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Atto a cui si riferisce:
S.4/02753 GASPARRI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e della difesa - Premesso che: Gregorio de Falco è un militare italiano, divenuto famoso la notte del tragico naufragio della...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 068
all'Interrogazione 4-02753

Risposta. - Con riferimento ai quesiti posti nelle interrogazioni 4-02753 e 4-02759 sono state assunte precise informazioni presso il comando generale del Corpo delle capitanerie di porto e si riferisce quanto segue.

Per offrire un quadro completo del contesto nel quale si è sviluppata la determinazione assunta nei confronti del capitano di fregata Gregorio De Falco, il comando generale evidenzia che, a conclusione del 2014, avrà originato tra i 250 e i 300 ordini di trasferimento o di avvicendamento negli incarichi; ciò su un totale di 1.200 ufficiali in organico. Peraltro, tale entità di provvedimenti è attualmente limitata dai vincoli di bilancio propri del processo di riduzione della spesa, a discapito di un più adeguato avvicendamento, funzionale anche all'arricchimento professionale del personale.

Per tre importanti Direzioni marittime (Napoli, Pescara e Livorno) nel 2014 sono stati disposti, rispettivamente, 23 (a Napoli), 27 (a Pescara) e 19 (a Livorno) cambi di incarico e trasferimenti.

Su base nazionale, per gli ufficiali, nell'ultimo quinquennio si sono registrati poco meno di 900 avvicendamenti, con una media, per anno, di circa 180 trasferimenti e cambi di incarico. I fattori che inducono a tali determinazioni sono legati a più esigenze, che interagiscono per il migliore impiego delle risorse umane ai fini di un ottimale assetto organizzativo: 1) equilibrata distribuzione nelle dotazioni organiche degli uffici, vincolate ad apposite tabelle approvate dal Ministero della difesa; 2) funzionalità delle articolazioni del Corpo, per i servizi che è chiamato a garantire per il bene comune; 3) distribuzione dei trasferimenti e degli incarichi, in relazione alle dinamiche proprie dello sviluppo di carriera del personale che, per lo status militare rivestito, è di per sé soggetto ad una mobilità più marcata di altri comparti dell'amministrazione pubblica.

Con mirato riferimento alla vicenda, è opportuno precisare che, nelle proprie schede annuali di aspirazione, l'ufficiale ha manifestato dal 2005 in poi, con la sola eccezione di quella del 2007, il desiderio di permanere nella sede cui è assegnato (Livorno). Inoltre, nel 2011, tra gli incarichi ai quali indica di aspirare, il comandante De Falco colloca anche quello di capo ufficio studi di direzione marittima: proprio l'incarico di carattere amministrativo oggi assegnatogli, benché riferito, allora, alla sede di Genova.

Il mantenimento dell'ufficiale nella sede di Livorno è stato determinato anche dall'esigenza di assicurare all'amministrazione della giustizia la possibilità di continuare ad avvalersi del contributo del comandante De Falco nelle attività di inchiesta a seguito del sinistro della "Concordia". Il successivo cambio di incarico nasce, dunque, dall'esigenza di una rimodulazione degli incarichi della Direzione marittima di Livorno, al pari di ciò che avviene presso tutti gli uffici marittimi e tutte le realtà militari.

In conclusione, il disposto avvicendamento dell'incarico rientra nelle ordinarie e fisiologiche dinamiche di impiego del personale del Corpo; al momento, non si prevede, pertanto, di riportare il capitano di fregata Gregorio De Falco al suo precedente ruolo. Ciò anche nella considerazione che la politica gestionale del Corpo non può che riconoscere pari dignità e rilevanza tanto agli incarichi operativi quanto ai compiti di carattere amministrativo, che peraltro, al pari di quelli di ogni altro dipendente pubblico, non possono essere ordinariamente assegnati e mantenuti sine die.

Infine, per quanto attiene all'ipotizzata possibilità di una promozione al grado superiore di capitano di vascello, i meriti e i riconoscimenti acquisiti dal comandante De Falco costituiranno oggetto di futura valutazione da parte della commissione di avanzamento, quando, al ricorrerne dei presupposti, sottoporrà l'ufficiale stesso alla pianificata procedura ordinaria di avanzamento, secondo il vincolante percorso stabilito dalla legge.

LUPI MAURIZIO Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

23/12/2014