• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01839 MORONESE, MARTELLI, NUGNES, AIROLA, BERTOROTTA, BLUNDO, BOTTICI, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CASTALDI, CATALFO, CIAMPOLILLO, COTTI, CRIMI, DONNO, ENDRIZZI, FATTORI, GAETTI, GIROTTO, LEZZI,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01839 presentata da VILMA MORONESE
martedì 14 aprile 2015, seduta n.428

MORONESE, MARTELLI, NUGNES, AIROLA, BERTOROTTA, BLUNDO, BOTTICI, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CASTALDI, CATALFO, CIAMPOLILLO, COTTI, CRIMI, DONNO, ENDRIZZI, FATTORI, GAETTI, GIROTTO, LEZZI, LUCIDI, MANGILI, MARTON, MONTEVECCHI, MORRA, PAGLINI, PETROCELLI, PUGLIA, SANTANGELO, SCIBONA, SERRA, TAVERNA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute - Premesso che:

la provincia di Caserta, come evidenziato in una relazione dell'Arpac redatta nel settembre 2009 relativamente alla raccolta e al trattamento delle acque reflue, è divisa in 2 grandi aree, di cui una compresa tra il confine della provincia di Napoli e il fiume Volturno, per un totale di 40 comuni, servita dai 4 depuratori regionali di Marcianise (aArea casertana), Orta di Atella (Napoli nord), Villa Literno (foce Regi Lagni) e Acerra, e l'altra annoverata tra il Volturno e l'area est dei monti Tifatini, che include 40 comuni dotati di impianti di depurazione comunali e 4 consorziati tra loro che usufruiscono dell'impianto di depurazione di Vitulazio;

nella relazione il computo dei comuni serviti da impianti di depurazione regionali, comunali e consortili evidenzia che, dei 104 comuni della provincia di Caserta, 85 risultano dotati del servizio di depurazione, mentre i restanti 19 ne sono totalmente sprovvisti;

l'indagine alla base della relazione Arpac ha individuato, inoltre, 178 punti di immissione nelle reti fognarie di cui: 54 autorizzati e 124 sprovvisti di autorizzazione. Parimenti, risultano carenti di autorizzazione diversi impianti fuori uso e/o funzionanti solo parzialmente;

l'analisi degli impianti, relativamente alla tecnologia di funzionamento, alla funzionalità, e alle caratteristiche dei reflui in ingresso, e al trattamento dei fanghi prodotti, ha portato i tecnici dell'Arpac a concludere, come si legge alla fine del paragrafo 5.5, "che l'assenza di prescrizioni tecniche minime nelle gare d'appalto per l'assegnazione della gestione, aggiudicate esclusivamente col sistema del ribasso, ha portato nella generalità dei casi a un servizio di gestione molto scadente";

dalla relazione sulle indagini in materia ambientale condotte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere presentata il 18 marzo 2014 nel corso dell'audizione del procuratore della Repubblica dottor Lembo presso la 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) del Senato della Repubblica risulta che alle 178 reti fognarie tra gli scarichi di acque reflue urbane si aggiungono 92 senza depuratore e 86 con depuratore di cui 33 funzionanti, 38 parzialmente funzionanti, 8 fuori uso e 10 in costruzione;

considerato che:

uno dei casi espressamente riportati nella relazione Arpac, in riferimento alla mancanza di regolare funzionamento degli impianti comunali, è quello relativo a Pignataro Maggiore (Caserta), per il quale le cause sono ricondotte all'ipotesi di presenza di errori progettuali, costruttivi e di gestione della rete fognaria;

la mancanza di regolare funzionamento, per l'impiantistica sia comunale che regionale (solo l'impianto di Marcianise risulterebbe in buone condizioni) ha comportato che, tra i parametri di riferimento per la valutazione del carico inquinante sia ricompreso quello a più elevata percentuale di non conformità, l'"Escherichia coli", a dimostrazione che la fase di trattamento più semplice dei reflui è quella che presenta maggiori irregolarità, con conseguente forte rischio di inquinamento per i corpi idrici ricettori come i fiumi Volturno e Garigliano, ovvero il canale dei Regi Lagni, tutti sfocianti nel tratto di costa casertano del litorale Domitio;

considerato inoltre che:

dal 1° ottobre 2012 alla Regione Campania nella gestione degli impianti di collettamento e depurazione di Acerra, Marcianise, Napoli nord, foce Regi Lagni e Cuma è subentrato il commissario delegato, fino al 30 novembre 2014, con il compito di adeguare gli impianti stessi alla normativa vigente in materia;

ad oggi, non essendo intervenuta una proroga del commissariamento, vige un regime di prorogatio;

considerato altresì che:

le condizioni di mal funzionamento delle reti fognarie e dell'impiantistica di depurazione sono state più volte, in questi anni, oggetto di segnalazioni da parte di associazioni impegnate in campo ambientalista e di semplici cittadini costretti a pagare una tassa di smaltimento per le acque reflue senza di fatto usufruire di un adeguato servizio;

di recente (15 gennaio 2015), sulle pagine dei media locali e nazionali è stata riportata la notizia dell'inchiesta svolta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere tra il 2011 e il 2013 che ha portato all'emanazione di avvisi di garanzia a carico di decine e decine di sindaci, amministratori e tecnici comunali e svariati imprenditori, tutti accomunati dalle accuse di scarsa attenzione per l'ambiente, e quindi per la salute dei cittadini;

