• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05564 qualsiasi importazione di prodotti alimentari non di origine animale e di prodotti destinati al contatto con gli alimenti è sottoposto, nel primo punto di entrata in Italia, a controlli dagli...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05564presentato daOLIARO Robertatesto diMartedì 12 maggio 2015, seduta n. 425

OLIARO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
qualsiasi importazione di prodotti alimentari non di origine animale e di prodotti destinati al contatto con gli alimenti è sottoposto, nel primo punto di entrata in Italia, a controlli dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF), competenti per territorio;
all'atto dell'importazione o dell'introduzione della merce sul territorio nazionale e/o comunitario l'importatore, o il suo legale rappresentante in dogana, deve richiedere presso la postazione dell'USMAF territorialmente competente un documento sanitario (nulla osta) che consente l'atto definitivo di importazione attraverso la presentazione dello stesso presso gli uffici doganali di competenza;
la merce soggetta alla procedura USMAF, oltre al pagamento attraverso singolo versamento tramite conto corrente postale associato e riscontrabile alla relativa spedizione, può subire – per il rilascio del nulla osta – due diversi controlli: il primo solo documentale, il secondo più approfondito e quindi sottoposto ad analisi;
questo secondo tipo di controllo è effettuato in maniera esclusiva dalle ASL di riferimento territoriale e solo queste possono eventualmente destinarle esternamente. Ciò determina, in un periodo dove queste strutture sono state fortemente colpite dalla spending review, una mancanza di fondi atti a garantire personale e straordinari per una pronta esecuzione degli esami richiesti a titolo preventivo sulle merci in importazione;
la normativa italiana, in merito all'importazione dei prodotti alimentari non di origine animale e dei prodotti destinati al contatto con gli alimenti, si pone in maniera totalmente diversa rispetto alle norme degli altri Paesi dell'Unione europea;
mentre nei Paesi comunitari i controlli vengono effettuati prima dell'immissione in consumo dei prodotti in questione, nel caso italiano vengono effettuati precedentemente all'operazione doganale, generando un allungamento delle procedure ed un maggior costo a carico della merce;
tale procedura ha generato spostamenti di traffici su altre nazioni che applicano criteri decisamente più snelli –:
al fine di snellire ulteriormente le procedure sanitarie, se il Governo non ritenga opportuno valutare:
a) la possibilità di effettuare i controlli analitici presso strutture esterne a quelle attualmente obbligatoriamente utilizzate;
b) l'opportunità quindi di poter indirizzare i campioni per le analisi a laboratori anche privati e accreditati dal Ministero, dal momento che ciò sarebbe elemento di risparmio sia in termini di tempo per la merce, sia in termini di risorse finanziarie per la pubblica amministrazione, poiché il costo dell'analisi è a carico della merce;
c) la possibilità di gestire tramite conto a scalare (ad esempio conto differito per pagamento dazi e iva presso Agenzia delle dogane), o forma di garanzia diversa, il gettito quotidiano delle richieste di nulla osta;
d) la possibilità di affidare il coordinamento dei controlli, ove non sia richiesto l'intervento medico, all'Agenzia delle dogane. (5-05564)