• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/08653 secondo quanto si evince dalle cronache, i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce hanno sequestrato a Ginosa, in provincia di Taranto, in contrada «lama di pozzo», presso...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08653presentato daMATARRESE Salvatoretesto diMercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

MATARRESE, D'AGOSTINO e PIEPOLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto si evince dalle cronache, i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce hanno sequestrato a Ginosa, in provincia di Taranto, in contrada «lama di pozzo», presso l'impianto di compostaggio «Aseco spa», circa mille metri cubi di acm ovvero «ammendante compostato misto», un compost ricavato dai rifiuti depurati provenienti dagli insediamenti civili utilizzato in agricoltura;
il composto di fanghi provenienti dagli impianti di depurazione gestiti da Aqp è stato prodotto da Aseco s.p.a., società del gruppo Acquedotto Pugliese incaricata di gestire l'impianto di compostaggio ubicato nella provincia di Taranto, ed è stato già altre volte rivenduto o ceduto gratuitamente ad oltre 50 aziende agricole e destinato poi alla concimazione dei campi;
il provvedimento è stato emesso dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Lecce, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, in quanto secondo quanto accertato dai carabinieri del Noe e successivamente confermato dalla consulenza tecnica, questo ammendante sarebbe da considerare e gestire a tutti gli effetti come un rifiuto, poiché risultato essere non conforme alla vigente normativa di settore in quanto realizzato con fanghi derivanti da reflui provenienti da insediamenti industriali ed artigianali e non solo da insediamenti civili;
a seguito di analisi, è stato accertato che il compost contiene elevate concentrazioni di metalli ed idrocarburi totali che lo rendono inidoneo alla commercializzazione ed all'utilizzazione in agricoltura, poiché è rilevante il rischio di inquinamento delle matrici suolo ed acqua sotterranea;
secondo quanto riferito dai quotidiani, inoltre, la consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero avrebbe anche accertato che in alcuni casi i fanghi contenevano alluminio, antimonio, argento, arsenico, boro, berillio, cadmio, cromo, ferro, mercurio, selenio, stagno, tallio e vanadio in concentrazioni fino 87 volte superiori ai rispettivi valori minimi riscontrati. Per il piombo, addirittura, si è giunti a superare il valore minimo di 220 volte –:
se non intenda, per quanto di competenza, anche per il tramite del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, effettuare un monitoraggio delle aree concimate con il compost prodotto da Aseco e rivenduto alle aziende agricole pugliesi ed una mappatura delle zone potenzialmente inquinate, anche attraverso le analisi delle falde acquifere interessate.
(4-08653)