• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01841 SERRA, BERTOROTTA, MORONESE, PAGLINI, AIROLA, SANTANGELO, MORRA - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che: da notizie di stampa si è appreso che il...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01841 presentata da MANUELA SERRA
martedì 14 aprile 2015, seduta n.428

SERRA, BERTOROTTA, MORONESE, PAGLINI, AIROLA, SANTANGELO, MORRA - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che:

da notizie di stampa si è appreso che il Comune di Chiaravalle (Ancona) adottava nell'anno 2010 la delibera con la quale l'amministrazione disponeva, parrebbe in modo non del tutto regolare, della millenaria abbazia di Santa Maria in Castagnola al fine di agevolare la costruzione della strada di accesso ad un centro commerciale ancora in fase progettuale. L'abbazia attualmente è sede parrocchiale retta dalla diocesi di Senigallia. In buona sostanza, a pochi passi dal chiostro, le cui origini risalgono al XII secolo, è previsto un progetto volto alla realizzazione della strada di accesso ad un centro commerciale, che dovrebbe sorgere accanto all'abbazia cistercense, proprio nel cuore della città;

sulla questione è stata avviata un'indagine dall'autorità giudiziaria, che ha preso origine dall'esposto presentato da un ex consigliere comunale, Ennio Mencarelli, sulla base dell'assunto che il bene, essendo sottoposto a vincolo di indisponibilità, sia inalienabile;

il chiostro del complesso cistercense è adiacente all'area dell'ex Fintecna-Cral ora Servizi Srl, proprietaria dell'area ove s'intende realizzare il discusso progetto. Quest'ultimo, già posto all'attenzione della vecchia amministrazione, è stato respinto dalla nuova Giunta del sindaco Damiano Costantini;

risulta agli interroganti che il Comune di Chiaravalle, nel mese di maggio 2010, adottava la delibera con la quale cedeva (per 99 anni) alla parrocchia il diritto di superficie, ex articolo 952 del codice civile, su 800 metri quadrati del monastero millenario. Lo stesso era stato venduto circa 30 anni fa dallo Stato al Comune per 400 milioni di lire con il vincolo di destinazione pubblica;

occorre rilevare che nella delibera veniva previsto che, contemporaneamente alla costituzione del diritto di superficie in capo alla parrocchia, la stessa avrebbe dovuto costituire lo stesso diritto a favore del Comune nell'area esterna al chiostro e denominata "Orto dei preti", area adiacente al muro perimetrale del chiostro e confinante con l'area ex Cral - Fintecna, oggi area della Servizi Srl;

il valore del chiostro, restaurato attorno all'anno 2000 con fondi pubblici, ammonterebbe a circa 900.000 euro, il terreno acquisito dal Comune, circa 2.000 metri ove vi sono gli orti dell'abbazia, varrebbe, invece, un decimo del monumento;

l'"Orto dei preti", secondo il progetto, verrebbe trasformato in una strada a doppia corsia, l'unica, a quanto risulta agli interroganti, in grado di accogliere il traffico dei mezzi pesanti che dovranno conferire le merci al centro commerciale. Non vi sono, infatti, altri accessi utili impiegabili. La strada di servizio verrebbe edificata a circa 3 metri dall'antico monastero;

considerato che:

l'allora sindaco Daniela Montali, a fine 2011, chiedeva alla Soprintendenza l'autorizzazione per la cessione del diritto di superficie alla parrocchia, ente privato, senza peraltro valutare la problematica in relazione alla sussistenza del vincolo di indisponibilità del bene che fa parte del demanio pubblico, ex articolo 822 del codice civile, ed è inalienabile. Esso, infatti, non può costituire oggetto di diritti a favore di terzi, come disposto dall'articolo 823 del codice civile, salvo i casi espressamente previsti dalla legge. Nell'estate 2012 la Soprintendenza, tuttavia, forniva l'autorizzazione richiesta,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e se abbia adottato, o intenda adottare, dei provvedimenti o iniziative, anche di carattere normativo, al fine di tutelare un bene di particolare pregio appartenente al patrimonio storico e culturale italiano.

(3-01841)