• C. 890 EPUB Proposta di legge presentata il 7 maggio 2013

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Atto a cui si riferisce:
C.890 Distacco dei comuni di Valvestino e di Magasa dalla regione Lombardia e loro aggregazione alla regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 890


PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE
d'iniziativa del deputato OTTOBRE
Distacco dei comuni di Valvestino e di Magasa dalla regione Lombardia e loro aggregazione alla regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione
Presentata il 7 maggio 2013


      

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Onorevoli Colleghi! La presente proposta di legge costituzionale intende perfezionare la procedura avviata con il referendum popolare del 21 e 22 settembre 2008, con il quale i cittadini di Valvestino e di Magasa, in provincia di Brescia, hanno espresso la volontà di essere riaggregati alla regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, nell'ambito della provincia autonoma di Trento, secondo la previsione dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione.
      L'esito positivo del referendum è stato proclamato rispettivamente il 2 febbraio 2008 e il 23 febbraio 2008 dall'ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione e da quel momento sono decorsi i sessanta giorni – oggi ampiamente scaduti – entro i quali il Ministro dell'interno avrebbe dovuto presentare il disegno di legge costituzionale al Parlamento, ai sensi dell'articolo 45, quarto comma, della legge 25 maggio 1970, n. 352.
      Nel comune di Valvestino erano iscritti complessivamente 241 elettori: i votanti sono stati 171, di cui 126 favorevoli e 37 contrari, 5 schede bianche e 3 schede nulle. Nel comune di Magasa erano iscritti complessivamente 174 elettori: i votanti sono stati 119, di cui 99 favorevoli, 19 contrari e una scheda nulla.
      Da ultimo, il 22 novembre 2012 la regione Trentino-Alto Adige/Südtirol ha trasmesso al Parlamento il voto favorevole alla mozione per l'annessione dei comuni di Valvestino e di Magasa.
      Dal punto di vista geografico il territorio dei comuni di Valvestino e di Magasa si estende tra il lago di Garda e il lago d'Idro, dal monte Tombea fino al lago artificiale di Valvestino. Il comune di Valvestino confina con i comuni di Bondone (TN), Magasa (BS), Tignale (BS) Gargnano (BS), Idro (BS), Capovalle (BS). Il comune di Magasa confina con i comuni di Bondone (TN), Tiarno di Sopra (TN), Tremosine (BS), Tignale (BS) e Valvestino (BS). Storicamente i primi riscontri documentati che legano la Val Vestino – ora sul piano amministrativo suddivisa nei due distinti comuni di Valvestino e di Magasa con le rispettive frazioni – con il territorio trentino risalgono all'agosto 1185, quando Enrico d'Appiano fu costretto a vendere al vescovo di Trento Alberto I tutti i beni posseduti nelle giudicarie a eccezione, tra gli altri, del feudo di Valvestino, di cui aveva investito il nobile vassallo e milite Calapino di Lodrone. Nel giugno 1189 nella chiesa di San Floriano, in Storo (TN), sette illustri famiglie storesi strinsero fra loro un patto riguardo al possesso del castello di Lodrone e delle proprietà in Val Vestino di Calapino di Lodrone.
      Questi fatti storici dimostrano che, fin da allora, ma probabilmente ancora prima, la Val Vestino era parte del feudo della consorteria dei Lodrone-Storo e quindi territorio soggetto al principe-vescovo di Trento. Un altro riscontro di antica data, che ricollega Valvestino e Magasa con il Trentino, risale al 1296 quando l'erario vescovile di Trento impose una colletta per ogni famiglia da riscuotere nelle giudicarie, Tenno, Arco e Valvestino. Più in generale, lo stretto rapporto che intercorre con il Trentino è da ricollegare al fatto che per circa sette secoli la Val Vestino è stata parte integrante dei possedimenti della famiglia dei Lodrone, nobile e ricca famiglia originaria della Valle del Chiese, legata e soggetta alla potestà del principe-vescovo di Trento. Da allora, se si esclude il solo periodo napoleonico, l'influenza e il predominio dei Lodroni in Val Vestino si mantennero intatti fino alla rinuncia della loro giurisdizione, da parte dei conti medesimi, a favore dell'amministrazione asburgica avvenuta il 19 giugno 1826. L'Impero austro-ungarico manterrà il controllo del territorio di Valvestino e di Magasa fino al 1918. È ancora visibile il vecchio cippo confinario tra l'Impero austro-ungarico e il Regno d'Italia.
      Ultimo lembo della provincia di Trento, Valvestino e Magasa hanno condiviso il destino di tale territorio fino al 1934, quando – dopo circa nove secoli di storia comune – il regime fascista, con il regio decreto-legge 15 marzo 1934, n. 586, convertito dalla legge 7 giugno 1934, n. 930, imponeva autoritariamente la separazione dei comuni di Valvestino e di Magasa dalla provincia di Trento per l'annessione degli stessi alla provincia di Brescia, regione Lombardia. È dunque fino al 1934 che Valvestino e Magasa sono stati a tutti gli effetti parte della provincia di Trento, del suo territorio, della sua storia, della sua economia e della sua tradizione. A testimoniare l'appartenenza di Valvestino e di Magasa alla provincia di Trento permangono, inoltre, tuttora importanti elementi della plurisecolare amministrazione trentina: in primo luogo, a differenza di qualsiasi altro comune lombardo, il registro dei beni immobili dei comuni di Valvestino e di Magasa è tenuto su base reale e non personale (cosiddetto «sistema tavolare» vigente nella provincia di Trento) e dipende tuttora dall'ufficio del catasto e dall'ufficio del libro fondiario di Riva del Garda (TN); in secondo luogo, l'amministrazione della giustizia nei comuni di Valvestino e di Magasa fa capo ancora a Trento. Infatti, il territorio dei due comuni fa parte del distretto della corte d'appello di Trento, con competenza del tribunale di Rovereto e del giudice di pace di Riva del Garda (TN).
      Infine, non si può dimenticare che, sotto il profilo ecclesiastico, Valvestino e Magasa hanno fatto parte dell'arcidiocesi di Trento fino al 1964.
      La proposta di legge costituzionale si compone dell'articolo 1, il quale dispone che i comuni di Valvestino e di Magasa (oggi in provincia di Brescia) siano distaccati dalla regione Lombardia per essere aggregati alla regione Trentino-Alto Adige, nell'ambito della provincia autonoma di Trento, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione; l'articolo 2 invece stabilisce l'entrata in vigore della legge costituzionale il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
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PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE
Art. 1.
(Distacco dei comuni di Valvestino e di Magasa dalla regione Lombardia e loro aggregazione alla regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione).

      1. I comuni di Valvestino e di Magasa sono distaccati dalla regione Lombardia e sono aggregati alla regione Trentino Alto Adige/Südtirol, nell'ambito della provincia autonoma di Trento, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione.

Art. 2.
(Entrata in vigore).

      1. La presente legge costituzionale entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale successiva alla promulgazione.