• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00152 nonostante la smentita di Enrico Bondi, in merito alla relazione inviata dallo stesso all'attenzione del Presidente della regione Puglia nella quale si riportava lo studio commissionato...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00152presentato daLABRIOLA Vincenzatesto diMercoledì 17 luglio 2013, seduta n. 55

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
nonostante la smentita di Enrico Bondi, in merito alla relazione inviata dallo stesso all'attenzione del Presidente della regione Puglia nella quale si riportava lo studio commissionato dall'ILVA sulle cause che avrebbero determinato l'alta incidenza di tumori nel territorio circostante lo stabilimento, appare in tutta la sua evidenza il superficiale approccio da parte dello stesso commissario sul grave disastro ambientale provocato dalla fabbrica siderurgica;
la sua nomina a commissario, dopo aver ricoperto la carica di amministratore delegato dell'ILVA, aveva già creato molti dubbi, e adesso, secondo gli interpellanti, questa infelice sortita li rende ancora più pesanti e oggettivi;
è sconcertante, infatti, che si affronti la drammaticità dell'inquinamento e dei relativi danni ambientali e sanitari, prodotti dalla fabbrica siderurgica che ha provocato gravi malattie e numerosi decessi, partendo da simili presupposti;
in tal senso appare già «indirizzato» il possibile piano di risanamento ambientale dell'ILVA che dovrebbe tenere conto sia dei rischi ambientali che di quelli sanitari, accrescendo, di fatto, i dubbi presenti nelle popolazioni locali e in chi, in tutti questi anni, si è battuto per la difesa della salute pubblica;
tale affermazione plateale ha messo scarsamente in evidenza un'altra dichiarazione altrettanto allarmante, da parte del commissario Bondi, nella quale contesta la legge regionale della Puglia sulla valutazione del danno sanitario, in merito all'incidenza dell'inquinamento dei grandi poli industriali sulla salute delle popolazioni locali;
più specificatamente lo stesso ha dichiarato che «il rapporto sulla valutazione del danno sanitario si sovrappone ad altre valutazioni della stessa materia attribuite ad autorità di vigilanza nazionali previste dalla legge statale sia in sede di disciplina generale, sia in relazione alle norme recentemente dettate specificatamente per lo stabilimento Ilva», negando conseguentemente la possibilità di studi approfonditi sugli effetti delle attività industriali;
se a ciò si aggiunge il rifiuto espresso dal Governo e dalla sua maggioranza di rendere più assidui i controlli sui livelli di inquinamento la situazione appare ancora più preoccupante;
tutto ciò rischia di essere quantomeno improprio, stante la richiesta, da parte della Commissione dell'Unione europea, di ulteriori documenti per approfondire la questione ILVA, con il rischio concreto che, ancora una volta, il nostro Paese sia additato come insolvente rispetto alla sicurezza sanitaria ed ambientale –:
come intenda il Governo porsi nei confronti del commissario dell'ILVA, Enrico Bondi, alla luce delle considerazioni espresse in premessa, tenuto conto che lo stesso non può limitarsi ad assumere il ruolo del semplice «passacarte» in merito all'invio della suddetta documentazione e che non può non assumersi le sue oggettive responsabilità in merito a quanto successo;
se e come si intenda mettere fine a quello che appare agli interpellanti come un vero e proprio «balletto» di responsabilità e mettere al centro della questione, una volta per tutte, la sicurezza e la salute dei cittadini di Taranto e dei lavoratori dell'impianto siderurgico e la difesa del territorio circostante già fortemente penalizzato.
(2-00152) «Labriola, Furnari, Pisicchio».