• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00695 con decreto n. 1044/2009, il rettore dell'università dell'Aquila rendeva noto che per i corsi di laurea in Odontoiatria, per l'anno accademico 2009/2010, si erano liberati 42 posti per gli anni...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00695presentato daBOSSA Luisatesto diVenerdì 19 luglio 2013, seduta n. 56

BOSSA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
con decreto n. 1044/2009, il rettore dell'università dell'Aquila rendeva noto che per i corsi di laurea in Odontoiatria, per l'anno accademico 2009/2010, si erano liberati 42 posti per gli anni di corso successivi al primo;
l'anzidetto decreto (articolo 1) prevedeva che «sono accolte le domande di proseguimento degli studi degli studenti provenienti da università di Paesi comunitari e pervenuti alla data del 9 settembre 2009»;
l'università dell'Aquila estendeva quindi anche agli studenti iscritti presso università di Paesi comunitari la possibilità di trasferirsi presso la propria facoltà di medicina e chirurgia;
di tale opportunità intesero beneficiare molti studenti, oggi riuniti in Comitato di protesta, che a quella data erano iscritti alla facoltà di Medicina (corso di odontoiatria) presso l'università di Arad in Romania; conseguentemente chiesero ed ottennero il trasferimento all'università dell'Aquila, vennero regolarmente immatricolati cominciando a svolgere tutte le attività didattiche: lezioni ed esami;
successivamente, con nota n. 26431 del 27 ottobre 2009, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca invitò il Rettore a ritirare il dr. 1044/2009 nella parte in cui consentiva anche agli studenti iscritti in università di paesi Comunitari di proseguire gli studi in Italia senza avere preventivamente superato il test d'ingresso nazionale previsto dalla legge n. 264 del 1999;
con decreto del rettore n. 1052, l'università accolse l'invito del MIUR adottando provvedimento di annullamento dell'iscrizione a tutti gli studenti provenienti da università di Paese comunitari ai quali in precedenza aveva accordato l'iscrizione;
questa scelta ha provocato inevitabilmente gravi effetti sulla situazione degli studenti che si erano avvalsi di tale opportunità; infatti l'effetto del combinato disposto del provvedimento ministeriale e del provvedimento rettorale fu quello, ovviamente assai grave, di fare perdere agli studenti in un sol colpo sia l'iscrizione nell'università rumena sia in quella italiana;
tutti gli studenti interessati dal provvedimento di cancellazione ne hanno poi chiesto l'annullamento: taluni con ricorso giurisdizionale al Tar del Lazio, taluni altri con ricorso al Tar dell'Abruzzo, altri ancora con ricorso straordinario al Capo dello Stato;
in molti casi i Tribunali amministrativi hanno accolto tali domande, il che ha permesso agli studenti – che erano stati «matricolati» dall'università italiana – di proseguire negli studi;
il Ministero e l'Università hanno proposto sempre appello avverso le varie sentenze rese dai Tar del Lazio e dell'Abruzzo;
il Consiglio di Stato, in alcuni ricorsi, ha già accolto le tesi sostenute dalle amministrazioni appellanti: in alcuni casi si è già pronunciato nel merito, in altri si è pronunciato sulle istanze cautelari; per i destinatari delle sentenze e delle ordinanze del Consiglio di Stato, la situazione allo stato è questa: di avere svolto un percorso di studi privo di base giuridica e di non poterlo quindi proseguire perché l'università impedisce ai ragazzi di sostenere gli esami;
altri vincitori in primo grado, ma destinatari di atto di appello privo dell'istanza di sospensione della sentenza, sono invece nella situazione di potere proseguire gli studi, ma sotto la spada di Damocle del pronunciamento del Consiglio di Stato che potrebbe vanificare tutti i loro sforzi, annullando il loro percorso di studi;
gli studenti che, a suo tempo, invece di proporre ricorso al Tar, hanno proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato, vincendolo, sono in una posizione inattaccabile, tenuto conto che tali provvedimenti – com’è noto – hanno carattere definitivo –:
se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e come il Ministro interrogato intenda intervenire, anche con apposite iniziative normative, al fine di garantire omogeneità di trattamento e certezze procedurali per gli studenti che si trovano nell'insopportabile e inaccettabile situazione descritta in premessa, assicurando loro la possibilità di proseguire e concludere con serenità i percorsi di studio.
(5-00695)