• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/02506 VOLPI - Al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che: al fine di contenere il costo dell'energia elettrica, il Governo Renzi ha adottato il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91,...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 070
all'Interrogazione 4-02506

Risposta. - Si premette che il gestore dei servizi energetici - GSE SpA è una società costituita ex lege (decreto legislativo n. 79 del 1999), interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze, che opera secondo gli indirizzi del Ministero dello sviluppo economico e in coerenza con i provvedimenti dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

In considerazione del fatto che parte dei costi di funzionamento della società ricadono sulla componente tariffaria A3 della bolletta elettrica, le istituzioni esercitano un controllo sulla struttura dei costi sia a preventivo, prendendo visione del budget, sia a consuntivo, monitorando i costi fino all'elaborazione del bilancio. Per rendere il controllo maggiormente incisivo, l'Autorità ha recentemente introdotto un meccanismo per la rendicontazione contabile separata di tutte le voci di spesa per ciascuna attività istituzionale affidata alla società (cosiddetto unbundling contabile).

In relazione alla rendicontazione delle spese alla base dell'aumento di bilancio, si rappresenta che l'incremento del budget proposto dalla società per il 2014 (111 milioni di euro), rispetto al bilancio 2013 (pari a 93 milioni di euro), trovava fondamento nell'aumento delle attività che il GSE è tenuto a gestire nonché dei compiti assegnati; l'incremento è riscontrabile in termini sia quantitativi dei volumi delle attività svolte (aumento delle richieste di incentivazione, dei progetti esaminati, dei contatti con gli operatori gestiti, delle verifiche sugli impianti incentivati) che qualitativi degli ambiti di attività.

In relazione alle attività già precedentemente assegnate, si sottolinea, a titolo esemplificativo, che il GSE a oggi gestisce circa un milione di convenzioni relative a impianti incentivati ed effettuerà un numero di sopralluoghi sugli impianti maggiore del 25 per cento rispetto al 2013, anche in adempimento alle disposizioni del decreto ministeriale 31 gennaio 2014 ("decreto controlli") che comporta l'esecuzione di un numero di verifiche, documentali e/o ispezioni in situ, superiore rispetto a quelle effettuate l'anno precedente.

Per quanto riguarda le nuove attività istituzionali, si segnala che: il decreto ministeriale 5 dicembre 2013 ha affidato al GSE la gestione delle attività di incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale o utilizzato come carburante; la delibera dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI 578/2013/R/eel) del 12 dicembre 2013, ha assegnato al GSE il compito di effettuare l'attività di qualifica dei sistemi efficienti di utenza (SEU); il decreto legislativo n. 49 del 2014 ha affidato al GSE un ruolo nella gestione del "fine vita" del fotovoltaico.

Infine, la convenzione n. 190 del 9 maggio 2014 sottoscritta con il Ministero dell'economia definisce le responsabilità del GSE, nel ruolo di banditore, per lo svolgimento delle attività di gestione e trasferimento dei proventi delle aste relative al collocamento di quote di emissioni di gas a effetto serra, nonché assegna al GSE attività di monitoraggio e analisi del contesto economico e giuridico delle aste di quote di emissione del mercato di carbonio.

Pur in presenza di questo incremento di attività, al fine di adempiere gli obiettivi di spending review previsti dal decreto-legge n. 66 del 2014 (rispetto al bilancio 2013 riduzione dei costi operativi nella misura pari al 2,5 per cento nel 2014 e al 4 per cento nel 2015), la società ha approvato, il 12 settembre 2014, un budget che prevede costi operativi pari a 91,3 milioni di euro, con una riduzione di circa 20 milioni rispetto all'iniziale budget 2014 pari a 111 milioni di euro.

Gli interventi messi in atto nell'immediato hanno previsto, per quanto concerne la riduzione delle risorse esterne, la cessazione o la rinegoziazione dei contratti sottoscritti al fine di garantire l'espletamento delle attività operative affidate istituzionalmente; tra questi si annoverano gli incarichi attribuiti a strutture universitarie o centri di ricerca per la valutazione tecnica delle domande di ammissione agli incentivi e per la verifica degli impianti incentivati, nonché per servizi informatici per la gestione in sicurezza delle pratiche e delle transazioni finanziarie.