per i 13 sindaci indagati, attualmente in carica, vi sono le accuse di violazione degli obblighi connessi alla propria carica, consistenti nell'omissione di procedere al trattamento delle acque fognarie con la conseguenza di determinare l'inquinamento dei corsi d'acqua nei quali confluivano le fogne cittadine;

considerato per di più che:

per iniziativa della Provincia di Caserta è stata apposta, in località Castel Volturno alla foce dei Regi Lagni, una griglia, con la funzione di arrestare gli eventuali rifiuti solidi grossolani transitanti nei canali; l'opera ha avuto un costo di circa 2.000.000 euro ed è entrata in funzione nel 2013;

dalla recente audizione del procuratore della Repubblica facente funzioni del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Raffaella Capasso, svoltasi il 14 gennaio 2015 presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, si evince: "Potremmo affrontare ora una piccola problematica, peraltro preoccupante, che fa capire come certe volte si fanno le cose in questo nostro benedetto Paese: è stata apposta una griglia alla foce dei Regi Lagni, in località Castelvolturno, per bloccare tutti i residui più grossolani. È iniziativa sicuramente positiva, di per sé. La provincia realizza questa griglia; spende 2 milioni di euro e la predispone. Sennonché, la griglia funziona due estati, il 2013 e il 2014. Poiché nessuno provvede alla pulizia della griglia, nessuno la manutiene (essendo le spese di manutenzione pari a 700.000 euro all'anno, nessuno vuole accollarsele, neanche la provincia, che però ha preso l'iniziativa), adesso quella griglia fa «effetto diga», cioè l'acqua si ferma lì e straripa col carico antropico e comunque certamente non sempre perfettamente pulito che porta con sé";

considerato infine che la disfunzione nella gestione dell'impianto di depurazione di Regi Lagni genera una grave situazione di pericolo per la tutela dell'ambiente, della salute e dell'igiene pubblica, per la sicurezza delle persone e delle cose,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo, ciascuno per la propria area di competenza, siano a conoscenza della vicenda descritta che tra i singhiozzi dell'informazione locale e nazionale si protrae ormai da molti anni, condannando non solo i cittadini della provincia di Caserta a pagare per un servizio evidentemente inadeguato alle proprie necessità, ma soprattutto a contribuire in maniera importante al determinarsi di una condizione ambientale che, ad avviso degli interroganti, non può e non deve più restare trascurata poiché la contaminazione dei corpi idrici e conseguentemente delle acque di balneazione comporta forti ricadute, da un lato sullo stato di salute dell'ecosistema fluviale e marino nonché dei cittadini e dall'altro sul comparto economico collegato alle attività turistiche del litorale;

se ritengano opportuno, nei limiti delle proprie attribuzioni, sollecitare la Regione Campania ad intraprendere ogni iniziativa utile al fine di garantire una funzionale gestione degli impianti di collettamento e depurazione, in particolare intervenendo con misure di manutenzione o in caso di necessità anche di riprogettazione della griglia apposta alla foce dei Regi Lagni, in quanto a parere degli interroganti la spesa di circa 58.000 euro mensili per la sola manutenzione risulta oltremodo eccessiva;

se ritengano, nell'ambito delle rispettive competenze, di dover intervenire con urgenza affinché tutte le immissioni di origine industriale sia nei collettori fognari che nei Regi Lagni vengano interrotte immediatamente, in quanto gli impianti di depurazione, essendo progettati per la ricezione dei reflui di tipo urbano e di tipo civile, non sono in grado di effettuare alcuna depurazione su di loro, ma di contro ne vengono danneggiati gravemente per lunghissimi periodi, causando dunque l'interruzione del funzionamento dell'impianto, e il sistema dei Lagni non è soggetto ad alcuna depurazione, essendo esso in origine preposto al solo smaltimento delle acque pluviali, per cui tutto quello che viene abusivamente immesso in tali canali arriva direttamente in mare;

se intendano adottare iniziative di competenza al fine di agevolare la realizzazione delle necessarie ed urgentissime opere di manutenzione straordinaria delle reti di canali e condotte, nonché garantire l'attuazione degli interventi di ordinaria manutenzione;

se intendano assumere iniziative di carattere normativo al fine di semplificare la normativa che disciplina la gestione della rete così come richiesto anche dal commissario delegato in sede di audizione presso la 13a Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato il 25 novembre 2014;

se risulti quale sia lo stato di attuazione del grande progetto di risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni finanziato dal fondo POR FESR 2007-2013, per un costo complessivo di 230.000.219 euro, in particolare degli interventi di adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione di foce Regi Lagni per un importo di 36.040.450 euro (per i comuni di Aversa, Cancello Arnone, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casandrino, Casapesenna, Castel Volturno, Cesa, Frignano, Grazzanise, Gricignano d'Aversa, Lusciano, Parete, San Cipriano d'Aversa, San Marcellino, Santa Maria la Fossa, Sant'Arpino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano), degli interventi di adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione dell'area casertana per un importo di 36.737.450 euro (per i comuni di Capodrise, Capua, Casagiove, Casapulla, Caserta, Curti, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Portico di Caserta, Recale, San Nicola la Strada, San Prisco, San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere, San Marco Evangelista), degli interventi di adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione di Napoli nord per un importo di 44.154.050 euro, degli interventi di adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione di Acerra nord per un importo di 33.531.250 euro e degli interventi di adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione Napoli ovest (impianto di Cuma) per un importo di 49.109.590 euro oltre a diversi collettori, come approvato da delibera della Giunta n. 122 del 2011 della Regione Campania.

(3-01839)