• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05239 i dati dell'indagine trimestrale «Giuria della Congiuntura», realizzata, dal Centro studi Unioncamere Marche presentati il 27 febbraio 2015 certificano nella regione un calo della produzione...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05239presentato daRICCIATTI Laratesto diMercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

RICCIATTI, FERRARA, SCOTTO, QUARANTA, PIRAS, MELILLA, DURANTI, SANNICANDRO e KRONBICHLER. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
i dati dell'indagine trimestrale «Giuria della Congiuntura», realizzata, dal Centro studi Unioncamere Marche presentati il 27 febbraio 2015 certificano nella regione un calo della produzione pari all'1,7 per cento, meno 1,6 per cento per gli ordinativi e meno 0,5 per cento per il fatturato. Positivi, invece i dati del fatturato estero (+1,2) e gli ordinativi dall'estero (+1,9);
dallo studio citato emerge per le Marche «un quarto trimestre 2014 ancora particolarmente pesante soprattutto per l'artigianato, che ha perso il 2,6 per cento della produzione con il fatturato in calo dell'1 per cento e gli ordinativi del 2,8. Per quanto riguardai settori manufatturieri, solo la meccanica fa registrare una crescita di produzione (+1,4), fatturato (+1,7) e ordinativi (+1,5). Il segno meno la fa invece da padrone per tutti gli altri settori, con risultati particolarmente pesanti per la produzione del mobile (3,9) e del calzaturiero (-3,7) mentre l'abbigliamento perde il 2,8 per cento e l'alimentare l'1,8. Sul calzaturiero hanno inciso pesantemente le crisi di Ucraina e Russia, con la conseguente riduzione anche di ordinativi esteri (-3,4) e di fatturato estero (-1,9), che invece sono aumentati per gli altri settori»;
il «Monitor dei distretti», pubblicazione trimestrale della banca Intesa San Paolo dedicata alle aree produttive distrettuali, ha rilevato come la crisi russo-ucraina abbia influito in modo negativo sul commercio e sul volume di nuovi investimenti diretti;
lo studio citato calcola che «in Russia e in Ucraina l’export dei distretti industriali italiani si sia portato in territorio negativo già nel primo trimestre del 2014, per poi subire un vero e proprio crollo sul mercato ucraino tra aprile e giugno (-30,1 per cento). Nel complesso del primo semestre le esportazioni distrettuali hanno subito un calo dell'8,5 per cento in Russia e del 19,3 per cento in Ucraina»;
in particolare Fermo, a differenza di altri distretti industriali, «non è riuscite a compensare quanto perso in Russia e Ucraina, accusando un calo complessivo dei valori esportati»;
il presidente della CariFermo Amedeo Grilli, in una intervista apparsa sulla testata Milano Finanza del 1o novembre 2014, ha spiegato come «il distretto di Fermo nel 1o semestre 2013 aveva esportato in Russia e Ucraina per 160 milioni di euro, ma nel primo semestre del 2014 l’export si è ridotto a 120 milioni», sostenendo inoltre la necessita «che venga rivista a livello nazionale la posizione verso Mosca, tenendo conto delle esigenze dei distretti che hanno da tempo consolidati rapporti commerciali con la Russia»;
tale posizione è condivisa da più voci nel mondo industriale. Il presidente di Assocalzaturifici Cleto Sagripanti ha sostenuto, secondo quanto riportato dall'agenzia Askanews del 13 febbraio 2015, che a preoccupare gli operatori del settore è la situazione di tensione tra Ucraina e Russia, in caso di evoluzione negativa potrebbe iniziare «un nuovo ciclo sfavorevole» perché «La Russia è il mercato di riferimento»;
dello stesso tenore le dichiarazioni del direttore generale di Banca dell'Adriatico Roberto Dal Mas, secondo il quale «l'andamento negativo dei nuovi mercati è determinati dal calo delle esportazioni registrato in Russia, principale sbocco commerciale per le imprese marchigiane» (agenzia AGI, 27 gennaio 2015). Secondo i dati del centro studi della banca, nei primi nove mesi del 2014 le imprese distrettuali marchigiane hanno ridotto le vendite sul mercato russo del 22,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, equivalente a una perdita in valore di 82,7 milioni di euro. Analoghe dinamiche hanno coinvolto le esportazioni dirette in Ucraina, dove il calo è stato superiore al -40 per cento; la crisi russo-ucraina non ha fluito solo sul settore industriale, ma anche su quello del turismo e dei servizi connessi. Negli ultimi tre anni la presenza di turisti russi nelle Marche è cresciuta sino al punto che la Russia, in breve tempo, è diventato il terzo Paese per presenze turistiche nella regione;
un turismo non localizzato solo nelle zone balneari ma che ha interessato anche i luoghi d'arte, di cultura e della enogastronomia, e sopratutto i distretti del lusso;
a tali flussi sono seguiti l'incremento dei voli fra l'aeroporto di Falconara Marittima e Mosca e l'aggiunta di ulteriori tratte aeree come quella di Ekaterinburg, nonché l'incremento dei pacchetti turistici, con mete nelle Marche, venduti dai tour operator russi, passati dal 4,8 per cento del 2013 al ben più consistente 14,4 del 2014;
nel 2015 le stime sui trend di crescita sono state drasticamente ridimensionate a causa delle sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti e Unione europea;
in data 5 marzo 2015 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è recato in visita ufficiale in Russia, dove oltre ai temi della politica internazionale è stato posto anche il tema dei rapporti economici tra i due Paesi;
nel corso della conferenza stampa congiunta, tra i Italia e Russia, il Presidente del Consiglio dei ministri italiano Matteo Renzi e il presidente della Federazione russa Vladimir Putin, hanno sottolineato l'importanza dei rapporti di cooperazione economica, in diversi settori dall'aeronautica al turismo –:
compatibilmente con le scelte di politica internazionale volte a scongiurare conflitti tra Paesi confinanti o prossimi geograficamente all'Unione europea, quali misure intenda adottare concretamente il Governo italiano per favorire una ripresa dei rapporti commerciali con la Russia e, in ogni caso, quali misure si intendano assumere per sostenere le imprese in difficoltà a causa dell'embargo imposto alla Russia. (5-05239)