Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
S.4/03023
DE PIETRO, CASALETTO, FATTORI, GAETTI, DONNO, MUSSINI, PUGLIA, BUCCARELLA - Ai Ministri delle politiche agricole, alimentari e forestali e della salute -
(4-03023)
(Già 3-00262)
Atto Senato
Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 072
all'Interrogazione 4-03023
Risposta. - L'aumento della mortalità delle api riscontrato nel 2008, fenomeno segnalato a livello mondiale e noto come colony collapse disorder (sindrome dello spopolamento degli alveari), ha indotto questo Ministero, in virtù del principio di precauzione, a proporre al Ministero della salute di sospendere l'autorizzazione all'impiego delle sostanze attive Clothianidin, Thiamethoxam, Imidacloprid (neonicotinoidi) e Fipronil nella concia della semente di mais, in quanto si ipotizzava un nesso tra il loro utilizzo e lo spopolamento degli alveari. Pertanto, a partire dal settembre 2008, l'uso di tali sostanze come concianti è stato vietato nel territorio nazionale.
Considerata la situazione, causa di grave crisi nel settore, è stato avviato un programma biennale di ricerca (denominato Apenet), coordinato dal Consiglio nazionale per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, per monitorare lo stato sanitario degli alveari sul territorio, valutare gli effetti dei prodotti fitosanitari sulle api, individuare i fattori coinvolti nella sindrome del collasso della colonia, nonché per definire eventuali modifiche strutturali alle seminatrici, onde ridurre al minimo la polverosità in fase di semina.
In tale contesto, ravvisata l'estensione della problematica anche ad altri Stati membri, la Commissione europea, anche alla luce di quanto indicato dall'EFSA in riscontro ad una richiesta di parere (che confermava lo stretto legame tra l'uso di alcune formulazioni dei prodotti in questione e la mortalità degli apiari), ha quindi proposto una bozza di regolamento per limitare l'uso di questi 3 neonicotinoidi, in tutte le loro formulazioni. Tale proposta (che contemplava il divieto d'uso delle formulazioni polverulente per i concianti delle sementi e dei granulari per il trattamento al terreno, nonché limitazioni all'uso dei formulati per trattamenti fogliari) non ha conseguito il parere in sede di comitato permanente per i prodotti fitosanitari e, sottoposta al comitato d'appello convocato dalla Commissione, non ha ottenuto una maggioranza qualificata per esprimersi a favore o contro.
Al riguardo si precisa che il nostro Paese, a seguito del mancato accoglimento della richiesta di mantenere in uso i prodotti in questione per i trattamenti fogliari in prefioritura (istanza supportata dai risultati ottenuti dal progetto nazionale Apenet/Beenet che hanno evidenziato, tra l'altro, come la mortalità degli apiari, variabile di anno in anno, fosse correlata a molteplici fattori, tra cui lo stato nutrizionale della colonia, le infezioni e le intossicazioni da prodotti fitosanitari) ha espresso voto contrario al testo proposto dalla Commissione.
Peraltro, negli anni in cui sono stati raccolti i campioni sottoposti ad analisi, benché vigesse nel nostro Paese il divieto di utilizzo di sostanze neonicotinoidi per i trattamenti di concia del mais, era tuttavia consentito l'utilizzo delle stesse sostanze per i trattamenti fogliari in pre e post fioritura. In ogni caso, i dati raccolti in questi anni hanno registrato una sensibile riduzione dei fenomeni di spopolamento degli apiari, mettendo in evidenza la mancanza di una correlazione diretta tra trattamenti fogliari con neonicotinoidi e la moria delle api.
La Commissione ha quindi adottato il regolamento (UE) n. 485/2013 del 24 maggio 2013 inerente alle condizioni di approvazione delle sostanze attive Clothianidin, Tiametoxam e Imidacloprid, che vieta l'utilizzo e la vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari contenenti tali sostanze attive e prevede la possibilità di effettuare trattamenti fogliari in fase di post fioritura.
In attuazione del regolamento, il Ministero della salute con il decreto dirigenziale 25 giugno 2013 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 151 del 29 giugno 2013) ha disposto la revoca, dal 30 giugno 2013, delle autorizzazioni all'immissione in commercio e all'impiego di prodotti fitosanitari contenenti le suddette sostanze attive per il trattamento delle sementi e del terreno.
