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Atto a cui si riferisce:
C.1/00799 premesso che: il 1o aprile 2015 la televisione libanese Al Mayadin ha informato il mondo intero del fatto che miliziani del sedicente Stato islamico avevano raggiunto il campo...



Atto Camera

Mozione 1-00799presentato daPINI Gianlucatesto diLunedì 13 aprile 2015, seduta n. 407

La Camera,
premesso che:
il 1o aprile 2015 la televisione libanese Al Mayadin ha informato il mondo intero del fatto che miliziani del sedicente Stato islamico avevano raggiunto il campo profughi palestinese di Yarmouk, inaugurato nel lontano 1948 e situato alle porte di Damasco, dove risiedono circa 15 mila persone;
si ricorda come la protezione dei rifugiati palestinesi fosse un elemento importante della posizione internazionale adottata dal regime siriano degli Assad, sempre attento a presentarsi ufficialmente come un campione della cosiddetta «resistenza» (all'occupazione israeliana), intrattenendo rapporti privilegiati prima con l'Olp e poi anche con l'organizzazione rivale denominata Hamas, costola della Fratellanza musulmana a Gaza ed alleata dell'Iran;
all'attacco condotto dai miliziani dello Stato islamico contro il campo profughi di Yarmouk hanno fatto seguito decapitazioni e violenze di varia natura, nonché lo scoppio di una gravissima crisi umanitaria, le cui prime vittime sono i circa 3.500 bambini rimasti nella struttura occupata dai miliziani dello Stato islamico, oltre alle centinaia di civili che avrebbero già perso la vita, mille secondo il deputato arabo-israeliano Ahmed Tibi;
si esprimono perplessità sui reali obiettivi dell'attacco sferrato dal sedicente califfato contro il campo profughi di Yarmouk, potendo teoricamente esserne bersagli tanto i simpatizzanti di Hamas, significativamente numerosi nella struttura, quanto quelli dell'Olp e lo stesso regime di Damasco, per ragioni naturalmente differenti;
si stigmatizza la circostanza che, una volta di più, ad infliggere sofferenze ingiustificate al popolo palestinese siano proprio le forze ed i movimenti che alla sua condizione fanno riferimento per reclutare giovani da mandare al macello contro l'Occidente ed i suoi alleati in Medio Oriente;
si rileva, altresì, la dichiarata e sospetta indisponibilità dell'Olp a tentare la riconquista manu militari del campo profughi di Yarmouk, espressa con una nota pubblicata il 10 aprile 2015, appena 24 ore dopo un annuncio del tutto differente reso dall'inviato del Presidente palestinese Abu Mazen nell'area, Ahmad Majdalani, che aveva parlato di 14 fazioni pronte all'azione contro lo Stato islamico;
si richiamano le notizie di origine saudita, secondo le quali Ayman al-Zawahiri avrebbe recentemente autorizzato i membri di al-Qaeda a collaborare con il sedicente Stato islamico, cosa che in Siria comporterebbe la ripresa della cooperazione organica tra al-Nusra e gli adepti del califfato, proprio mentre in chiave anti-sciita ed anti-iraniana si osserva in Yemen una significativa convergenza tra l'Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia;
le sopra menzionate potenze regionali del Medio Oriente sono, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, in grado di esercitare efficaci pressioni sul sedicente Stato islamico ed i suoi partner ed alleati, inducendolo a ritirarsi invece di dare battaglia,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative affinché i Governi di Arabia Saudita, Qatar e Turchia condannino senza riserve quanto sta accadendo a Yarmouk, esercitando, altresì, sui vertici del sedicente Stato islamico ed i suoi partner ed alleati tutta la pressione indispensabile ad ottenerne un cambio di atteggiamento;
a riconsiderare anche i termini ufficiali della posizione del Paese nei confronti delle parti belligeranti in Siria;
a confermare l'offerta di sostegni umanitari alla popolazione del campo di Yarmouk, una volta che sarà possibile assicurarne in sicurezza il trasporto e la consegna agli interessati, evitando nel frattempo di concorrere con truppe italiane all'eventuale apertura di corridoi umanitari che potrebbero essere presto interrotti senza preavviso da forze preponderanti.
(1-00799) «Gianluca Pini, Fedriga, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Busin, Caparini, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Rondini, Saltamartini, Simonetti».