Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.5/04109 nelle scorse settimane è stata inaugurata la seconda galleria del traforo autostradale del Frejus che collega l'Italia alla Francia attraverso le Valli di Susa (Torino) e Maurienne (Francia)...
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04109
Rapportando il tema dell'eventuale apertura al traffico della galleria di sicurezza del Fréjus agli obiettivi di alcuni punti prioritari della Convenzione delle Alpi, quali la salvaguardia della qualità dell'aria, la protezione della natura e la tutela del paesaggio nonché le ricadute in tema trasportistico, ritengo opportuno fare le seguenti considerazioni:
a) in merito alla qualità dell'aria, la Convenzione delle Alpi si pone un fine di risanamento e non di mero contenimento dell'attuale scenario emissivo. Infatti, prevede di perseguire una riduzione delle emissioni inquinanti con benefici sia per l'uomo che per la fauna e la flora. Il progetto del Fréjus risponde a questo obiettivo, smentendo l'argomentazione che la maggiore sicurezza dovuta al transito nella nuova galleria determinerebbe anche maggiore capacità di transito e, quindi, di traffico. Le due canne saranno, invece, percorse a senso unico di marcia e con traffico giornaliero contingentato: resta ferma, quindi, l'invarianza rispetto ai volumi di transito attuali del traforo per il quale già oggi è stabilito il divieto ai mezzi Euro 0 e dal 1o maggio 2015 ai mezzi Euro 1. L'incremento della sicurezza stradale in galleria attraverso la separazione dei flussi di traffico è un fattore di incremento della prevenzione ambientale, riducendo i rischi di incendi, fumi, consumi per emergenze e lavori di ripristino, oltre a ridurre il livello di inquinamento grazie alla maggiore fluidità della circolazione, evitando i possibili blocchi dei veicoli e mezzi pesanti che, ad oggi, occasionalmente stazionano sul piazzale con motore acceso;
b) anche in merito al trasferimento modale (Protocollo dei trasporti), il progetto non contraddice la politica di preferenza verso il ferro, da attuarsi soprattutto per il traffico merci. Nella zona in esame, il progetto ferroviario della linea Torino-Lione, e più in particolare la realizzazione del tunnel di base fra Susa e Saint Jean de Maurienne, permetterà proprio il conseguimento di tale obiettivo.
In sostanza, la modifica di funzionalità di utilizzo della galleria di sicurezza del Fréjus non modifica il quadro di coerenze del progetto rispetto agli obiettivi di tutela ambientale della Convenzione delle Alpi, sia in Italia che in Francia.
Ricordo, a titolo di esempio, che la seconda canna del traforo del San Gottardo è stata valutata favorevolmente, a giugno 2012, dal Consiglio Federale Svizzero e quindi anche compatibile con le norme sulla protezione delle Alpi grazie alla limitazione della percorrenza a senso unico di marcia. Il Consiglio Federale ha valutato come tra la costruzione di una seconda canna e il raggiungimento dell'obiettivo posto dalla norma sulla Protezione delle Alpi non esista tuttavia alcun legame, né dal punto di vista giuridico né da quello del traffico.
Questo esempio può essere utilmente considerato quale importante esperienza e precedente per il futuro di altri trafori stradali alpini e rende ancor più evidente come nel caso del Fréjus (in cui la galleria di sicurezza è già in fase di costruzione) la sua apertura al traffico non incida sulle varie politiche di tutela degli ambienti alpini ma, per contro, possa permettere di elevare gli standard di sicurezza in maniera determinante rispetto alla situazione attuale.
Circa il contenimento delle emissioni, l'azione più nota è rappresentata dal contingentamento del traffico pesante e la Regione Piemonte, nell'esprimere parere favorevole sul progetto di separazione dei flussi e apertura al traffico della galleria di sicurezza, raccomanda l'adozione di misure atte a contenere un incremento dei flussi di traffico. Al riguardo, ricordo che la Commissione Intergovernativa, Autorità Amministrativa italo-francese preposta alla gestione del Traforo T4, ritenendo che questo progetto abbia la sola finalità di migliorare la sicurezza nel tunnel, si è già espressa in merito raccomandando il seguente contingentamento: circolazione giornaliera dei mezzi pesanti limitata cumulata nei due sensi e traffico annuale di veicoli pesanti (classe 3 e 4) contingentato a 1.050.000 veicoli l'anno.
La società Concessionaria SITAF ha recentemente commissionato uno studio per verificare le ricadute, in termini di qualità dell'aria, del transito dei mezzi sull'asse Torino-Bardonecchia. Le analisi svolte, condotte sulla base dei risultati di un recentissimo studio del traffico lungo la A32 e al Traforo T4, hanno consentito di documentare una riduzione del carico emissivo nel breve e nel medio termine (2030) per tutti gli inquinanti esaminati, anche ipotizzando un incremento di traffico pesante dovuto alla ripresa economica, all'attrattività esercitata dall'aumento degli standard di sicurezza dell'opera e senza considerare la probabile riduzione dovuta alla messa in esercizio della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, che si manifesterà in modo crescente a partire dalla fine del prossimo decennio.
La riduzione degli inquinanti, anche a partire dai criteri previsionali cautelativi utilizzati, è da imputarsi al costante miglioramento tecnologico in materia di emissioni in atmosfera indotto dall'emanazione di direttive europee sulle emissioni veicolari, sempre più restrittive.
In conclusione, la correlazione fra l'apertura al traffico della seconda galleria del Fréjus e l'incremento dei transiti non è ipotizzabile in termini realistici, essendo la componente costo, quale origine/destinazione, assolutamente decisiva nelle scelte dell'itinerario; in termini assoluti, l'andamento dei transiti è molto meno condizionato dall'apertura al traffico della seconda galleria in quanto risultano del tutto prevalenti aspetti economici globali (domanda di merci), eventuali chiusure temporanee di percorsi alternativi o la creazione di nuove infrastrutture tali da prefigurare concorrenza e trasferimento modale (nel caso in esame il tunnel di base ferroviario Torino-Lione).
Sotto il profilo delle ricadute sulla qualità dell'aria, l'apertura della seconda galleria al transito rappresenta un fattore positivo nella riduzione dell'inquinamento nella zona degli imbocchi in quanto la fluidificazione e il minore tempo di stazionamento sono prevalenti rispetto a variazioni del volume di traffico, anche significative.
Infine, la progressiva evoluzione del parco circolante con le nette riduzioni emissive apportate dall'incremento percentuale dei mezzi euro 5 ed euro 6 permette di prefigurare in futuro un miglioramento della qualità dell'aria anche in presenza di ipotetici, importanti incrementi di traffico nell'ambito delle soglie di contingentamento già determinate.
Da ultimo, il Ministero dell'ambiente informa che l'intero progetto della galleria autostradale è stato sottoposto a una procedura di valutazione di impatto ambientale nell'ambito della quale sono stati valutati anche gli impatti generati dall'opera sullo «sviluppo sociale ed economico locale e sul patrimonio ambientale, faunistico e paesaggistico del territorio».
Peraltro, trattandosi di un intervento rientrante nella categoria di opere di Legge Obiettivo, le valutazioni ambientali si estendono anche a tutti i processi della fase attuativa del progetto.