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Atto a cui si riferisce:
C.5/04995 a seguito della campagna di misurazioni effettuata dal Centro nazionale delle ricerche in accordo con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, è emerso che le acque...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04995

La problematica della diffusa contaminazione da sostanze perfluorurate delle acque della provincia di Vicenza, evidenziata dallo studio del CNR IRSA, è all'attenzione del Ministero dell'ambiente dal maggio 2013.
Il Ministero, conseguentemente, oltre a riservarsi di attivare tutte le procedure di riparazione del danno ambientale ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, in caso di accertamento di responsabilità per il peggioramento dello stato di qualità delle acque, ha assunto, per quanto di competenza, le seguenti iniziative:
richiesta agli enti territoriali – Regione, Province e Comuni – per l'attivazione di un monitoraggio di indagine volto agli accertamenti necessari all'individuazione delle fonti di immissione delle sostanze e alla valutazione lo stato di qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei;
richiesta di adozione di eventuali interventi di messa in sicurezza e bonifica/rimozione delle fonti di pressione e di contaminazione, ai fini del contenimento e/o della diffusione delle suddette sostanze;
richiesta di adozione di sistemi di approvvigionamento alternativi o, laddove tale misura non risulti applicabile l'utilizzazione di adeguati sistemi di trattamento delle acque per l'abbattimento delle concentrazioni delle sostanze presenti.

Si è quindi proceduto alla istituzione di un gruppo tecnico di lavoro, costituito dagli esperti dei maggiori istituti scientifici nazionali competenti in materia, quali il CNR IRSA, Istituto Superiore di Sanità e ISPRA, per la fissazione di standard di qualità ambientale per la valutazione dello stato ecologico dei corpi idrici superficiali e di valori soglia per la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee, al fine di effettuare i relativi adeguamenti della normativa tecnica vigente.
Il gruppo ha concluso le attività alla fine dello scorso mese di novembre 2014, formalizzando la propria proposta tecnica. I valori così individuati sono stati inseriti nella bozza di decreto ministeriale di modifica dell'allegato I del decreto legislativo n. 152 del 2006, attualmente in corso di elaborazione.
Per quanto riguarda la qualità delle acque potabili, la cui competenza è rimessa al Ministero della salute, si riferisce che con nota dello scorso 29 gennaio inviata alla regione Veneto, lo stesso Ministero ha raccomandato, sulla base delle indicazioni fornite dall'Istituto Superiore di Sanità, l'implementazione di tecniche di adsorbimento e/o filtrazione attraverso membrane di provata efficienza per la rimozione di sostanze perfluorurate (PFAS) nella filiera di produzione e distribuzione delle acque destinate a consumo umano, indicando contestualmente i livelli di performance (obiettivo) per PFOS, PFOA e PFAS.

NOTA

Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono sostanze chimiche di sintesi utilizzate principalmente per rendere resistenti ai grassi e all'acqua vari materiali come tessuti, tappeti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti; sono ampiamente utilizzate in applicazioni civili ed industriali.
I due composti chimici appartenenti a questo gruppo più usati sono l'acido perfluoroottanoico (PFOA) e l'acido perfluoroottansulfonico (PFOS).

Allegato alla nota di risposta al Q.T. On. Zardini

Tabella 1: Proposta di integrazione della tab. 1/B dell'allegato i della terza parte del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, recante gli standard di qualità ambientale per le acque superficiali.

Tabella 2: Proposta di integrazione della tab. 3 dell'allegato 1 della terza parte del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, recante i valori soglia per le acque sotterranee.