• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00037 premesso che: l'acqua è un bene finito, indispensabile all'esistenza di tutti gli esseri viventi. Tutte le acque superficiali e sotterranee costituiscono una risorsa che va conservata...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00037presentato daZARATTI Filibertotesto diMercoledì 12 giugno 2013, seduta n. 32

L'VIII Commissione,
premesso che:
l'acqua è un bene finito, indispensabile all'esistenza di tutti gli esseri viventi. Tutte le acque superficiali e sotterranee costituiscono una risorsa che va conservata ed utilizzata salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale. Gli usi delle acque sono indirizzati al risparmio e al rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrogeologici;
con decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, successivamente modificato dal decreto legislativo n. 258 del 2000, il Governo italiano ha attuato la delega conferitagli dalla legge del 22 febbraio del 1994 per il recepimento della direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa all'inquinamento derivante dall'uso dei nitrati in agricoltura, emanando disposizioni vigenti attinenti la qualità delle acque e fornendo un corpus unitario per la tutela e la prevenzione dall'inquinamento idrico;
con successivo decreto legislativo n. 152 del 2006 è stata recepita nell'ordinamento nazionale la direttiva europea 2000/60/CE (Water Framework Directive, WFD) che istituisce un quadro di riferimento per l'azione comunitaria in materia di acque ai fini della tutela e gestione delle risorse idriche, quali le acque interne superficiali e sotterranee, le acque di transizione e costiere;
l'attuazione delle direttive impegna gli Stati membri a perseguire gli obiettivi per prevenire e ridurre l'inquinamento, risanare e migliorare lo stato delle acque, proteggere le acque destinate ad usi particolari, garantire gli usi sostenibili delle risorse e mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, in modo da raggiungere entro il 2015 un buono stato ambientale per tutte le diverse tipologie di acque, fiumi, laghi, acque marino-costiere, acque di transizione, corpi idrici artificiali e acque sotterranee;
la direttiva 91/271 dispone che:
a) gli Stati membri provvedono affinché gli agglomerati con un numero di abitanti equivalenti (AE) compreso fra 2.000 e 15.000 devono dotarsi di reti fognarie per le acque reflue urbane entro il 31 dicembre 2005, mentre per gli agglomerati con più di 15.000 AE il termine è fissato al 31 dicembre 2000;
b) per tutti gli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 15.000 abitanti, le acque reflue urbane sono sottoposte, prima dello scarico, ad un trattamento secondario (che avviene mediante un processo che in genere comporta un trattamento biologico con sedimentazioni secondarie);
c) la progettazione, la costruzione, la gestione e la manutenzione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane devono essere condotte in modo da garantire prestazioni sufficienti nelle normali condizioni climatiche locali;
d) la progettazione degli impianti deve tenere conto inoltre delle variazioni stagionali di carico e deve lasciare la possibilità di prelevare campioni rappresentativi sia delle acque reflue in arrivo sia dei liquami trattati, prima del loro scarico nelle acque recipienti (12 è il numero minimo annuo dei campioni da raccogliere nel corso dell'anno);
con sentenza 19 luglio 2012, causa C-565/10 (Commissione/Repubblica italiana), la Corte di giustizia europea, dando ragione alla Commissione europea che nel 2009 ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per il mancato rispetto delle norme dell'Ue e ha stabilito che l'Italia ha violato le norme comunitarie sulla raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane omettendo di prendere le disposizioni necessarie:
per garantire che siano provvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane nei seguenti agglomerati: Acri, Siderno, Bagnara Calabra, Bianco, Castrovillari, Crotone, Santa Maria del Cedro, Lamezia Terme, Mesoraca, Montebello Ionico, Motta San Giovanni, Reggio Calabria, Rende, Rossano, Scalea, Sellia Marina, Soverato, Strongoli (Calabria), Cervignano del Friuli (Friuli-Venezia Giulia), Frascati (Lazio), Porto Cesareo, Supersano, Taviano (Puglia), Misterbianco e altri, Aci Catena, Adrano, Catania e altri, Giarre-Mascali-Riposto e altri, Caltagirone, Aci Castello, Acireale e altri, Belpasso, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, San Giovanni La Punta, Agrigento e periferia, Porto Empedocle, Sciacca, Cefalù, Carini e ASI Palermo, Palermo e frazioni limitrofe, Santa Flavia, Augusta, Priolo Gargallo, Carlentini, Scoglitti, Marsala, Messina 1, Messina e Messina 6 (Sicilia);
