• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00942 come già segnalato nell'interrogazione a risposta orale Daga la relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione – 2014 stigmatizza il ritardo dell'Italia nella lotta alla corruzione e...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00942presentato daDAGA Federicatesto diMartedì 21 aprile 2015, seduta n. 412

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
come già segnalato nell'interrogazione a risposta orale Daga la relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione – 2014 stigmatizza il ritardo dell'Italia nella lotta alla corruzione e all'infiltrazione delle organizzazioni criminali, soprattutto per quanto riguarda i grandi appalti; nell’iter decisionale di approvazione delle opere, dei piani e dei programmi, le procedure ambientali (VIAVAS) costituiscono un momento nevralgico e di particolare delicatezza, miche per la possibilità per il pubblico di partecipare alla decisione secondo quanto previsto dalla convenzione di Aarhus; per la valutazione dei progetti, degli studi ambientali e delle osservazioni pervenute da enti, associazioni e singoli cittadini, è istituita la commissione nazionale VIA-VAS, con nomina del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (articolo 8, decreto legislativo n. 152 del 2006 e articolo 12 della legge n. 116 del 2014);
la commissione esamina praticamente tutte le opere e i piani di rilevante interesse che vengono proposte dallo Stato o da privati in Italia, per un valore complessivo di diverse decine di miliardi di euro ogni anno, costituendo uno snodo delle politiche economiche e ambientali dell'intero Paese; la commissione per le opere lineari può decidere sui tracciati, chiedendo e/o suggerendo e/o imponendo varianti di percorso, con conseguenze sul valore degli immobili e delle proprietà; il piano triennale per la prevenzione della corruzione 2014-2016 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare evidenzia a pagina 28, nella parte dedicata all'analisi dei rischi di corruzione, che le procedure di VIA-VAS nazionali sono connotate da rischi in relazione: alla discrezionalità delle decisioni; alla portata economica delle scelte; alla capacità di pressione di gruppi interessati alla decisione; nonostante tali criticità il piano sopra richiamato non assegna valori, ad avviso degli interroganti, adeguati di rischio alle varie fasi decisionali connesse alla valutazione di impatto ambientale e alla valutazione ambientale strategica e fa riferimento, come misure da intraprendere, soprattutto alle modalità di nomina dei membri della commissione e alla sottoscrizione di auto-certificazioni relative al profilo del conflitto di interessi e allo status del singolo membro rispetto ad eventuali situazioni che possono determinare condizioni di inconferibilità dell'incarico;
già nel mese di dicembre dello scorso anno, nell'interrogazione a risposta immediata in commissione a prima firma Zolezzi venivano poste al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una serie di questioni relative alla composizione della commissione nazionale VIA-VAS e al suo rinnovo, dato che il mandato degli attuali commissari risulta scaduto dal luglio 2014;

l'analisi dei curricula disponibili sul sito del Ministero dei membri uscenti e una breve analisi di fatti di cronaca che hanno coinvolto membri della commissione paiono confermare le preoccupazioni citate nel piano triennale, anche se in quest'ultimo non sono rintracciabili le informazioni che, pur essendo di facile reperibilità, sono qui riportate;
i soggetti su cui emergono elementi preoccupanti sono segnalati nella sopracitata interrogazione Daga ripresa dall'articolo del Fatto Quotidiano del 20 marzo 2015;
a quanto riferito nell'interrogazione si aggiunge quanto riportato nell'esposto depositato all'attenzione, tra gli altri, del procuratore generale di Roma Pignatone e dell'Autorità nazionale anticorruzione in cui emergono elementi su molti altri esponenti della Commissione Via nazionale attualmente in carica, come riportato anche dall'articolo de l’Espresso del 7 aprile 2015;
infine emergono in questi giorni altri elementi relativi ad un altro commissario Xavier Santiapichi, avvocato, entrato nella commissione VIA nel 2008, riconfermato nel 2011. Il suo curriculum è visibile sul sito del Ministero;
sempre sul sito del Ministero è visibile un altro suo curriculum;