Successivamente, con decreto interministeriale del 22 gennaio 2014, è stato adottato il piano d'azione nazionale sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che definisce gli obiettivi, le misure, le modalità e i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell'utilizzo dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull'ambiente e sulla biodiversità attraverso i seguenti obiettivi: migliorare i controlli sull'utilizzo e sulla distribuzione dei prodotti fitosanitari; ridurre i livelli di sostanze attive nocive anche mediante la sostituzione di quelle più pericolose con alternative più sicure, incluse le alternative non chimiche; incentivare l'utilizzo di coltivazioni con un impiego ridotto o nullo di prodotti fitosanitari, fra l'altro mediante una maggiore sensibilizzazione degli utilizzatori, promuovendo l'uso di codici di buone pratiche; fornire indicazioni per promuovere lo sviluppo e l'introduzione della difesa integrata e di metodi di produzione o tecniche di difesa alternativi; pervenire ad un sistema trasparente di segnalazione e controllo dei progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi strategici, compreso lo sviluppo di indicatori appropriati.
Particolare rilevanza riveste l'azione di monitoraggio volta a verificare i progressi compiuti e ad evidenziare le criticità, anche per consentire alle amministrazioni coinvolte di effettuare, nell'ambito delle proprie competenze, la revisione delle misure adottate.
In merito all'opportunità di potenziare le attività volte al controllo e alla sostenibilità dell'uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura si ricorda che, a conclusione del progetto Apenet, per assicurare continuità all'iniziativa, è stato attivato il progetto Beenet che ha ampliato la rete di monitoraggio rendendola più capillare. Tale progetto si inquadra negli obiettivi delle azioni della rete rurale nazionale (in particolare, dell'azione 1.2.2. "Laboratori interregionali per lo sviluppo") che prevedono l'istituzione di osservatori rurali e reti di interscambio in grado di monitorare, in tempo reale, la situazione nelle diverse regioni italiane e fornire costanti aggiornamenti alle istituzioni e agli operatori del settore, anche attraverso la creazione di database e archivi informatici.
L'attività progettuale, coordinata dal CRA-API, coinvolge l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, l'università di Bologna, il sistema informativo nazionale per lo sviluppo in agricoltura e prevede un lavoro in sinergia con gli assessorati alla salute e all'agricoltura delle Regioni italiane e le organizzazioni di apicoltori.
Il progetto prevede la costituzione di un sistema informatico di rilevazione dati e diffusione dei risultati attraverso l'acquisizione di numerosi parametri tecnici, oltre alla valutazione dello stato generale delle colonie di api. I dati rilevati sono diffusi attraverso bollettini periodici, pubblicati sui siti delle istituzioni partecipanti e sul portale della rete rurale nazionale. L'attività di monitoraggio nazionale, che coinvolge 3.000 alveari situati in ogni regione e provincia autonoma, è supportata anche dalle segnalazioni degli apicoltori grazie alle quali è possibile rilevare eventi anomali in alveari che non fanno parte della rete di monitoraggio.
Come noto, il decreto ministeriale n. 1347 del 2013 ha prorogato il termine ultimo per la realizzazione del progetto Beenet al 31 dicembre 2014. Al riguardo si precisa che, in considerazione dei risultati finora conseguiti, si intende garantire continuità al progetto.
Infine, nell'assoluta consapevolezza della rilevanza del ruolo svolto dalle api, non soltanto dal punto di vista produttivo e dell'attività di impollinazione, ma anche per la loro funzione di indicatori ambientali, il Ministero continua ad essere impegnato in un'azione complessiva di valorizzazione del compatto apistico, attraverso il rafforzamento degli strumenti già in essere ai sensi di quanto disposto dalla legge n. 313 del 2004, azione orientata proprio a sostenere la sopravvivenza e la produttività di questi preziosi insetti.
Pertanto, ferme restando le competenze dalla stessa legge demandate alle Regioni in materia di gestione dei prodotti fitosanitari al fine di salvaguardare la salute delle api, si conferma la disponibilità del Ministero a collaborare con le amministrazioni territorialmente competenti per attivare tutte le necessarie misure finalizzate a tutelare la salute delle api e di tutti gli insetti impollinatori.
MARTINA MAURIZIO Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
29/01/2015