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Atto Senato

Ordine del Giorno 9/896/3 presentato da MANUELA GRANAIOLA
martedì 23 luglio 2013, seduta n. 075

Il Senato,
premesso che:
il DPCM 1º aprile 2008, concernente le modalità e i criteri per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria, ha virtualmente completato la riforma di sistema, avviata dal decreto legislativo n. 230 del 1999 "Riordino della medicina penitenziaria";
a seguito del trasferimento, le regioni e le Aziende sanitarie hanno assunto la responsabilità dell'assistenza sanitaria nelle carceri, negli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) e negli istituti e servizi della Giustizia minorile;
l'atto di coordinamento per implementare la collaborazione fra amministrazione sanitaria e amministrazione della Giustizia, è costituito dall'Accordo 20 novembre 2008 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali concernente la definizione delle forme di collaborazione relative alle funzioni della sicurezza ed i principi ed i criteri di collaborazione tra l'ordinamento sanitario e l'ordinamento penitenziario e della giustizia minorile;
il passaggio di competenze gestionali si è completato in tutte le regioni a statuto ordinario, mentre per le regioni a statuto speciale e le Province Autonome è stato necessario attendere l'adozione dei provvedimenti di attuazione, specifici per ciascuna di dette Istituzioni;
ad oggi le regioni Valle d'Aosta, Friuli V. Giulia, Sardegna e le Province Autonome di Trento e Bolzano hanno completato l'iter procedurale per il recepimento, mentre la Regione Sicilia è ancora impegnata nella fase istruttoria;
dal febbraio 2009 è operativo, presso la Conferenza Unificata tra lo Stato, le Regioni e le Autonomie locali, il Tavolo di consultazione permanente sull'attuazione del DPCM 1º aprile 2008, composto da rappresentanti dei Ministeri coinvolti nello specifico del Dpcm in oggetto (Giustizia, Salute, Economia e Affari Regionali), delle Regioni, dell'Anci e dell'Upi. Il Tavolo ha prodotto in questi anni una serie di atti (accordi ed intese) che hanno comunque favorito lo sviluppo del percorso interistituzionale in atto provando a definire linguaggi comuni, termini di collaborazione ed obiettivi convergenti;
dalle Regioni e dai Comuni è stata avanzata a più riprese la richiesta di non disgiungere la questione sanitaria dalla più complessiva emergenza carcere, e di individuare sedi di coordinamento tra i diversi livelli istituzionali coinvolti,
impegna il Governo a:
valutare ogni iniziativa, in spirito di leale collaborazione con le Regioni, per favorire un miglioramento dell'organizzazione dei servizi sanitari di base nell'ambito della sanità penitenziari a, in conformità ai criteri di appropriatezza e alla necessità di assicurare la salute dei detenuti in un contesto di rete;
curare, per quanto di competenza ed in collaborazione con le Regioni, che l'assistenza specialistica ambulatoriale sia conformata a criteri di razionalizzazione di domanda ed offerta, prevedendo presenze programmate in base alla valutazione epidemiologica delle patologie prevalenti;
assicurare che i detenuti sottoposti ad un regime di media ed alta sicurezza, che necessitano di assistenza continuativa in quanto affetti da patologie croniche, siano assistiti in istituti in grado di coniugare le esigenze di tutela della salute con quelle di sicurezza, attraverso la presenza di servizi sanitari con personale specializzato funzionanti nelle 24 ore;
istituire un organo di raccordo interistituzionale a livello centrale, preferibilmente in sede di Conferenza unificata, che possa costituire la sede ove concordare gli strumenti attuativi della legislazione intesa ad affrontare le problematiche della sanità penitenziaria in relazione alla più ampia questione della emergenza carcere.
(numerazione resoconto Senato G102)
(9/896/3)
GRANAIOLA, DE BIASI, DIRINDIN, MATTESINI, PADUA, SILVESTRO, MATURANI, BIANCO