• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/01934/085/ ... in sede di esame del disegno di legge AS 1934: "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.", premesso...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/1934/85/07 presentato da ALESSIA PETRAGLIA
martedì 9 giugno 2015, seduta n. 191

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge AS 1934: "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.",
premesso che:
nel provvedimento al nostro esame niente viene disposto per incrementare il tempo pieno nella scuola primaria ed il tempo prolungato nella scuola secondaria di lº grado;
oltre la metà delle famiglie vorrebbero che i propri figli rimanessero a scuola per otto ore giornaliere e che a fine giornata avessero anche svolto almeno una parte della mole di compiti che i bambini della scuola primaria si ritrovano a dovere svolgere ogni pomeriggio;
ma tale opzione non è presente in tutte le scuole, e laddove funzionano già alcune classi a tempo pieno, esse non risultano sufficienti rispetto alle richieste. Inoltre, anche nelle scuole secondarie del primo ciclo esiste una forte richiesta inevasa da parte delle famiglie per il tempo prolungato;
nonostante i tagli di classi operati dalle leggi finanziarie di questi ultimi anni, il tempo pieno nella scuola primaria continua a crescere in modo costante;
nel 2006 le classi a tempo pieno erano il 23,9 per cento del totale, l'anno successivo erano passate al 24,4 per cento e nel 2008 avevano già raggiunto il 25 per cento. Un aumento generalizzato per tutte le regioni italiane ma che lascia inalterato il notevole dislivello di presenza del servizio sul territorio nazionale:
- nel Nord Ovest le classi a tempo pieno hanno raggiunto il 42,6 per cento, con la Lombardia al 43,4 per cento;
- nel Centro (grazie soprattutto a Roma) le classi a tempo pieno hanno raggiunto il 35,3 per cento con il Lazio al 40,8 per cento.
- Il Nord Est è soltanto al 25,9 per cento, ma l'Emilia Romagna tocca il 40,9 per cento;
- nelle aree meridionali ci sono invece livelli del servizio notevolmente più bassi: le regioni del Sud si sono attestate complessivamente all'8,6 per cento e le Isole al 7,1 per cento. Ma la Campania non va oltre il 5,4 per cento di classi funzionanti a tempo pieno: soltanto 900 su un totale di 16.500; la Sicilia è ferma al 3,8 per cento, che corrisponde ad una presenza di 529 classi organizzate a tempo pieno su un totale di 13.769 classi funzionanti;
il tempo pieno della scuola elementare ha una storia lunga, da quando, cioè, negli anni '60 si ebbe una rapida evoluzione del vecchio doposcuola, spesso gestito dai patronati scolastici in funzione meramente assistenziale, che passò sperimentalmente ad attività integrative pomeridiane;
la legge 820 del 1971 consolidò quella sperimentazione passandola ad ordinamento e prevedendo che "Le attività integrative della scuola elementare, nonché gli insegnamenti speciali, con lo scopo di contribuire all'arricchimento della formazione dell'alunno e all'avvio della realizzazione della scuola a tempo pieno, saranno svolti in ore aggiuntive a quelle costituenti il normale orario scolastico, con specifico compito, da insegnanti elementari di ruolo";
la legge dispose che vi fosse collaborazione e incontri tra docenti delle classi e quelli delle integrative, e che vi fosse un posto di insegnante di ruolo per attività integrative per ogni posto normale dove si svolgeva questa attività aggiuntiva. Era il raddoppio dell'organico che accompagnò l'esperienza negli anni'80 preparando di fatto il tempo pieno;
nel '90 l'esperienza che aveva unificato attività del mattino e attività pomeridiane e reso uguali le funzioni dei docenti venne formalmente ratificata nel tempo pieno con modello unitario e non differenziazione dei ruoli dei docenti (legge 148/90); .
l'espansione della domanda, soprattutto al nord e nelle grandi città, laddove i Comuni facevano la loro parte adattando locali e attivando servizi (mensa e trasporti), fu costante. La riforma Moratti ha disarticolato l'orario unitario, ma ha continuato a sostenere l'espansione del tempo pieno. Il ministro Fioroni, con il decreto legge 147/2007 ha ripristinato il modello unitario precedente;
il tempo pieno, pur passando attraverso restrizioni di organico e modifiche normative varie, ha continuato a espandersi, senza interruzione, toccando ora il 25 per cento di classi organizzate con questo modello orario e sfiorando ormai i 700 mila alunni interessati;
impegna il Governo:
a prendere le opportune iniziative anche legislative al fine di promuovere l'incremento delle classi a tempo pieno ed a tempo prolungato prevedendo, inoltre, nella legge di stabilità 2016 adeguate risorse a tale fine.
(0/1934/85/7)
PETRAGLIA, DE PETRIS, URAS, BAROZZINO, CERVELLINI, DE CRISTOFARO, STEFANO, GAMBARO, BOCCHINO, MUSSINI, BIGNAMI, CAMPANELLA, MAURIZIO ROMANI, BENCINI, MOLINARI