Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
C.3/00221 il livello di sovraffollamento della popolazione detenuta nel nostro Paese ha raggiunto livelli ormai insostenibili sia per le persone private della libertà personale, sia per coloro che...
Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-00221presentato daMARRONI Umbertotesto diMartedì 23 luglio 2013, seduta n. 58
MARRONI. —
Al Ministro della giustizia, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il livello di sovraffollamento della popolazione detenuta nel nostro Paese ha raggiunto livelli ormai insostenibili sia per le persone private della libertà personale, sia per coloro che lavorano presso gli istituti penitenziari;
alla data dell'ultimo rilievo delle presenze, la popolazione detenuta attualmente presente negli istituti di pena si attesta a 65.933 unità a fronte di una capienza regolamentare di 47.045 persone;
anche per effetto di questa insostenibile situazione di sovraffollamento, nel corso degli ultimi anni alto è stato il tasso dei suicidi e degli atti di autolesionismo perpetrati dalla popolazione detenuta nonché da personale della polizia penitenziaria;
per fare fronte a tale situazione appare indispensabile intervenire cercando di diminuire il numero di persone presenti nelle carceri migliorando la logistica e la vivibilità degli attuali istituti di pena;
sotto questo profilo esiste una questione relativa alla logistica carceraria in rapporto, in primo luogo alla manutenzione di alcuni istituti che presentano uno stato di fatiscenza, degrado, deterioramento, che ormai ha superato i livelli di guardia (basti pensare non solo ad un carcere simbolo come Regina Coeli, Trapani, Poggioreale);
è necessario intervenire per rendere tutti gli istituti penitenziari degni di un Paese civile quale è l'Italia e quindi in questa ottica ristrutturare, ricostruire, potenziare i siti carcerari con nuovi padiglioni o pensare a nuove e moderne sedi carcerarie che, da un lato, renderebbero più tenue il sovraffollamento e, dall'altro, consentirebbero sia ai detenuti sia agli operatori penitenziari di vivere in condizioni certamente più dignitose;
l'articolo 44-bis del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207 convertito con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14 varò un piano straordinario di edilizia penitenziaria, meglio noto come «Piano Carceri» per far fronte alla situazione di sovraffollamento penitenziario definito emergenziale;
detto piano in scadenza il 31 dicembre 2001 venne poi prorogato al 31 dicembre 2012 dall'articolo 17 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216 convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14;
nel corso dell'anno 2012 venne nominato commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria il prefetto Angelo Sinesio, nomina successivamente prorogata sino al 31 dicembre 2013 con ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile del 14 marzo 2013;
il piano prevede una disponibilità finale di 11.700 nuovi posti detentivi ottenibili sia mediante realizzazione di nuovi istituti di pena, sia mediante la realizzazione di nuovi padiglioni in carceri preesistenti, sia – infine – mediante il riammodernamento delle sezioni già esistenti;
nell'agosto 2010 con deliberazione n. 19/2010/G, la sezione centrale di controllo della Corte dei conti ha chiesto al Dipartimento amministrazione penitenziaria di individuare gli istituti penitenziari non utilizzati, sottoutilizzati o abbandonati, ancorché edificati totalmente o parzialmente;
la stessa sezione centrale della Corte dei conti si dichiarò «non esaurientemente soddisfatta» dalle informazioni ricevute dal Dipartimento amministrazione penitenziaria «per quanto ampie e documentate»;
nonostante alcuni istituti siano stati edificati, ristrutturati e resi attivi con interventi di edilizia e servizi, essi sono parzialmente o totalmente inutilizzati. Per questo motivo, a distanza di circa tre anni dalla nomina del commissario, l'ultimazione dei lavori dei nuovi istituti, padiglioni o di ristrutturazione, dai quali si attende l'aumento dei posti detentivi per attenuare, evitare o arginare il sovraffollamento appare ancora lontana;
una volta ultimati i lavori, l'effettivo funzionamento dipenderà dalla disponibilità di sufficienti unità operative funzionali all'attività di un carcere: polizia, educatori, psicologi, direzione –:
quali siano i tempi effettivi previsti dal Governo per l'ultimazione dei lavori già stabiliti all'interno del citato piano carceri (per ogni sito in ampliamento, ristrutturazione o in costruzione) e quali quelli previsti per dotare ogni sito di cui sopra delle unità operative di cui abbisogna in relazione alla pianta organica prevista;
se – sulla base dei lavori già effettuati e dei progetti esecutivi approvati – la stima di 11.700 nuovi posti detentivi contenuta nella relazione, possa considerarsi ancora attuale ed effettiva;
se il Dipartimento amministrazione penitenziaria abbia risposto ai nuovi quesiti posti dalla sezione centrale accertamenti della Corte dei conti e, qualora lo abbia fatto, quali siano i contenuti della risposta. (3-00221)