• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/08886 la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, impegna gli Stati parti a: rispettare e garantire i...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08886presentato daSPADONI Maria Ederatesto diMercoledì 22 aprile 2015, seduta n. 413

SPADONI, MANLIO DI STEFANO, GRANDE, SCAGLIUSI, SIBILIA, DEL GROSSO e DI BATTISTA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, impegna gli Stati parti a: rispettare e garantire i diritti del minore a prescindere dalla origine nazionale sua e dei suoi genitori (articolo 2); attribuire priorità al superiore interesse del minore in tutte le decisioni di competenza dei tribunali, delle autorità amministrative e degli organi legislativi (articolo 3); adottare tutti i provvedimenti legislativi, amministrativi e altri, necessari per attuare i diritti riconosciuti dalla Convenzione (articolo 4); rispettare e garantire il diritto del minore ad essere allevato dai suoi genitori (articolo 7); rispettare il diritto del minore a preservare le sue relazioni familiari (articolo 8); vigilare affinché il minore non sia separato dai suoi genitori contro la loro volontà a meno che le autorità competenti non decidano che questa separazione è necessaria nell'interesse preminente del minore (articolo 9); adottare ogni adeguato provvedimento al fine di garantire il mantenimento del minore da parte dei suoi genitori sul loro territorio o all'estero (articolo 27);
Italia e Perù sono Stati parte della Convenzione: la prima ha firmato in data 26 gennaio del 1990 e ratificato con legge n. 176 del 27 maggio del 1991, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre del 1991; il secondo ha firmato in data 26 gennaio del 1990 e ratificato con Resolución Legislativa n. 25278 del 3 agosto del 1990, depositata presso le Nazioni Unite il 4 settembre del 1990;
per il genitore straniero di minore residente, il permesso di soggiorno per motivi familiari è previsto dalla legislazione italiana, ma non da quella peruviana;
in Perù minori peruviani residenti, spesso in possesso della doppia cittadinanza e quindi a loro volta italiani, sono separati dai genitori italiani contro la loro volontà; tra i casi noti, quello del signor Andrea Foco e della figlia Carolina Adriana;
in data 5 settembre del 2014 il signor Andrea Foco ha denunciato la violazione dei diritti umani di cui sono vittime minori e genitori italiani in Perù all'Ambasciata d'Italia a Lima;
in data 17 febbraio del 2015 l'Ambasciata risponde che «la legge peruviana è estremamente rigida (..) e le Autorità peruviane si trovano, come è normale, a doverla applicare. Modificare la legge, anche qualora vi fosse una volontà politica in tal senso (che sembra in questo momento assente) richiederebbe un complesso iter parlamentare ed avrebbe tempi non certo brevi. Vista l'impossibilità (...) abbiamo tuttavia cercato possibili soluzioni alternative. Una ipotesi che potrebbe essere esplorata potrebbe essere quella di una sua assunzione nominale da parte di una ONG italiana, che le permetterebbe una permanenza legale nel Paese almeno per un breve periodo», (lettera a firma del Consigliere Ivo Michele Polacco);
in data 17 settembre del 2014, 04 novembre del 2014 e 19 febbraio del 2015 il signor Andrea Foco ha interessato il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale senza ricevere risposta mentre in data 22 settembre del 2014 e 05 novembre del 2014 ha interessato la Presidenza del Consiglio dei ministri a quanto risulta all'interrogante senza ricevere risposta;
nessuna delle istituzioni italiane interpellate si è impegnata nella difesa dei diritti umani degli italiani in Perù, minori e loro genitori;
diverso riscontro hanno avuto gli appelli del signor Andrea Foco presso le istituzioni peruviane e in particolare presso il Ministerio de Justicia y Derechos Humanos;
in data 25 settembre del 2014 e a meno di 48 ore dal primo contatto il signor Andrea Foco è stato ricevuto dal Ministro de Justicia y Derechos Humanos, dal Viceministro de Derechos Humanos y Acceso a la Justicia e dal Director de Políticas y Gestión en Derechos Humanos;
mentre le istituzioni italiane si rifiutano di considerare come tale la violazione dei diritti umani di cui sono vittime minori e genitori italiani in Perù, il Ministro della giustizia del Perù ha prontamente riconosciuto trattarsi di «discriminazione e violazione dei diritti Umani» ed è intervenuto: a) presso la Superintendencía Nacional de Migraciones chiedendo la revisione e modifica dei procedimenti amministrativi (TUPA, Texto Úníco de Procedimientos Administrativos), in modo da limitare le violazioni in essere compatibilmente con il quadro legislativo attuale; b) presso il Consiglio dei ministri indicando la necessità di una nuova legge sull'immigrazione (Ley de Extranjería), in modo da garantire il pieno rispetto dei Diritti Umani;
diversamente da quanto, affermato dall'Ambasciata d'Italia a Lima, le istituzioni peruviane non solo hanno dimostrato chiara disponibilità, ma hanno espressamente indicato la necessità di una nuova legge sull'immigrazione riportando all'attenzione del dibattito politico una questione emersa più volte nel corso degli ultimi anni –:
se il Governo intenda intervenire a difesa dei diritti umani degli italiani in Perù, in particolare di quelli che la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza riconosce ai minori e ai loro genitori;
in caso affermativo, se il Governo non ritenga di intervenire diplomaticamente presso le autorità peruviane e nel caso di mancato riscontro in tempi brevi, se non ritenga di procedere in sede internazionale;
quali altre iniziative il Governo intenda assumere per mettere fine alla separazione forzata di minori residenti in Perù e genitori italiani. (4-08886)