• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01388 il sistema dei trasporti calabrese presenta numerose carenze: in particolare il versante ionico registra elevati gradi di congestionamento e di criticità relativamente agli standard qualitativi...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01388presentato daDIENI Federicatesto diMercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

DIENI, NESCI, COZZOLINO, GRILLO, SILVIA GIORDANO, DALL'OSSO, BARONI, BRESCIA, SIMONE VALENTE, MARZANA, LUIGI GALLO, D'UVA, BATTELLI, NUTI, CHIMIENTI, PESCO, BARBANTI, BASILIO, RIZZO, PARENTELA, BRUGNEROTTO, FANTINATI, COMINARDI, RIZZETTO, BALDASSARRE, SPADONI, D'AMBROSIO, BUSINAROLO, AGOSTINELLI, BONAFEDE, CARINELLI, DI BATTISTA e SPESSOTTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
il sistema dei trasporti calabrese presenta numerose carenze: in particolare il versante ionico registra elevati gradi di congestionamento e di criticità relativamente agli standard qualitativi e di sicurezza dovuti al fatto che la superstrada 106 Jonica rappresenta, di fatto, l'unica arteria stradale per gli spostamenti sulle medie distanze, una strada che viene spesso definita come «strada della morte» data l'alta percentuale di incidenti e scontri che su di essa si verificano, a causa delle sue cattive condizioni;
la rete ferroviaria calabrese è costituita da 253 chilometri a doppio binario ed elettrificati e da 602 chilometri a binario semplice, dei quali solo 149 chilometri sono elettrificati e, in particolare, la linea ferroviaria Jonica da Taranto a Reggio Calabria è caratterizzata da obsolescenza, bassi livelli di servizio, assenza di servizi dignitosi in termini di treni, orari, frequenze, informazione, assistenza del viaggiatore, treni sovraffollati e scomodi, caratterizzati da scarse condizioni igieniche, tanto che da un monitoraggio effettuato dall'Onf – Osservatorio nazionale federconsumatori sulla velocità di percorrenza delle principali tratte ferroviarie italiane, risulta la seconda tratta più lenta a livello nazionale con un tempo di percorrenza di 7 ore e cinque minuti per percorrere 473 chilometri; in queste condizioni gli utenti sono dissuasi dall'intraprendere un viaggio in treno con ripercussioni negative a livello turistico ed economico;
a seguito delle scelte politiche e aziendali nazionali e regionali di qualche anno fa sono state isolate tra loro due regioni (la Calabria e la Puglia) passando nel giro di pochi mesi dall'avere quattro treni a lunga percorrenza tra Reggio Calabria e Taranto/Bari/Lecce al non averne più alcuno e, solo nel giugno scorso, è stato ripristinato il treno Reggio Calabria-Taranto; tale treno, che impiega ben sette ore per percorrere circa 470 chilometri, nei primi giorni di funzionamento ha registrato diversi ritardi e guasti tanto da essere sostituito con le littorine regionali, ma, nonostante ciò, la tariffa pagata è rimasta, inspiegabilmente, quella dell'Intercity, a cavallo tra i treni veloci e i regionali;
negli ultimi anni sono aumentate le iniziative di protesta intraprese dalla società civile per denunciare lo stato drammatico della mobilità pubblica in Calabria, le politiche delle Ferrovie dello Stato che nel Mezzogiorno investono solo il 20 per cento delle risorse, l'immobilità e l'incapacità della classe politica del territorio, e sono aumentate le iniziative di proposta per rivendicare il diritto a servizi ferroviari su standard europei;
i fatti esposti ad avviso degli interroganti sono gravi da richiedere un intervento urgente per dotare la Calabria di un trasporto ferroviario all'altezza dei tempi, creando così opportunità di sviluppo e di rilancio economico e occupazionale e favorendo il turismo nel nostro Paese; il che significherebbe una più equa distribuzione territoriale delle risorse, considerato che il processo di infrastrutturazione costante e progressivo del resto del Paese il quale prevede, fra le altre cose, la realizzazione in altri territori, di opere costose, spesso poco aderenti alle esigenze delle comunità e a basso impatto sociale, cozza con una politica di abbandono del sistema infrastrutturale della regione Calabria, un sistema in cui ad essere leso è il diritto alla mobilità di migliaia di persone –:
se i Ministri interrogati condividano l'allarme per lo stato drammatico della mobilità pubblica in Calabria e quali iniziative di sua competenza, a fronte dei fatti esposti in premessa, il Governo intenda adottare nell'immediato. (4-01388)