• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01920 PICCOLI, BERTACCO, AMIDEI, MARIN - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che: il settore turismo e viaggi rappresenta circa un decimo del prodotto...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01920 presentata da GIOVANNI PICCOLI
martedì 12 maggio 2015, seduta n.447

PICCOLI, BERTACCO, AMIDEI, MARIN - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che:

il settore turismo e viaggi rappresenta circa un decimo del prodotto interno lordo mondiale ed è cresciuto in media del 3,4 per cento l'anno negli ultimi 4 anni, ben più quindi dell'economia mondiale, cresciuta solo del 2,3 per cento in media, il che dimostra la resilienza del comparto agli shock economici;

secondo i dati Eurispes il turismo incide per oltre il 10 per cento sul prodotto interno lordo dell'Italia; Confindustria stima che la produzione aggiuntiva complessivamente determinata da EXPO Milano 2015 nell'economia italiana, nel periodo 2011-2020, potrà ammontare a più di 69 miliardi di euro, cui corrisponde un incremento di valore aggiunto pari a circa 29 miliardi di euro. Il turismo straniero vale 34 miliardi di euro l'anno; il World Economic Forum, l'ente che organizza da oltre 40 anni il summit di Davos, in un rapporto biennale in cui classifica 141 Paesi in base al «Travel and Tourism Competitiveness Index» posiziona l'Italia all'ottavo posto, preceduta anche dall'Australia. La forza dell'Italia, sottolinea il rapporto, sta nelle sue risorse naturali e culturali (quinta) e nelle infrastrutture (13esima), ma resta molto cara (133esima per la competitività dei prezzi) e risente di un contesto poco favorevole per le imprese (127esima), di una burocrazia soffocante. L'Italia è 140esima (quindi penultima) per le ricadute della tassazione sugli incentivi a lavorare o a investire. Per l'aliquota delle tasse sui profitti è al 129esimo posto. Pesa anche il sistema giudiziario, visto il 140esimo posto nell'efficienza del contesto legale per risolvere le dispute. L'Italia è poi solo 65esima per la priorità data al turismo: il Governo in materia è all'87esimo posto e per l'efficacia del marketing per attirare i turisti il Paese è decisamente a fondo classifica (123esimo posto);

permane quindi la necessità di predisporre iniziative strategiche e programmatiche da parte del Governo, e di numerose Regioni, ognuna per le proprie competenze, per risanare il settore dei beni culturali e garantire l'agibilità delle strutture museali e la fruibilità dei beni ambientali, quale fonte di sviluppo economico, in quanto di sostegno al turismo e alle attività ad esso collegate, in primis l'accoglienza, e la ristorazione che sono elementi fondamentali per garantire un turismo di qualità e sostenere una fidelizzazione dei flussi turistici;

a novembre 2012 il Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, affermava che una cultura sostenibile è alla base dell'identità e dello sviluppo dell'Italia e che "il paradosso è che, proprio mentre si afferma nel mondo un nuovo capitalismo culturale, fondato sul valore dell'estetica, della creatività, dell'esperienza e della sostenibilità ambientale, l'Italia fatica a trovare il proprio ruolo". Proprio per questo motivo, il Presidente del Consiglio proponeva allora 3 assi strategici per dare nuova vita al modello italiano, basati su cultura, turismo e sostenibilità;

l'articolo 10, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106 e recante "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo", reca disposizioni per migliorare e favorire l'imprenditorialità nel settore turistico attraverso l'introduzione di un credito di imposta per favorire la riqualificazione e l'accessibilità' delle strutture ricettive;

in particolare il comma 4 del citato articolo dispone che spetta ad un decreto interministeriale di iniziativa del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, da adottare entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, definire le disposizioni applicative del presente articolo, con riferimento, in particolare, a: a) le tipologie di strutture alberghiere ammesse al credito d'imposta; b) le tipologie di interventi ammessi al beneficio, nell'ambito di quelli di cui al comma 2; c) le procedure per l'ammissione al beneficio, che avviene secondo l'ordine cronologico di presentazione delle relative domande, nel rispetto dei limiti di cui ai commi 1 e 7; d) le soglie massime di spesa ammissibile per singola voce di spesa sostenuta; e) le procedure di recupero nei casi di utilizzo illegittimo dei crediti d'imposta;

il decreto-legge è stato convertito dalla legge 29 luglio 2014, n. 106: come disposto dal comma 4, dell'art. 10, il decreto interministeriale di attuazione doveva essere emanato entro il 29 ottobre 2014. Questo non è avvenuto e le disposizioni introdotte dall'articolo 10 ritenute urgenti, necessarie ed indifferibili non hanno efficacia;

a causa di tale enorme ritardo in tutto il Paese gli imprenditori non vengono messi nella condizione di porre in essere validi piani di ammodernamento delle loro strutture alberghiere che possano aumentare, in maniera significativa, la capacità ricettiva, e quindi competitiva, in ogni singola Regione,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda accelerare l'emanazione del decreto interministeriale previsto dal comma 4, dell'art. 10, del decreto-legge n. 83 del 2014 in modo da non compromettere la possibilità da parte degli imprenditori di potenziare e migliorare le proprie strutture ricettive a beneficio dell'offerta turistica del nostro Paese.

(3-01920)