• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05253 la Corte dei conti ha segnalato che molti appalti Expo sono stati assegnati senza gara d'appalto ad evidenza pubblica ai sensi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. Il più clamoroso...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05253presentato daVALLASCAS Andreatesto diMercoledì 8 aprile 2015, seduta n. 404

VALLASCAS. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
la Corte dei conti ha segnalato che molti appalti Expo sono stati assegnati senza gara d'appalto ad evidenza pubblica ai sensi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. Il più clamoroso è lo spazio dato a Oscar Farinetti: la sua Eataly sarà presente all'esposizione universale 2015 di Milano con due padiglioni da 4mila metri quadrati ciascuno, in cui funzioneranno 20 ristoranti, uno per regione italiana;
tale assegnazione diretta non è piaciuta ai concorrenti di Eataly come Piero Sassone, presidente di Icif (Italian Culinary Institute for Foreigners) – che già ha presentato al presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, un esposto in cui denuncia presunte irregolarità nella gara per la ristorazione al padiglione Italia infatti dichiara: «Ma è possibile che a Eataly siano stati dati due padiglioni senza gara ? Cantone e il Bureau International des Expositions non hanno niente da eccepire ?»;
i 20 ristoranti di Italy is Eataly saranno gestiti a turno, un mese ciascuno, da 120 ristoratori italiani, a cui andrà il 70 per cento degli incassi. Il resto a Farinetti, che nei suoi 8 mila metri quadrati si propone di «esaltare la biodiversità della cucina e dei nostri prodotti agroalimentari, il nostro vero primato nel mondo»;
al proprietario di Eataly è stato conferito a giudizio dell'interrogante un potere immenso: quello di scegliere i ristoranti e i ristoratori che dovranno rappresentare l'Italia di fronte al mondo. Così Expo, che inizialmente doveva essere la manifestazione planetaria della biodiversità e della sostenibilità, si trasformerà secondo l'interrogante in una grossa sagra postmoderna della gastronomia;
anche alle Coop è stato assegnato senza gara un grande spazio nell'esposizione: come «official premium partner», che dietro versamento di 12,4 milioni di euro, sta mettendo in piedi una delle cinque aree tematiche dell'esposizione, il future food district, 2.500 metri quadrati di supermercato digitalizzato del futuro;
si ritiene che l'assegnazione senza gara in capo ad unico soggetto o massimo due in un regime di monopolio, a fronte di una realtà così ricca ed unica qual è la gastronomia italiana, sia decisamente ingiusto ed irrazionale perché l'esposizione universale deve essere il luogo e l'opportunità per far conoscere realmente al mondo le peculiarità della cucina italiana in tutte le sue sfaccettature orografiche, che narrano di luoghi e di tradizioni che sono antitetici all'agroindustria della gastronomia –:
di quali elementi disponga in merito a quanto descritto in premessa e quali siano stati i motivi ed criteri che hanno portato all'assegnazione senza gara dei padiglioni a favore di Eataly e Coop;
se non ritenga opportuno adottare ogni iniziativa utile affinché nel corso dell'esposizione universale venga promossa la peculiarità della gastronomia italiana con le sue tradizioni territoriali e non la grande distribuzione. (5-05253)