• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00684 premesso che: con interrogazione n. 5-05261, presentata l'8 aprile 2015, è stato richiesto al Ministro del lavoro e delle politiche sociali di convocare, urgentemente, un tavolo di...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00684presentato daRIZZETTO Waltertesto diGiovedì 14 maggio 2015, seduta n. 427

La XI Commissione,
premesso che:
con interrogazione n. 5-05261, presentata l'8 aprile 2015, è stato richiesto al Ministro del lavoro e delle politiche sociali di convocare, urgentemente, un tavolo di concertazione con le parti sociali per scongiurare una possibile cessione della sede dell'Alcatel-Lucent Italia di Trieste, che occupa 850 lavoratori, a cui si aggiunge un indotto costituito dal personale dei servizi aziendali che, sul piano produttivo, coinvolge altresì la Mw-Fep di Ronchi dei Legionari;
il sito in questione ricopre un ruolo strategico per il business dell'impresa, poiché produce tecnologie ottiche a livello mondiale con un altissimo livello di competenze specialistiche; ciò che si temeva è la cessione dello stesso a delle multinazionali statunitensi, tra le quali Flextronics, che operano nella produzione di componenti elettronici e i cui siti produttivi hanno sede in Paesi dal costo del lavoro notoriamente inferiore rispetto a quello italiano. Pertanto, con la cessione, si metterebbe a rischio il destino dei lavoratori dello stabilimento triestino, poiché tali multinazionali sono note per aver già chiuso diversi siti produttivi, delocalizzando le attività e licenziando i lavoratori italiani;
ebbene, il 13 maggio 2015 si è appreso che nell'incontro al Ministero dello sviluppo economico i vertici di Alcatel Lucent Italia hanno comunicato ai rappresentanti sindacali l'avvio della procedura di vendita del sito triestino alla multinazionale Flextronics. Inoltre, è stato reso noto che verrà aperto in Nord America uno stabilimento che realizzerà lo stesso prodotto che attualmente viene lavorato a Trieste. Si verrebbe, quindi, concretamente a minare la strategicità dello stabilimento triestino e, a fronte di tale rischio e della perdita dei posti di lavoro, è stato immediatamente annunciato lo sciopero per reparti e un presidio all'ingresso dello stabilimento;
è evidente la necessità di adottare urgenti provvedimenti affinché vengano salvaguardati, sia nel breve che nel lungo periodo, i posti di lavoro dello stabilimento della Alcatel Lucent di Trieste, tra l'altro, dichiarato strategico dalla proprietà dell'azienda, in un recente piano industriale firmato presso il Ministero dello sviluppo economico;
si ribadisce, che lo stabilimento in questione — fra dipendenti, lavoratori interinali e indotto (logistica, servizi e produzioni alla Mw-Fep di Ronchi dei Legionari, che a sua volta occupa circa 400 persone) occupa migliaia di persone;
Alcatel-Lucent di Trieste è una delle più grandi aziende del territorio, un territorio già colpito da profonda crisi occupazionale. Dunque, oltre al danno economico a livello nazionale che infliggerebbe la perdita del sito, sarebbe gravemente difficoltoso il riassorbimento degli ulteriori disoccupati che si determinerebbero in caso dismissione del sito, anche considerando le loro competenze altamente specialistiche,

impegna il Governo

ad adottare iniziative urgenti al fine di salvaguardare i livelli occupazionali – fra dipendenti e lavoratori interinali – nonché i redditi dei lavoratori della Alcatel-Lucent di Trieste.
(7-00684) «Rizzetto, Prodani».