• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/09306 San Vitaliano, comune in provincia di Napoli, riferisce in data 19 aprile 2015 il quotidiano on line «Il Mattino» nell'articolo «Campania. Giallo a San Vitaliano: fumi killer come in Cina,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09306presentato daMICILLO Salvatoretesto diVenerdì 22 maggio 2015, seduta n. 433

MICILLO e DE ROSA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
San Vitaliano, comune in provincia di Napoli, riferisce in data 19 aprile 2015 il quotidiano on line «Il Mattino» nell'articolo «Campania. Giallo a San Vitaliano: fumi killer come in Cina, nessuno sa perché», «è il Comune più avvelenato dalle polveri sottili: record italiano, primato europeo e nella top ten dei luoghi più avvelenati del mondo»;
dalla citata fonte giornalistica si apprende che «si registrano questi impressionanti dati d'avvelenamento dell'aria semplicemente perché l'amministrazione del piccolo centro del Nolano è stata l'unica ad attivarsi per ospitare una centralina di rilevamento»;
il dato impressionante riguarderebbe la misura del Pm10, «se ce ne sono più di 50 microgrammi per metro cubo, scatta l'allarme. Ogni comune d'Italia può superare questa soglia solo 35 volte in un anno, se non vengono presi provvedimenti, scatta il deferimento alle autorità; a San Vitaliano quel limite è stato superato 51 volte in 100 giorni»;
per ben 18 volte sarebbe stato superato il limite di 100 e sarebbero stati registrati addirittura picchi di 182, quasi quattro volte superiori alla norma;
nel servizio si riporta come esempio indicativo a completamento del descritto quadro «che le malattie respiratorie sono in aumento»;
da indagini dell'Arpac la centralina di rilevamento risulterebbe correttamente e regolarmente funzionante;
i dati di rilevamento sono disponibili e consultabili (www.arpacampania.it);
il sito del comune di San Vitaliano ha informato i cittadini testualmente: «Si porta a conoscenza che la centralina di rilevazione della qualità dell'aria posta in Via Risorgimento a San Vitaliano, sta registrando dati recanti valori inquinanti superiori ai limiti fissati dalla legge. Questa amministrazione comunale si è attivata ponendo in essere ogni azione tesa all'individuazione certa delle cause e alla risoluzione del problema in accordo con ASL ed ANPAC. Dato il permanere della criticità, l'amministrazione comunale ha convocato una Conferenza di Servizi invitando l'ASL competente territorialmente, l'ARPAC, i Sindaci dei comuni confinanti e le Associazioni Ambientaliste che ne facciano preventivamente richiesta e che risultino ammesse, per il giorno 24 aprile 2015 alle ore 11.00, presso la Casa Comunale» (http://hosting.soluzionipa.it)
i dati sono consultabili sul sito web dell'ARPAC;
comprensibile preoccupazione vi è al momento da parte della popolazione locale circa la situazione esposta in premessa;
la direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria fissa il limite di tolleranza giornaliero di concentrazione nell'aria del particolato fine PM10 a 50 ~g/m3, valore che non deve essere superato per più di 35 giorni all'anno;
la medesima direttiva ha reso definitivamente obbligatorio anche il monitoraggio del PM2,5, il particolato ultrafine che rappresenta la parte più nociva delle polveri sottili;
la convenzione di Aarhus sottoscritta sotto l'egida dell'UN/-ECE (United Nations Economic Commission for Europe) nel 1998, entrata in vigore il 30 ottobre 2001 e ratificata dall'Italia con la legge n. 108 del 2001 assicura l'accesso del pubblico alle informazioni sull'ambiente detenute dalle autorità pubbliche, favorisce la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull'ambiente ed estende le condizioni per l'accesso alla giustizia in materia ambientale –:
se il Ministro sia a conoscenza della descritta situazione, di quali dati disponga con particolare riguardo alle cause dell'inquinamento alla base di questi dati;
se il Governo non ritenga opportuno adottare delle iniziative, nell'ambito di propria competenza, al fine di evitare che l'Italia incorra in ulteriori sanzioni della Commissione europea, a causa del mancato rispetto dei previsti standard comunitari sulla qualità dell'aria. (4-09306)