dai curriculum emerge il suo ruolo di consulente di ecologia mentre difende ancora DECO, del Gruppo Di Zio. Deco è, di fatto, il monopolista dei rifiuti in Abruzzo, oggetto anche di inchieste con il coinvolgimento di parlamentari; dai curricula e da varie sentenze della giustizia amministrativa risulta che ha difeso o è stato consulente delle seguenti società di rifiuti, tutte con grossi problemi di giustizia: Bracciano Ambiente, Terracina Ambiente, Latina Ambiente: in cui è socia UNENDO, il cui patron, Francesco Colucci, è stato arrestato a Milano nell'inchiesta della bonifica Ex SISAL, da notare che nella stessa inchiesta di Milano, è stato arrestato Luigi Pelaggi, già capo di gabinetto della Prestigiacomo nonché collega in Commissione VIA di Santiapichi (poi sostituito nel 2014); Consorzio GAIA: 333 milioni di euro di debiti; De Vizia Transfer;
tra l'altro nel 2014, il Ministero gli ha fatto un contratto nell'ambito del PON nazionale per dare supporto alle regioni per le procedure di VIA;
ha sottoscritto almeno due verbali della commissione VIA su altrettanti impianti di rifiuti: uno è quello della Basento Ambiente: secondo quanto riportato anche dall'articolo de L'Espresso già citato anche questo Castellano ha avuto problemi con la giustizia –:
se il piano anti-corruzione 2014-2016 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con le sue scarne indicazioni, sia adeguato rispetto alla prevenzione della corruzione e dell'infiltrazione presso uno snodo centrale delle grandi opere e piani e programmi nazionali quale la commissione VIA-VAS;
se le informazioni relative ai membri della Commissione citati siano state verificate e se non risultano in contrasto con le normative, con particolare riferimento al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013 n. 62 «Regolamento recante il codice di comportamento dei dipendenti pubblici», alla legge n. 190 del 2012 «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione» nonché alle norme generali relative all'onorabilità di consulenti al servizio della pubblica amministrazione in un settore così delicato, in considerazione del fatto che sono scelti direttamente dal Ministro con proprio decreto senza selezione pubblica;
quali forme di monitoraggio sui membri e sulle decisioni della Commissione VIA, siano state svolte sotto il suo mandato dal Ministero sulla base degli obblighi previsti dall'articolo 1 commi 9 e 10 per la gestione pro-attiva da parte delle amministrazioni pubbliche della prevenzione della corruzione; se siano state svolte ad esempio forme di verifica, anche a campione, delle dichiarazioni rilasciate circa l'inconferibilità e il conflitto di interessi nonché degli incarichi professionali dei membri nei momenti appena successivi al termine dell'incarico oppure se siano previste forme periodiche di controllo, anche con l'ausilio delle banche dati delle forze dell'ordine, per verificare i requisiti di onorabilità dei candidati e dei membri nominati e per prevenire rischi di infiltrazione della criminalità organizzata;
se sia opportuno che una persona per la quale è stato richiesto il rinvio a giudizio per turbativa d'asta ricopra proprio il ruolo di responsabile per l'attuazione della norma anti corruzione nel Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
quali misure di trasparenza intendano adottare sul normale funzionamento della commissione VIAVAS, come, a mero titolo di esempio, la pubblicizzazione delle sedute della commissione e dell'ordine del giorno, la possibilità di fare audizioni pubbliche, l'attuazione delle norme già esistenti ma mai attuate sulle inchieste pubbliche, per le procedure di VIA (articolo 24, comma, 6 del decreto legislativo n. 152 del 2006);
quali forme di trasparenza e di pubblicità intenda dare alle modalità di scelta dei prossimi membri della commissione VIA, anche alla luce delle norme generali concernenti la pubblica amministrazione e delle numerose sentenze della Corte costituzionale e della Corte di giustizia europea sull'accesso agli incarichi pubblici in ruoli di tale responsabilità, come, a mero titolo di esempio, avvisi pubblici per la raccolta dei curricula;
quali criteri intenda adottare per la comparazione dei curricula, come i punteggi per pubblicazioni scientifiche, uso del citation index e altro e se tali criteri non ritenga debbano essere resi pubblici prima dell'espletamento della selezione;
se non ritenga che sia meglio privilegiare il ricorso a tecnici già inseriti in strutture pubbliche quali ISPRA e agenzie regionali, CNR, università, scegliendo fra coloro che non svolgono la libera professione.
(2-00942) «Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Terzoni, Zolezzi, Vignaroli, Spessotto, Benedetti, Colletti, Vacca, Nicola Bianchi, Brescia, Carinelli, Crippa, Da Villa, De Lorenzis, Della Valle, Dell'Orco, Di Benedetto, D'Uva, Fantinati, Luigi Gallo, Liuzzi, Lupo, Marzana, Nesci, Petraroli, Paolo Nicolò Romano, Simone Valente, Vallascas».