Per quanto riguarda la riduzione del costo del lavoro, quale primo intervento la società ha disposto la sospensione delle assunzioni e la mancata attivazione delle convenzioni di stage previste a budget. In particolare, non sono stati rinnovati i contratti a tempo determinato e i contratti di inserimento ai quali aveva fatto ricorso per far fronte all'incremento delle attività assegnate. A tal riguardo si precisa che la società, in coerenza con quanto previsto dalla normativa giuslavorista vigente, ha lasciato spirare alla naturale scadenza 43 contratti (25 contratti di inserimento e 18 contratti a tempo determinato), non attivando alcun nuovo contratto di lavoro e non operando alcun licenziamento di personale con contratto a tempo indeterminato.

Le misure attuate hanno impattato in maniera marginale sul personale in servizio poiché gran parte delle azioni intraprese ha influito, in particolare, sulle risorse esterne in relazione alle quali, nell'anno 2014, è stata pianificata una riduzione dei costi di circa 15 milioni di euro, pari al 75 per cento della riduzione totale conseguente all'applicazione delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 66 del 2014.

Per quanto concerne più specificatamente la pubblicazione degli atti del Consiglio di amministrazione del GSE dai quali si evince la decisione di non rinnovare i contratti a tempo determinato, la normativa attuale non prevede forme di pubblicità per tale tipologia di atti: tuttavia, ove ne ricorrano le condizioni e i presupposti sugli atti medesimi si può esercitare il diritto di accesso ai sensi della legge n. 241 del 1990. Al riguardo, si sottolinea che il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato è frutto di una decisione assunta dalla società come conseguenza inevitabile delle nuove normative e solo in seguito portata in consiglio di amministrazione.

Con riferimento al ruolo svolto dal direttore generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l'efficienza energetica e il nucleare di questo Ministero a membro del consiglio di amministrazione del GSE, si fa rilevare che la nomina è avvenuta nei termini previsti dal decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla n. 13 del 2012, che, in un'ottica di razionalizzazione e riduzione della spesa delle società pubbliche, ha previsto, all'articolo 4, comma 5, che i consigli di amministrazione delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni devono essere composti da non più di 3 membri, di cui 2 dipendenti dell'amministrazione titolare della partecipazione o di poteri di indirizzo e vigilanza, scelti d'intesa tra le amministrazioni medesime.

In coerenza con tale disposizione normativa, la scelta per il Ministero è a suo tempo ricaduta sul direttore per l'energia in considerazione della competenza in materia energetica. Dal momento che il GSE non svolge attività commerciali ma solo attività di "agenzia" sotto le direttive del Ministro, la nomina è stata all'epoca intesa dal Ministro pro tempore come il modo più efficace per seguire le attività societarie.

Peraltro, a seguito dell'entrata in vigore del nuovo regolamento di organizzazione del Ministero di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 158 del 2013, le attività di vigilanza relative all'ordinamento, alla nomina degli organi e all'approvazione dei bilanci di alcuni enti e società, tra cui il GSE, nonché il monitoraggio e la verifica dei risultati sono attribuite, ad altra Direzione generale, nello specifico la Direzione generale per la vigilanza sugli enti, il sistema cooperativo e le gestioni commissariali. La tesi del conflitto di interessi appare, pertanto, infondata.

In qualità di membro del consiglio di amministrazione, il direttore generale dell'energia partecipa alle scelte operate dalla società che, tuttavia, ha una sua guida nella figura del presidente-amministratore delegato cui spetta il ruolo di elaborare proposte e assumere le decisioni operative, al netto di quelle riservate al consiglio di amministrazione.

È inesatto, pertanto, affermare che il budget del GSE sia stato elaborato dalla Direzione medesima, dal momento che è tipicamente un atto che viene proposto dalla società, in base alle strategie operative adottate o comunque che si propone di adottare. In ogni caso si ribadisce che l'ipotesi di budget a 111 milioni di euro, motivata da esigenze operative, è stata rapidamente sostituita da una diversa ipotesi, coerente con l'esigenza di riduzione di costi, approvata dal consiglio di amministrazione.

Con riferimento all'ultimo quesito, si rappresenta che non risultano impianti incentivati dal GSE riconducibili, direttamente o indirettamente, alla società Ducati Energia.

DE VINCENTI CLAUDIO Vice ministro dello sviluppo economico

16/01/2015