• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/03939 LUCHERINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che: la vicenda di cui si narra è stata già oggetto di alcuni atti di sindacato ispettivo (4-02551 del 25 luglio 2014 e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03939 presentata da CARLO LUCHERINI
martedì 12 maggio 2015, seduta n.447

LUCHERINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che:

la vicenda di cui si narra è stata già oggetto di alcuni atti di sindacato ispettivo (4-02551 del 25 luglio 2014 e 4-03052 del 20 novembre 2014), così come nella XVI Legislatura, dell'interrogazione 4-06844 alla Camera dei deputati. Trattasi di un contenzioso che nel caso specifico coinvolge una società editoriale "Accademia Marketing e Comunicazione S.r.l." e una società di distribuzione "Lanza A.D.G. S.n.c." e che a livello nazionale risulta essere oggetto di molti procedimenti civili e penali;

sul piano generale il contenzioso genera da un contegno fraudolento tenuto da alcune aziende editoriali relativamente all'ambito del ritiro delle rese. Per somme linee, la pratica che accomuna le imprese operanti nel settore dell'editoria, dettata più dalle consuetudini che da specifiche previsioni normative, presuppone la consegna delle pubblicazioni a cura dell'editore. Il distributore provvede nell'ambito del proprio territorio a rifornire le edicole ed a ritirare da queste le copie rimaste invendute; quindi le concentra presso le proprie strutture, ricondizionandole in attesa del ritiro da parte dell'editore;

la pratica fraudolenta si concretizza specie nelle modalità di distruzione dei titoli, prodotti e pubblicazioni editoriali. Sussistono, invero, varie modalità di distribuzione, ovvero: quella in conto/vendita (cosiddetta "resa a specchio") e quella in conto/deposito. In linea generale, nel primo caso, le pubblicazioni non gradite o giudicate non vendibili dagli edicolanti vengono da questi immediatamente rese, non procedendo all'acquisto e alla conseguente emissione di fattura che ne deriva. Nel secondo caso, ovvero nei casi di distribuzione in conto/deposito, si segue una procedura distinta in ragione della peculiarità che riguarda pubblicazioni che non hanno una scadenza, mantenendo una certa vendibilità nel tempo. In sostanza, dunque, l'edicolante paga quanto venduto, rendendo l'invenduto solo a seguito del richiamo del prodotto dalle edicole a cura del distributore, dopo il tempo di permanenza nelle strutture di quest'ultimo, stabilito dall'editore;

a quanto risulta all'interrogante la vicenda processuale che vede in lite la società Accademia Marketing e la società Lanza A.D.G. origina proprio dalla natura degli accordi commerciali tra queste intercorsi, aventi ad oggetto la distribuzione nel territorio ferrarese di uno specifico prodotto editoriale. Da alcune indagini della Guardia di Finanza (nucleo di Polizia tributaria di Ferrara), precedenti a sentenze di condanna nei confronti della società emesse dal tribunale di Ferrara, emergerebbero aspetti penalmente rilevanti a carico della suddetta società, la quale, mediante artifici e raggiri, avrebbe compiuto atti idonei a procurarsi degli ingiusti vantaggi di natura economica, che il Tribunale di Ferrara con la sentenza n. 315 del 17 maggio 2011, ha quantificato in 138.326,34 euro, pari alla somma fra importo richiesto a titolo di pagamento della merce invenduta e l'importo richiesto a titolo di risarcimento danni maggiorato di interessi;

quanto descritto risulterebbe aggravato dalla falsa testimonianza in sede giudiziale dei rappresentanti della società Accademia Marketing, i quali avrebbero negato la presenza di solleciti rivolti ad essa da parte della società di distribuzione menzionata, affinché procedesse al ritiro delle pubblicazioni invendute. A tale riguardo, durante il procedimento civile, sono state ascoltate varie persone le quali hanno riferito, in maniera pressoché univoca, di numerosi solleciti da parte della società di distribuzione;

il modus operandi della società Accademia Marketing, comune ad altre decine di casi giudiziari proposti dalla stessa società su tutto il territorio italiano, sembra seguire nelle sue linee generali un meccanismo ormai rodato. Infatti, dopo un primo periodo di rapporti privi di qualsiasi disputa con le agenzie di distribuzione, la società Accademia Marketing, approfittando di un vuoto normativo in ambito editoriale, esigerebbe dal distributore il pagamento delle pubblicazioni rimaste invendute, interrompendo i ritiri presso i distributori, lasciando decadere i termini per l'esercizio del diritto di resa da parte del distributore, in spregio ai consolidati usi che regolano il settore;

considerato che per disciplinare in modo uniforme e certo su tutto il territorio nazionale il reso della stampa invenduta, dal distributore all'editore, è stato costituito un apposito comitato del quale fanno parte, tra gli altri, anche vari parlamentari,

si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se e quali iniziative di competenza intenda assumere, anche sul piano normativo, al fine di evitare simili patologie e fare in modo che la disciplina di fattispecie come quelle descritte sia definita secondo criteri di uniformità sul territorio nazionale, tenendo conto dei principi consolidati rinvenibili nei protocolli già applicati nel settore.

(4-03939)