• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00640 MONTEVECCHI, SCIBONA, ORELLANA, GAETTI, CAPPELLETTI, PEPE, CAMPANELLA, BATTISTA, BUCCARELLA, TAVERNA, MORONESE, NUGNES, FATTORI, ROMANI Maurizio, MORRA, CASTALDI, PAGLINI, SANTANGELO - Ai...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00640 presentata da MICHELA MONTEVECCHI
giovedì 25 luglio 2013, seduta n.079

MONTEVECCHI, SCIBONA, ORELLANA, GAETTI, CAPPELLETTI, PEPE, CAMPANELLA, BATTISTA, BUCCARELLA, TAVERNA, MORONESE, NUGNES, FATTORI, ROMANI Maurizio, MORRA, CASTALDI, PAGLINI, SANTANGELO - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute - Premesso che:

in data 19 giugno 2013 l'Anci (Associazione nazionale Comuni Italiani) e il Gail (Gruppo aziende industriali della lubrificazione di Federchimica) hanno siglato il protocollo d'intesa per sensibilizzare i Comuni sulle tematiche ambientali, per aiutare i governi locali ad assumere un ruolo di punta nel processo di attuazione delle politiche in materia di minore impatto ambientale;

il protocollo dovrebbe servire a favorire l'utilizzo di oli lubrificanti rigenerati e oli biodegradabili da parte dei Comuni, e a divulgare nelle amministrazioni e presso l'opinione pubblica le informazioni sul loro minore impatto ambientale;

nel sopra citato accordo vengono equiparati fra loro oli di natura profondamente differente: i lubrificanti rigenerati e gli oli biodegradabili;

i primi non sono infatti da ritenersi ecologici, bensì inquinanti, in quanto i lubrificanti rigenerati, se sparsi accidentalmente nell'ambiente, provocano gli stessi danni di un qualsiasi prodotto a base minerale;

la decisione 24 giugno 2011, n. 2011/381/UE ha definito i criteri ecologici da rispettare per chiedere il marchio Ecolabel per i lubrificanti. In particolare, estendendo il marchio di qualità ecologica (European EcoLabel) anche ai lubrificanti, specifica che per essere ecologico un olio/lubrificante deve esaudire tutte e quattro le seguenti caratteristiche, ovvero deve essere: 1) non tossico, cioè non deve essere dannoso per l'ambiente e per l'uomo. La decisione, inoltre elenca le frasi di rischio e le indicazioni di pericolo che il prodotto non deve contenere; elenca poi, al criterio 3.1, i test di tossicità acquatica che il prodotto deve superare per poter essere considerato non tossico; 2) biodegradabile e non bioaccumulativo, ossia, a seconda del tipo di biodegradabilità (immediata o intrinseca), la norma indica una serie di test con percentuali minime che devono essere rispettate per considerare il prodotto biodegradabile; 3) realizzato utilizzando materie prime rinnovabili: in particolare, il criterio 5 specifica, categoria per categoria, le percentuali minime di tasso di carbonio derivante da materie prime rinnovabili che il prodotto deve contenere; 4) performante, cioè deve poter garantire il rispetto di criteri di prestazione tecnica minima stabilita, a seconda del tipo di applicazione, da norme specificatamente indicate nella decisione (criterio 6);

secondo gli interroganti, l'olio rigenerato non può essere certificato EU EcoLabel, essendo un prodotto rinnovato ma che rimane ugualmente inquinante;

l'olio rigenerato si basa infatti sul riutilizzo dell'olio esausto, cioè olio usato, che attraverso una serie di passaggi riacquista le caratteristiche chimico-fisiche analoghe a quelle delle basi lubrificanti prodotte direttamente dalla lavorazione del greggio. Il processo di rigenerazione non cambia quindi la natura nociva per l'ambiente del prodotto di partenza. Non esplicitare chiaramente questo punto chiave del processo, ovvero la natura inquinante degli oli rigenerati, è, a parere degli interroganti, una grave omissione che sfrutta la scarsa competenza dei cittadini sull'argomento;

a parere degli interroganti, equiparare un olio rigenerato ad uno ecologico significa dare un'informazione falsa, approfittare della scarsa conoscenza e attenzione dell'opinione pubblica per proporre come sostenibile per l'ambiente un prodotto che non lo è, oltre che suscettibile di derive strumentali collegabili ad ingenti interessi economici connessi al mondo dei lubrificanti,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto e quale sia la loro posizione, in particolare, sulle possibili ripercussioni dal punto di vista ambientale e della salute umana;

se non ritengano che l'accordo siglato tra Anci e Gail sia carente in materia di trasparenza e, quindi, riformulabile in base a quanto esposto, anche valutando l'utilità di favorire la diffusione dell'informazione sulle caratteristiche ambientali e tecniche dei lubrificanti di nuova generazione rispondenti alle specifiche del marchio di qualità EcoLabel;

se non intendano intervenire, nell'ambito delle proprie competenze, presso tutte le amministrazioni competenti affinché venga rivisto il protocollo di intesa, garantendo la diffusione dell'utilizzo di lubrificanti rispondenti al marchio di qualità EcoLabel.

(4-00640)