• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/00941/005/ ... in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/941/5/1013 presentato da BRUNO ASTORRE
giovedì 25 luglio 2013, seduta n. 006

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale (A.S. 941),
premesso che:
l'industria siderurgica europea si trova a dover affrontare un'altra stagione di ristrutturazione, di delocalizzazione, di chiusure e di riduzione delle capacità produttive, che minacciano sia gli impianti sia i posti di lavoro;
mentre agli inizi del duemila, nei Paesi dell'Unione europea, si produceva il 23 per cento dell'acciaio mondiale a fronte del 15 per cento della Cina, nel corso dell'ultimo decennio si è invertito il rapporto e il 2010 ha registrato una produzione in Europa pari al 12 per cento dell'acciaio mondiale mentre in Cina si è raggiunto il 44 per cento;
la tendenza è alla dislocazione della produzione siderurgica nei Paesi dove le condizioni sono considerate più vantaggiose e dove è prevista una maggiore crescita economica e un maggior consumo. I maggiori gruppi siderurgici europei spostano sempre di più la loro attenzione verso l'Oriente e le Americhe, riducendo la loro presenza in Europa;
in questo contesto si inquadra anche la crisi dei primi due poli siderurgici del nostro Paese, Taranto e Piombino, che occupano nel loro insieme circa 18.000 dipendenti;
da tempo si assiste ad un crollo degli ordinativi ed il rallentamento dei maggiori poli siderurgici ha messo in difficoltà anche l'economia delle regioni coinvolte. Le aziende si trovano in una condizione di grande incertezza, con il calo dei volumi produttivi e il conseguente massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali e ai contratti di solidarietà;
il potenziale ridimensionamento dei poli siderurgici determinerebbe un elevato costo sia in termini sociali, con il possibile licenziamento di numerosi dipendenti, sia economici in quanto priverebbe l'Italia di un importante asset strategico;
considerato che:
secondo l'OCSE, la domanda mondiale d'acciaio dovrebbe aumentare a 2,3 miliardi di tonnellate entro il 2025, grazie principalmente alle costruzioni, ai trasporti e all'ingegneria meccanica, soprattutto nelle economie emergenti. È essenziale che l'industria siderurgica italiana sappia pienamente approfittare di questo competitivo mercato;
la Commissione europea ha presentato, in data 11 giugno 2013, un piano d'azione per la siderurgia europea che aiuti il settore a fronteggiare le sfide contingenti e a porre le basi per riconquistare competitività nel contesto internazionale grazie all'innovazione e per garantire almeno gli attuali livelli di occupazione;
con il nuovo piano strategico per il settore siderurgico, la Commissione intende mettere in atto un quadro normativo adeguato al contesto europeo, risolvere i bisogni di competenza e facilitare la ristrutturazione del settore, rilanciare la domanda di acciaio, migliorare l'accesso ai mercati esteri e garantire condizioni di parità nella concorrenza, garantire prezzi energetici accessibili e promuovere l'innovazione;
innovazione, efficienza energetica e processi produttivi sostenibili sono aspetti imprescindibili dei prodotti d'acciaio di prossima generazione, essenziali in altri importanti settori industriali europei. Il piano d'azione prevede anche misure mirate per sostenere l'occupazione in questo campo, accompagnare le ristrutturazioni e far restare in Europa una manodopera altamente qualificata;
rilevato che:
la produzione di acciaio è strettamente connessa a molti altri settori industriali a valle (veicoli, costruzioni, elettronica, meccanica ed elettromeccanica) e ha anche una notevole dimensione transfrontaliera;
l'Italia ha bisogno del settore siderurgico per aiutare la crescita e la competitività di altri settori produttivi. Settori come l'acciaio, la chimica, il vetro e il cemento sono elementi essenziali di una catena del valore industriale capace di rendere più verde l'economia. L'acciaio è riciclabile al 100 per cento ed è il materiale più diffuso alla base della catena del valore di un prodotto;
la crisi simultanea sia di un intero settore che di imprese di varie dimensioni, nonché la presenza di questioni infrastrutturali ambientali ed energetiche non facilmente risolvibili, comporta la necessità di un coinvolgimento del Governo e la concreta possibilità di attivare un progetto complessivo di salvaguardia e rilancio del settore;
per trovare idonee soluzioni alla crisi del settore risulta sicuramente utile individuare, in tempi brevi, indirizzi di politica industriale che nell'interesse nazionale, siano inseriti nell'ambito del piano d'azione per la siderurgia europea e che consentano ai poli siderurgici presenti nel nostro territorio di intercettare i segnali di ripresa del mercato dell'acciaio nazionale e internazionale;
in tale visione appare utile istituire un luogo indispensabile ove i produttori, il Ministero dello sviluppo economico, le parti sociali, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, possano monitorare la situazione italiana per disporne in sede di comunitaria;
appare allo stesso tempo urgente un intervento per accelerare il processo di riqualificazione complessiva dei maggiori siti siderurgici del Paese con operazioni di bonifica sostenibili, complemento fondamentale per un effettivo rilancio produttivo del sistema industriale siderurgico;
impegna il Governo:
a definire, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 3, comma 1-bis, del decreto-legge 3 dicembre 2012, un piano industriale che consenta al settore siderurgico di intercettare la ripresa in atto, in ambito internazionale, del mercato dell'acciaio e ad adottare ogni opportuna iniziativa al fine di sostenere l'industria siderurgica negli investimenti volti alla modernizzazione del settore, anche attraverso la promozione di investimenti nel campo della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione, in particolare nei settori dell'efficienza energetica e dell'uso efficiente delle risorse, e alla riqualificazione e alla formazione dei lavoratori del settore, anche mediante utilizzo di fondi europei;
ad istituire, presso il Ministero dello sviluppo economico, un tavolo nazionale sulla siderurgia, con la partecipazione del Ministero dello sviluppo economico, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle parti sociali, delle regioni e degli enti locali sede di stabilimenti di produzione, che si ponga anche come luogo importante per negoziare e condividere i contenuti e gli indirizzi del piano d'azione per la siderurgia dell'Unione europea;
ad attivare un apposito Osservatorio della siderurgia quale strumento permanente attraverso il quale il Governo possa monitorare, in una visione comunitaria, le problematiche del settore sia dal punto di vista della competitività del settore sia dal punto di vista della salvaguardia ambientale e della tutela della salute dei cittadini;
ad intervenire per accelerare il processo di riqualificazione complessiva dei siti siderurgici mediante operazioni di bonifica;
ad adottare gli opportuni interventi volti ad evitare la potenziale perdita di numerosi posti di lavoro nel settore e a garantire, in caso di perdite di posti di lavoro, le risorse necessarie al finanziamento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore.
(0/941/5/1013)
ASTORRE, COLLINA, FABBRI, FISSORE, GIACOBBE, ORRÙ