• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/09196 nel lontano 1985, l'allora Ministro delle Finanze, Bruno Visentin emise una norma (legge n. 354 del 1985, articolo 1, che derogava la legge n. 18 del 1983, articolo 1) che obbligava i...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09196presentato daMELILLA Giannitesto diVenerdì 15 maggio 2015, seduta n. 428

MELILLA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
nel lontano 1985, l'allora Ministro delle Finanze, Bruno Visentin emise una norma (legge n. 354 del 1985, articolo 1, che derogava la legge n. 18 del 1983, articolo 1) che obbligava i commercianti ad emettere lo scontrino fiscale per ogni acquisto, sia pure minimo;
tale norma era stata prima introdotta e poi rafforzata con l'obiettivo di combattere l'evasione tributaria, inserendo un controllo contabile alla vendita non regolata che prima vigeva cercando così di puntellare il diffuso uso della mancata dichiarazione all'ufficio delle entrate;
questo sistema, però, essendo molto capillare, ha bisogno di ingenti forze economiche, in quanto l'erogazione dello scontrino fiscale senza controlli si è rivelata fittizia, poiché spesso lo scontrino fiscale non viene rilasciato dal commerciante;
ora, a distanza di trenta anni, pare imminente la decisione di introdurre nuove forme di controllo non legate allo scontrino. Il governo giustifica tale scelta asserendo che il vecchio scontrino è oramai uno strumento obsoleto e molto costoso in termini di lotta all'evasione;
i nuovi sistemi che verrebbero introdotti (ed in parte lo sono già) sono lo scontrino non fiscale e la tracciabilità. Cioè, un sistema di fatturazione elettronica con scontrino telematico collegando i registratori di cassa degli esercenti con le banche dati dell'ufficio delle entrate;
usando questo metodo, pare vengano facilitati la tracciabilità ed il controllo mirato; esso risulterebbe inoltre meno dispendioso. In via sperimentale si inizierebbe con la grande distribuzione. Con la tracciabilità, sia in uscita che in entrata, nel caso di contraddizioni si andrebbe direttamente alla fonte dell'incongruenza in maniera diretta e mirata, eliminando il controllo a «tappeto». Ovviamente anche gli acquisti fatti dall'esercente saranno anch'essi, soggetti a fatturazione elettronica. Tra l'altro, tale sistema, per la legge 311 del 2004, già è in parte vigente nella grande distribuzione;
la preoccupazione che questa semplificazione in realtà faciliti l'evasione è d'obbligo. Pare, oggettivamente possibile che molta merce potrebbe essere in «nero» e quindi non fatturata, e come tale di facile smercio e, soprattutto, di altrettanto facile «smercio non del tutto legale» –:
quali iniziative i ministri interrogati intendano mettere in pratica per garantire il massimo della trasparenza tributaria e della regolarità amministrativa, evitando qualsiasi incresciosa pulsione alla evasione fiscale. (4-09196)