per garantire che nei seguenti agglomerati le acque reflue urbane che confluiscono in reti fognarie siano sottoposte al trattamento: Lanciano-Castel Frentano (Abruzzo), Acri, Siderno, Bagnara Calabra, Castrovillari, Crotone, Montebello Ionico, Motta San Giovanni, Reggio Calabria, Rossano (Calabria), Battipaglia, Benevento, Capaccio, Capri, Ischia, Casamicciola Terme, Forio, Massa Lubrense, Napoli Est, Vico Equense (Campania), Trieste-Muggia-San Dorligo (Friuli-Venezia Giulia), Albenga, Borghetto Santo Spirito, Finale Ligure, Imperia, Santa Margherita Ligure, Quinto, Rapallo, Recco, Riva Ligure (Liguria), Casamassima, Casarano, Porto Cesareo, San Vito dei Normanni, Supersano (Puglia), Misterbianco e altri, Scordia-Militello Val di Catania, Palagonia, Aci Catena, Giarre-Mascali-Riposto e altri, Caltagirone, Aci Castello, Acireale e altri, Belpasso, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, San Giovanni La Punta, Macchitella, Niscemi, Riesi, Agrigento e periferia, Favara, Palma di Montechiaro, Menfi, Porto Empedocle, Ribera, Sciacca, Bagheria, Cefalù, Carini e ASI Palermo, Misilmeri, Monreale, Santa Flavia, Termini Imerese, Trabia, Augusta, Avola, Carlentini, Ragusa, Scicli, Scoglitti, Campobello di Mazara, Castelvetrano 1, Triscina Marinella, Marsala, Mazara del Vallo, Barcellona Pozzo di Gotto, Capo d'Orlando, Furnari, Giardini Naxos, Consortile Letojanni, Pace del Mela, Piraino, Roccalumera, Consortile Sant'Agata Militello, Consortile Torregrotta, Gioiosa Marea, Messina 1, Messina 6, Milazzo, Patti e Rometta (Sicilia);
affinché la progettazione, la costruzione, la gestione e la manutenzione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane siano condotte in modo da garantire prestazioni sufficienti nelle normali condizioni climatiche locali e affinché la progettazione degli impianti tenga conto delle variazioni stagionali di carico negli agglomerati di: Lanciano-Castel Frentano (Abruzzo), Acri, Siderno, Bagnara Calabra, Castrovillari, Crotone, Montebello Ionico, Motta San Giovanni, Reggio Calabria, Rossano (Calabria), Battipaglia, Benevento, Capaccio, Capri, Ischia, Casamicciola Terme, Forio, Massa Lubrense, Napoli Est, Vico Equense (Campania), Trieste-Muggia-San Dorligo (Friuli-Venezia Giulia), Albenga, Borghetto Santo Spirito, Finale Ligure, Imperia, Santa Margherita Ligure, Quinto, Rapallo, Recco, Riva Ligure (Liguria), Casamassima, Casarano, Porto Cesareo, San Vito dei Normanni, Supersano (Puglia), Misterbianco e altri, Scordia-Militello Val di Catania, Palagonia, Aci Catena, Giarre-Mascali-Riposto e altri, Caltagirone, Aci Castello, Acireale e altri, Belpasso, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, San Giovanni La Punta, Macchitella, Niscemi, Riesi, Agrigento e periferia, Favara, Palma di Montechiaro, Menfi, Porto Empedocle, Ribera, Sciacca, Bagheria, Cefalù, Carini e ASI Palermo, Misilmeri, Monreale, Santa Flavia, Termini Imerese, Trabia, Augusta, Avola, Carlentini, Ragusa, Scicli, Scoglitti, Campobello di Mazara, Castelvetrano 1, Triscina Marinella, Marsala, Mazara del Vallo, Barcellona Pozzo di Gotto, Capo d'Orlando, Furnari, Giardini Naxos, Consortile Letojanni, Pace del Mela, Piraino, Roccalumera, Consortile Sant'Agata Militello, Consortile Torregrotta, Gioiosa Marea, Messina 1, Messina 6, Milazzo, Patti e Rometta (Sicilia);
laddove il dispositivo della sentenza del 19 luglio 2012 non verrà rispettato, la Commissione potrà dare avvio ad una nuova procedura d'infrazione, che potrà comportare per lo Stato italiano l'applicazione in caso di condanna di sanzioni pecuniarie (articolo 260 del Trattato europeo) corrispondenti alternativamente:
ad una penalità di mora, da un minimo di 11.904 euro ad un massimo di 714.240 euro, per ogni giorno di ritardo nell'adeguamento a decorrere dalla pronuncia della sentenza emessa ai sensi dell'articolo 260 del TFUE;
una somma forfetaria che viene calcolata sulla base del prodotto interno lordo e che per l'Italia è pari come minimo a 9.920.000 euro;
nella peggiore delle ipotesi, in caso di condanna, lo Stato potrebbe avviare azioni di rivalsa sui soggetti a valle (regioni, AATO, e altre) per spostare su di essi l'onere economico della sanzione, ai sensi dell'articolo 6, comma 1 lettera e) della «legge comunitaria 2007», con la presumibile conseguenza dell'aumento delle tariffe idriche a carico degli utenti del servizio idrico,

impegna il Governo:

a rafforzare le politiche ambientali per la tutela e la gestione sostenibile delle risorse idriche attraverso il monitoraggio, la valutazione dello stato, la definizione degli obiettivi e infine il programma di misure da attuare;
ad assumere ogni iniziativa di competenza per stabilire in sede europea che le spese per interventi di messa a norma degli impianti di depurazione non siano sottoposte alle norme relative al patto di stabilità;
ad assumere ogni iniziativa di competenza per l'adozione di un programma straordinario degli interventi propedeutici ad ottemperare alle censure poste dalla Corte di giustizia europea con sentenza 19 luglio 2012, causa C-565/10 (Commissione/Repubblica italiana), al fine di scongiurare l'avvio una nuova procedura d'infrazione, che potrebbe comportare per lo Stato italiano l'applicazione in caso di condanna di sanzioni pecuniarie.
(7-00037) «Zaratti, Zan, Pellegrino, Daga, De Rosa, Busto, Mannino, Segoni, Terzoni, Tofalo, Zolezzi».