• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01471 dal 1o maggio al 31 ottobre 2015 è in programma Expo Milano 2015, Esposizione universale sull'alimentazione e la nutrizione sostenibile; l'evento, presentato come tra i più importanti...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01471presentato daVALLASCAS Andreatesto diMercoledì 6 maggio 2015, seduta n. 422

VALLASCAS, CARINELLI, DELL'ORCO, LIUZZI, DE LORENZIS, PAOLO NICOLÒ ROMANO, SPESSOTTO, NICOLA BIANCHI, NESCI, TRIPIEDI, COMINARDI, SORIAL, DE ROSA, CASO, PESCO, MANLIO DI STEFANO, BASILIO, CRIPPA, TONINELLI, PETRAROLI, ALBERTI e CORDA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
dal 1o maggio al 31 ottobre 2015 è in programma Expo Milano 2015, Esposizione universale sull'alimentazione e la nutrizione sostenibile;
l'evento, presentato come tra i più importanti mai realizzati sul tema, rappresenterà, così come riportato sul sito web dedicato, «una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un'esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del pianeta e dei suoi equilibri»;
l'area espositiva di Expo 2015 si estenderebbe per circa un milione di metri quadri, dove troverebbero posto, secondo lo stato dell'arte al 4 settembre 2014 pubblicato sul sito istituzionale www.passodopopasso.italia.it, 53 padiglioni self built, 9 cluster, 5 aree tematiche, un padiglione dedicato a associazioni e organizzazioni non governative. È prevista la partecipazione di 144 Paesi, con un dato previsionale sulle presenze di circa 20 milioni di visitatori;
non ci sarebbero ulteriori aggiornamenti allo stato dell'arte precedentemente richiamato, ma diversi organi di stampa, a più riprese, avrebbero sottolineato i gravi ritardi nella conduzione e conclusione dei lavori, nella misura che è stata avanzata l'ipotesi che diverse strutture potrebbe essere inaugurate a evento iniziato;
questo stato di cose sarebbe confermato dal bando da un milione e 100 mila euro indetto da Expo spa nel mese di aprile 2015 per «allestimento di quinte di camouflage», per mascherare le opere non terminate alla data del 1o maggio 2015;
nello stesso sito istituzionale dell'Expo, nella sezione «cruscotto lavori», dove viene riportato l'elenco delle opere in programma con la previsione della fine lavori di ciascuna, sarebbero presenti opere la cui conclusione non solo è successiva all'inaugurazione dell'evento, ma si realizzerebbe ad evento abbondantemente iniziato;
in questo contesto destano grave inquietudine le dichiarazioni del direttore del dipartimento prevenzione dell'azienda sanitaria locale di Milano, Susanna Cantoni, secondo la quale, così come riportato dalla stampa, mancando il tempo sufficiente per collaudare le opere, si procederà con il sistema dell'autocertificazione da parte di diversi progettisti, cui faranno seguito delle verifiche a campione;
il collaudo, così come disposto dagli articoli 120 e 141 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici di lavori servizi e forniture», e dal titolo X – collaudo dei lavori – articoli 215-238 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, recante il regolamento di attuazione del codice dei contratti, è un atto necessario, obbligatorio per opere dal valore superiore ad un milione di euro e scritto, che ha l'obiettivo di verificare, prima dell'accettazione dell'opera, che il lavoro sia stato eseguito a regola d'arte, che vi sia corrispondenza tra quanto contabilizzato e quanto utilizzato e che le eventuali procedure espropriative siano state espletate;
secondo quanto previsto dalla vigente normativa, non possono essere nominati collaudatori coloro che hanno preso parte alla progettazione, direzione lavori, sorveglianza, vigilanza, controllo dell'esecuzione dei lavori o hanno avuto nel triennio rapporti di lavoro o consulenze con l'appaltatore o subappaltatore, né tantomeno magistrati; se quanto riportato dalla stampa corrispondesse al vero, l'autocertificazione rilasciata dai progettisti risulterebbe a giudizio degli interroganti in pieno contrasto con quanto previsto dal codice degli appalti;
il sistema delle autocertificazioni annunciato dal direttore del dipartimento prevenzione dell'azienda sanitaria locale di Milano determinerebbe una situazione inaccettabile nella quale il settore pubblico rinuncerebbe alla necessaria funzione di terzietà, di garanzia e trasparenza del collaudatore e, nel contempo, farebbe ricadere sui progettisti responsabilità che esulano dai loro ambiti di intervento e che, in molti casi, richiedono abilità, competenze e conoscenze professionali specifiche;
tra le altre cose, si determinerebbe una contrazione del perimetro dello Stato per quanto concerne l'assunzione e la verifica delle responsabilità, in un contesto di completa trasparenza e chiarezza a favore del cittadino;
analogamente grave risulterebbe l'affermazione in merito ai controlli a campione eseguiti successivamente all'autocertificazione che farebbe sorgere l'inquietante dubbio che alcuni lavori non verrebbero mai controllati, né attraverso un collaudo preventivo né attraverso un controllo, appunto, a campione;
si verrebbe a determinare una situazione di inaccettabile e generale incertezza procedurale, non solo per il mancato collaudo delle strutture, ma anche per la mancata verifica e per il mancato collaudo del complesso sistema impiantistico a supporto dell'attività espositiva;
nell'area espositiva, opereranno, infatti, oltre 200 ristoranti, che richiederanno un articolato sistema di gestione di acqua, scarichi, elettricità, fuochi, condizionatori, refrigerazione, conservazione e smaltimento degli alimenti, il cui funzionamento deve essere perfettamente testato, considerate le finalità dell'evento volto a tutelare e valorizzare qualità e genuinità degli alimenti;
il sistema di collaudo con autocertificazione e verifica a campione verrebbe ulteriormente aggravato per tutte quelle situazioni in cui le modifiche in corso d'opera potrebbero aver creato delle discrepanze, anche profonde, tra elaborati progettuali e opere terminate;
questo stato di cose determinerebbe, secondo gli interroganti, una situazione di generale incertezza e confusione procedurale sia nella produzione dell'autocertificazione da parte dei progettisti e sia nelle deliberazioni, con regime sanzionatorio da adottare, nel caso vengano riscontrate autocertificazioni indebitamente prodotte;
i casi recenti di crolli e cedimenti di varia natura che hanno interessato opere pubbliche mettono in seria discussione l'azione e il ruolo di alcune amministrazioni pubbliche nella conduzione e nella verifica dei cantieri e richiamano la necessità di procedere con controlli più attenti e stringenti, nonché con una definizione chiara delle responsabilità dei soggetti interessati –:
se quanto esposto in premessa corrisponda al vero e quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di assicurare il regolare collaudo relativamente alle opere e agli impianti in funzione e di garantire la massima sicurezza dei visitatori e degli operatori. (3-01471)