Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA
Atto a cui si riferisce:
S.9/00662/008 premesso che:
nei giorni scorsi la Banca d'Italia ha certificato, ancora una volta, il pessimo stato del credito in Italia, dove famiglie ed imprese, soprattutto quelle piccole e medie, sono...
Atto Senato
Ordine del Giorno 9/662/8 presentato da LINDA LANZILLOTTA
martedì 4 giugno 2013, seduta n. 033
II Senato,
premesso che:
nei giorni scorsi la Banca d'Italia ha certificato, ancora una volta, il pessimo stato del credito in Italia, dove famiglie ed imprese, soprattutto quelle piccole e medie, sono soffocate dalla mancanza di denaro, compresse tra ritardati pagamenti dei crediti della Pubblica amministrazione, come dei privati, un carico fiscale eccessivo e un sistema bancario che, per effetto anche di norme internazionali molto severe, non assicura un sufficiente accesso al credito;
in questo contesto, il pericolo per le imprese e quello di non riuscire a sopravvivere ad una spirale recessiva di cui non si veda la fine;
l'articolo 6, comma 1, del disegno di legge prevede che venga data priorità nei pagamenti ai crediti verso la Pubblica amministrazione, che non siano stati ceduti pro soluto;
questa disposizione e stata motivata con il lodevole intento di privilegiare i pagamenti di crediti in relazione ai quali esiste ancora un rischio per il sistema imprese (visto che nelle cessioni pro solvendo il cedente garantisce l'incasso), rispetto a quelli in cui il rischio e oramai passato del tutto alle banche (come nelle cessioni pro soluto);
il problema è che - da un punto di vista concreto - questo approccio non sembra il più idoneo ad assicurare che tutte le risorse erogate vadano a dare impulso all'economia e a sostenere la crescita e può anzi creare gravi effetti distorsivi; infatti, moltissime imprese si finanziano attraverso accordi di finanziamento di durata medio lunga che prevedono la cessione (anche pro soluto) dei propri crediti, su base continuativa e/o rotativa, che molto spesso assumono la forma di cessioni pro soluto. Ciò significa che, in tali casi, una volta che il credito venga rimborsato da parte del debitore ceduto, la banca rimetterà a disposizione la linea accettando la cessione pro soluto di altri crediti;
esiste il fondato rischio che, rinviando il pagamento di tutti i crediti pro soluto in quanto tali, molte imprese, si vedano chiudere le linee di finanziamento dalle banche, con gravi conseguenze per la prosecuzione dell'attività per quelle imprese che utilizzano più frequentemente tale forma di finanziamento;
per converso, esistono casi nei quali la cessione pro solvendo non ha alcun effetto positivo per l'impresa e più generalmente per l'economia, come quando la cessione avvenga una tantum; in quanto le somme incassate andranno semplicemente a rimborso del credito verso la banca;
la giusta distinzione quindi, ai fini della priorità sarebbe non tra crediti pro solvendo e pro soluto, ma tra crediti ceduti, o vincolati al rimborso delle banche come nel caso degli anticipi su fatture, sulla base di rapporti continuativi e ripetuti e crediti ceduti una tantum. Nel primo caso, il pagamento consente, o meglio dovrebbe consentire, una riapertura o il mantenimento delle linee di finanziamento esistenti e la prosecuzione dell'attività d'impresa, con effetti benefìci sull'economia. Nel secondo, indipendentemente dalla natura pro solvendo o pro soluto della cessione, il pagamento andrà semplicemente ad estinguere un debito bancario, senza alcun effetto positivo per il sistema,
impegna il Governo:
a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di valutare l'opportunità di adottare iniziative anche di tipo normativo volte a perfezionare le disposizioni del provvedimento nel senso di evitare che l'ordine di priorità nel pagamento dei debiti previsto dall'articolo 6, comma 1, implichi un'ingiustificata discriminazione tra forme di finanziamento se non uguali nella forma, molto simili nella sostanza e il conseguente rischio di blocco o significativo pregiudizio per le operazioni di finanziamento pro soluto attualmente in essere con gravissime ricadute per il sistema delle imprese.
(numerazione resoconto Senato G6.400)
(9/662/8)
LANZILLOTTA, MARINO LUIGI