del Paese: a fronte del crollo dei prestiti nelle Isole (-28,6 per cento), del Centro (-20,6 per cento) e del Sud (-20,6 per cento), la contrazione del Nord-est appare molto più contenuta (-1,7 per cento) e si registra una crescita del credito agrario nelle regioni di Nord-Ovest (+2,1 per cento);
nel 2012 si sono trasformati in modo radicale i flussi di credito agrario nelle diverse aree del Paese: cresce l'importanza relativa delle aree del Nord – che accentrano oltre il 70 per cento dell'intera offerta bancaria – mentre si riduce la quota di credito destinata al Centro e al Mezzogiorno;
in Italia, nell'anno 2012, risultano erogati, complessivamente, 2,1 miliardi di euro di credito agrario, il livello più basso degli ultimi 5 anni; il tasso di variazione medio annuo (TVMA) rileva che in Italia, dal 2008 al 2012, il credito agrario si è ridotto, in media, ogni anno, di circa 6 punti percentuali; nel quinquennio, l'erosione del credito ha interessato in particolare l'Italia del Centro-Sud: al Centro, la contrazione del credito agrario è stata, in media, di 19 punti percentuali all'anno nel periodo; al Sud e nelle Isole, rispettivamente, di 14 e 15 punti percentuali; al Nord, di converso, si è avuto un incremento medio annuo dello 0,6 per cento nell'area Est e dello 0,2 per cento in quella Ovest;
sono significativi anche i dati dell'ultimo quinquennio: dall'analisi del credito per durata del finanziamento, si rileva che nel periodo 2008-2012 il credito agrario di lungo periodo ha riportato una flessione media annua di 7 punti percentuali; quello di medio periodo di 8 punti; quello di breve periodo è invece cresciuto mediamente di ben 13 punti ogni anno, passando dai 154 milioni di euro del 2008 ai 252 milioni di euro del 2012; la crescita del credito a breve segnala con chiara evidenza la difficoltà delle imprese agricole nell'affrontare la gestione ordinaria, a causa sia dell'incremento dei prezzi dei mezzi correnti di produzione, sia di volumi crescenti di crediti aziendali inesigibili;
i crediti di breve periodo sono destinati a finanziare la conduzione dell'impresa agricola – ossia le spese di gestione per acquisto di materiali, manodopera, noleggio macchinari, spese di energia, irrigazione e altro – l'impennata di tali crediti nell'ultimo trimestre del 2012 denota non solo un costante e progressivo aumento dei costi aziendali per l'acquisizione dei mezzi correnti di produzione – già osservato negli ultimi anni – dovuto al rincaro dei prodotti energetici nonché di sementi, concimi e mangimi, ma anche la netta contrazione dei flussi di cassa derivante dalla crescente quota di crediti aziendali non riscossi e, spesso, non esigibili;
nell'arco del 2012, mentre risultano in forte crescita i crediti di esercizio, risultano in frenata, nel contempo, i crediti per investimenti e, in particolare, per ristrutturazione: le imprese incontrano serie difficoltà a realizzare migliorie aziendali; crescono quindi, in peso percentuale, i crediti di esercizio mentre diminuiscono i crediti per ristrutturazioni, e si mantiene pressoché stabile la quota di credito per investimenti, evidentemente non comprimibili oltre una certa soglia;
è significativo l'andamento del tasso di variazione medio annuo per le varie categorie di prestiti nel quinquennio 2008-2012: mentre cresce dell'11 per cento in media, all'anno, il credito di esercizio, è negativo, e pari a -5 per cento l'andamento del credito per investimenti; si riduce invece nettamente, fino a toccare -22 per cento in media, all'anno, quello per ristrutturazioni;
nel 2012, inoltre, risulta nettamente diminuito rispetto al 2011, il numero di imprese che è riuscito ad accedere al credito agrario: il calo, in termini numerici, è del 40 per cento; in netta riduzione anche il numero di linee di credito accese nell'anno (-19 per cento);
i dati sul credito segnalano un'ottima affidabilità creditizia delle imprese agricole: in base ai dati disponibili sino al 2012 e in un orizzonte temporale di dieci anni dall'inizio del periodo di ammortamento del prestito, si osserva che il tasso di default delle imprese agricole – quelle che riescono ad accedere ai finanziamenti – continua ad attestarsi sotto la soglia dell'1 per cento,

impegna il Governo:

ad assumere, con urgenza, tutte le iniziative necessarie per favorire l'accesso al credito delle aziende agricole, in particolare di quelle guidate da giovani e da donne e nelle aree del Paese che registrano una più marcata contrazione degli affidamenti;
ad assumere ogni iniziativa utile a garantire, anche mediante la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra l'Associazione bancaria italiana e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l'incremento delle linee di credito e dell'ammontare dei finanziamenti concessi ad imprese agricole, alle migliori condizioni di finanziamento – in termini di tasso e di commissioni bancarie – per affidamenti di qualsiasi durata, in particolare per investimenti realizzati nell'ambito dei piani di sviluppo rurale (PSR);
a favorire l'utilizzo dei fondi comunitari per il settore agricolo, garantendo la disponibilità delle risorse necessarie ad un integrale cofinanziamento di tali fondi, in particolare per la realizzazione dei piani di sviluppo rurale (PSR);
ad assicurare la rapida erogazione delle risorse necessarie al cofinanziamento, anche mediante un'effettiva semplificazione delle procedure, per consentire la realizzazione delle iniziative cofinanziate nei tempi programmati;
a sostenere l'innovazione e la competitività delle imprese agricole, anche mediante contributi a fondo perduto per ridurre, con il cofinanziamento pubblico, la rischiosità di valide iniziative fortemente innovative e di carattere sperimentale;
a favorire la crescita e la diffusione in tutto il territorio – in particolare nel Mezzogiorno – degli strumenti di garanzia per le imprese agricole e dei consorzi di garanzia collettiva fidi (confidi).
(7-00022) «Oliverio, Sanga, Luciano Agostini, Antezza, Anzaldi, Carra, Cenni, Cova, Covello, Dal Moro, Ferrari, Fiorio, Marrocu, Mongiello, Palma, Sani, Taricco, Tentori, Terrosi, Valiante, Venittelli, Zanin, Bargero».