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Atto a cui si riferisce:
C.1/00840 premesso che: il campo profughi di Yarmouk, sobborgo di Damasco di poco più di due chilometri quadrati popolato per la grandissima maggioranza da profughi palestinesi e situato a...



Atto Camera

Mozione 1-00840presentato daARTINI Massimotesto diMartedì 28 aprile 2015, seduta n. 417

La Camera,
premesso che:
il campo profughi di Yarmouk, sobborgo di Damasco di poco più di due chilometri quadrati popolato per la grandissima maggioranza da profughi palestinesi e situato a circa 8 chilometri, dal centro della capitale, risale al 1957 e prima dell'attuale conflitto ospitava poco meno di 115.000 persone;
il distretto di Yarmouk nel complesso era abitato da circa 500.000 persone, di cui 180.000 palestinesi e il resto turcomanni, circassi e siriani poveri ed è zona di guerra dal 2012, quando si registrarono i primi violenti combattimenti tra i ribelli e le forze governative che videro vari gruppi di palestinesi schierarsi da una parte e dall'altra, soprattutto con il Free Syrian Army e con il gruppo filogovernativo PFLP-GC (Popular Front for the Liberation of Palestine – General Command) associato a Hezbollah;
tra le fazioni in lotta ben presto emerse il gruppo islamista Al Nusra e le forze di Assad decisero di rinunciare alla riconquista del sobborgo e di isolarlo, cingendolo d'assedio e colpendolo solo con l'artiglieria e attacchi aerei che resero impossibile per mesi entrare o uscire da Yarmouk provocando la morte di stenti di numerosi abitanti;
successivamente la morsa si è a tratti allentata, consentendo alla maggioranza dei rifugiati di fuggire nei sobborghi vicini e agli aiuti dell'ONU di giungere nel campo profughi, ma, quando le milizie dell'ISIS sono entrate nel campo nel mese di marzo 2015, tramite il confinante quartiere di Hajar Aswad (zona sud) i profughi erano ancora circa 18.000 a Yarmouk;
l'invasione del campo profughi è avvenuta grazie al fatto che alcuni miliziani palestinesi di gruppi ribelli anti-governativi sono passati all'ISIS per ragioni di convenienza e, comunque, le milizie indicate come ISIS in realtà sono probabilmente le stesse di al-Nusra che in virtù dell'alleanza con il «Califfato» ne hanno adottato il modus operandi;
l'ISIS e al-Nusra non hanno mai avuto il controllo totale di Yarmouk perché hanno incontrato la resistenza delle milizie palestinesi filo-governative, soprattutto il PFLP-GC, ma hanno occupato ampie zone del campo compiendo efferatezze di ogni genere;
la risposta delle forze di Assad non si è fatta attendere, ma i bombardamenti hanno colpito anche i profughi e anche l'ultimo ospedale da campo rimasto attivo è stato distrutto;
gli aiuti dell'ONU non riescono più a raggiungere il campo di Yarmouk e la popolazione è nuovamente in gravi difficoltà e dei 18.000 abitanti del campo profughi (di cui circa 3.500 bambini) solo alcune centinaia sono riuscite a uscire, mentre gli altri sono rimasti bloccati all'interno a causa dei combattimenti;
l'apertura di un corridoio umanitario, almeno dalla parte del campo controllata dalle forze filo-governative rappresenta, dunque, una priorità assoluta e l'istituzione di un cessate il fuoco è molto difficile da negoziare, ma le forze governative il PFLP-GC potrebbero essere in grado di garantire un minimo di cornice di sicurezza, sufficiente ad avviare l'evacuazione di almeno parte di Yarmouk;
l'UNRWA (United Nations Relief and Work Agency) attualmente sta sostenendo i profughi fuoriusciti da Yarmouk a partire dall'inizio del conflitto e spostatisi nei vicini sobborghi a est e sud-est del campo (Yalda, Babila e Beit Shamm) e nella periferia a nord-est (Tadamoun) e l'agenzia ONU è ormai l'unica fonte di acqua potabile, cibo e cure mediche per gli sfollati;
nella sola Yalda l'UNRAWA riesce per ora a fornire ogni giorno 10.000 litri d'acqua potabile e 1.200 casse di pane e a medicare circa 200 pazienti nel punto medico mobile appositamente allestito, ma tali sforzi non sono ancora sufficienti dal momento che nel 2014 l'agenzia è riuscita a distribuire in media purtroppo soltanto 400 calorie per persona al giorno, contro le 2000 necessarie per un adulto e il 16 per cento dei bambini sotto i 5 anni risulta già afflitto da malnutrizione grave;
l'UNRWA ha emesso una richiesta urgente di fondi con l'obiettivo di raccogliere almeno 30 milioni di dollari necessari a proseguire il sostegno umanitario ai circa 470.000 profughi palestinesi rimasti in Siria, per lo più nella zona di Damasco, altrimenti a partire da giugno 2015 non sarà più possibile mantenere l'attuale livello di fornitura di servizi minimi di sostegno umanitario;
l'UNRWA ha sottolineato di aver ottenuto solo il 15 per cento dei fondi previsti per il 2015,

impegna il Governo

ad assumere iniziative per provvedere allo stanziamento di una somma congrua destinata a finanziare la United Nations Relief and Work Agency per permettere alla stessa di proseguire a sostenere i profughi palestinesi rimasti in Siria e a promuovere pressioni diplomatiche di Italia e Unione europea verso il Governo siriano affinché si impegni a collaborare con le agenzie dell'ONU presenti per aprire un corridoio umanitario.
(1-00840) «Artini, Baldassarre, Barbanti, Bechis, Mucci, Prodani, Rizzetto, Rostellato, Segoni, Turco».