• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01956 MARTON, SANTANGELO, CRIMI - Al Ministro della difesa - Premesso che: l'avanzamento costituisce una complessa attività procedimentale volta a consentire, nell'interesse...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01956 presentata da BRUNO MARTON
mercoledì 3 giugno 2015, seduta n.458

MARTON, SANTANGELO, CRIMI - Al Ministro della difesa - Premesso che:

l'avanzamento costituisce una complessa attività procedimentale volta a consentire, nell'interesse dell'amministrazione militare, la selezione del proprio personale in modo da permettere la promozione al grado superiore di quello più idoneo e meritevole. Nell'avanzamento in genere confluiscono un insieme di interessi pubblici (quelli dell'amministrazione della difesa) volti a selezionare i soggetti più capaci in possesso dei migliori curricula relativi ai requisiti morali, di carattere, fisici, intellettuali e di cultura professionale) e soggettivi (costituiti dall'aspettativa dei singoli di veder riconosciuto il proprio operato con la promozione al grado superiore a cui corrisponde il conseguente trattamento economico);

con riferimento all'avanzamento della categoria degli ufficiali in servizio permanente delle Forze armate, si rileva come il corpo normativo che lo disciplina, negli ultimi anni, abbia subito una significativa e profonda evoluzione, giungendo a delegare ai capi di Stato Maggiore di Forza Armata/comandante generale dei Carabinieri la possibilità di privilegiare le esigenze organizzative dell'apparato militare, connesse anche alle continue modifiche di carattere ordinativo, a discapito di un sistema di avanzamento basato esclusivamente sulla valutazione delle qualità professionali dei singoli. Infatti, gli interessi organizzativi dell'apparato militare hanno portato all'adozione di un sistema di avanzamento strutturato su promozioni per anzianità ed a scelta, svincolando la progressione di carriera dalla mera vacanza nell'organico del grado superiore, ma prevedendo un numero di promozioni annuali derivante da una precisa combinazione di alcuni parametri quali la permanenza minima nel grado, l'assolvimento di obblighi di comando/servizio o di impiego, nonché reclutamenti programmati;

negli avanzamenti a scelta e significativamente in quelle di Colonnello e di Generale e gradi corrispondenti si rileva un'ampia discrezionalità da parte dei collegi giudicanti (commissioni superiori di avanzamento e di vertice) che a giudizio degli interroganti fanno sorgere alcune perplessità circa la corretta applicazione da parte di dette commissioni delle norme contenute nel decreto ministeriale n. 571 del 2 novembre 1993 e successive modificazioni;

risulta agli interroganti che i citati collegi giudicanti per l'attribuzione dei punteggi alle varie qualità culturali, militari e professionali di carattere si avvalgano di criteri mai resi pubblici indicati dal capo di Stato Maggiore/comandante generale pro tempore che non di rado favoriscono personale "vicino" all'Arma/specialità del vertice di Forza Armata, a detrimento di ufficiali che possono far valere curricula altrettanto validi;

a parere degli interroganti emerge l'esigenza di un processo di valutazione trasparente che renda oggettivamente riscontrabili gli elementi che confluiscono nella scelta dell'alta dirigenza militare evitando che la scelta avvenga per "cooptazione" o per appartenenza a cosiddette "cordate". Peraltro, i dubbi sulla trasparenza dell'attuale sistema di avanzamento degli ufficiali delle forze armate è suffragato da quanto riportato al punto 229 del Libro Bianco 2015 "per la sicurezza internazionale e la difesa" che riporta: "la progressione di carriera sarà selettiva sulla base di indiscutibili e provate capacità, professionalità acquisite, titoli posseduti, non ultimo la laurea magistrale o specialistica per la dirigenza, ed esperienze maturate. Si svilupperà, inoltre, secondo criteri di valutazione trasparenti, quanto più possibili oggettivi e basati sul raggiungimento di obiettivi quantificabili e misurabili",

si chiede di sapere:

se sia stato definito, o se il Ministro in indirizzo intenda definire, il modello ideale della figura di ufficiale al quale fa riferimento il decreto ministeriale n. 571 del 1993;

se al Ministro risulti quali siano gli elementi documentali da cui discendono i punteggi attualmente espressi dalle commissioni di avanzamento e se questi siano vincolati da linee guida o da criteri forniti anticipatamente dai rispettivi capi di Stato Maggiore di Forza Armata/comandante generale dei Carabinieri, a parere degli interroganti con modalità poco trasparenti;

se risulti quale sia attualmente il punteggio attribuito nella valutazione degli ufficiali impiegati in incarichi di staff (capo sezione, capo ufficio o equivalenti, vice capo reparto eccetera) presso organismi internazionali o interforze, al comando di unità impiegate in patria o in teatri operativi;

se all'impiego in attività di comando di unità all'estero corrispondano punteggi in grado di produrre sensibili cambi di posizione nelle graduatorie redatte in occasione di precedenti valutazioni e quali siano i criteri con cui vengono designati i comandanti di unità destinate ad operare nei teatri operativi o all'estero in genere;

se risulti quale sia il ruolo di alcuni organismi presenti negli staff degli stati maggiori di Forza armata che si occupano di elaborare dati previsionali sullo sviluppo di carriera dei singoli ufficiali e se risulti che il personale preposto a tali organismi sia esente da conflitti di interesse nell'elaborazione dei criteri del processo valutativo, in quanto esso stesso oggetto di valutazione nella medesima sessione;

se, al fine di assicurare la massima trasparenza al processo valutativo degli ufficiali, si ritenga di dover mettere a disposizione degli interessati al processo valutativo la visione degli atti preparatori elaborati dagli organi di staff prima delle riunioni collegiali delle commissioni, nonché i verbali di valutazione al termine di ciascuna sessione, in quanto a parere degli interroganti ciò contribuirebbe a ridurre sensibilmente il contenzioso esistente in materia con notevoli risparmi per la stessa amministrazione della Difesa;

quale tipo di controllo venga effettuato per la verifica degli atti delle commissioni di avanzamento superiori e di vertice, anche considerando che in sede di revisione del codice dell'ordinamento militare, è stata soppressa la possibilità, prevista dall'ex art. 40, comma 8, del decreto legislativo n. 490 del 1997, di convocare una commissione di controllo dell'operato delle commissioni di avanzamento, competente a verificare le procedure dei giudizi d'avanzamento annullati d'ufficio o in seguito ad accoglimenti di ricorsi giurisdizionali, considerato che risulta agli interroganti che tale commissione non sia mai stata convocata pur in presenza di contenziosi che hanno visto l'amministrazione della Difesa soccombente.

(3-01956)