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Atto a cui si riferisce:
C.4/01399 l'amministrazione provinciale di Vibo Valentia è stata presieduta dal 2008 dall'ingegner Francesco De Nisi ed amministrata da un'ampia coalizione di centrosinistra; il suo mandato...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 386
4-01399
presentata da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno

Risposta. — Com’è noto, con decreto del Presidente della Repubblica 10 dicembre 2012 si è provveduto allo scioglimento del Consiglio provinciale di Vibo Valentia ed alla contestuale nomina di Mario Ciclosi, prefetto in quiescenza, a commissario straordinario dell'ente.
Fin dall'insediamento, il commissario ha inteso improntare il proprio operato alla massima trasparenza e al pieno rispetto della legalità, orientando la propria azione verso il recupero della regolarità amministrativo-contabile all'ente.
In tale contesto si sono collocate le ripetute iniziative tutorie dell'ente sia in sede giudiziaria, stante la molteplicità dei contenziosi di cui era parte in causa, sia in sede amministrativa, sia – infine – nei procedimenti penali che vedevano il coinvolgimento, oltre che di funzionari e dirigenti, anche di ex amministratori.
Con specifico riferimento ai quesiti posti dall'interrogante, si rappresenta che con delibere del 13 e 20 dicembre 2012, quale primo atto successivo all'insediamento, la gestione commissariale ha disposto il completo turn over degli incarichi dei dirigenti dell'ente, con assegnazione dell'incarico di responsabile del settore II (affari finanziari) al dottor Domenico Macrì, dirigente proveniente dai ruoli della regione, unico, fra i dirigenti in servizio, a non risultare destinatario di alcun provvedimento giudiziario.
Il predetto ha ricoperto l'incarico per pochi mesi, in quanto, postosi in congedo a fine maggio 2013, non è rientrato in servizio se non per alcuni giorni, nel mese di novembre. Nel frattempo, con provvedimento commissariale decorrente dal 20 maggio 2013, lo stesso era stato, dapprima, avvicendato temporaneamente dal dirigente del settore V e, successivamente, a decorrere dal 27 giugno 2013, dalla dirigente del settore I.
Risulta, inoltre, che il commissario, non appena apprese le notizie apparse sugli organi di stampa il 31 maggio 2013 circa la presunta vicinanza del dottor Macrì ad ambienti malavitosi, nella medesima data abbia chiesto alla competente autorità giudiziaria elementi conoscitivi sulla posizione dell'interessato, ricevendo comunicazione di impossibilità del riscontro, ostandovi il segreto istruttorio.
Va aggiunto che il predetto dirigente è stato oggetto da parte del commissario medesimo di due richiami rispettivamente per il mancato perseguimento di azioni congruenti con gli obiettivi a lui affidati e per rilievi disciplinari sulla presenza in servizio.
Risulta, poi, che il vicecommissario vicario abbia espresso, per motivi di opportunità, immediato nulla osta alla mobilità del dottor Macrì verso altre pubbliche amministrazioni.
Più di recente, lo scorso mese di gennaio, il presidente della provincia di Vibo Valentia ha reso noto, tramite la competente prefettura, di aver attribuito al dottor Macrì con proprio decreto del 1o dicembre 2014 – nell'ambito del processo di riorganizzazione generale della Provincia e in applicazione del principio di rotazione degli incarichi – le funzioni afferenti al settore III – cultura, politiche sociali, attività produttive, industria, commercio, pubblica istruzione e politiche comunitarie, ciò anche in forza del fatto di non aver avuto contezza, da parte dell'Autorità giudiziaria, di notizie riguardanti il predetto dirigente nel senso rappresentato nell'interrogazione.
Inoltre il presidente della provincia ha precisato che il dottor Macrì aveva ripreso servizio dallo scorso luglio 2014, dopo un prolungato periodo di assenza dapprima per congedo e poi per malattia.
Per quanto attiene alla situazione finanziaria dell'ente, la provincia permane in stato di dissesto, mentre i dipendenti hanno proclamato lo stato di agitazione permanente, dovuto non solo ai ritardi nel pagamento degli stipendi, ma, soprattutto, alle incertezze di tipo occupazionale delineatesi, a loro dire, con il processo di riordino delle province varato con la legge 7 aprile 2014, n. 56.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Gianpiero Bocci.