• Testo MOZIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.1/00902 premesso che: il quadro normativo di riferimento in materia portuale è delineato dalla legge 28 gennaio 1994, n. 84, recante il «Riordino della legislazione in materia...



Atto Camera

Mozione 1-00902presentato daSAVINO Sandratesto diVenerdì 12 giugno 2015, seduta n. 441

La Camera,
premesso che:
il quadro normativo di riferimento in materia portuale è delineato dalla legge 28 gennaio 1994, n. 84, recante il «Riordino della legislazione in materia portuale» che ha introdotto, in sostituzione del precedente modello organizzativo basato su porti interamente pubblici, un nuovo modello caratterizzato dalla separazione tra le funzioni di programmazione e controllo del territorio e delle infrastrutture portuali, affidate alle autorità portuali e le funzioni di gestione del traffico e dei terminali, affidate ai privati, salva la proprietà pubblica dei suoli e delle infrastrutture;
in questo contesto si inserisce l'articolo 29 del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 (cosiddetto Sblocca Italia) recante «Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive», che ha disposto l'adozione di un «Piano strategico nazionale di portualità e della logistica», dando il via libera alla definizione di un documento operativo che ha la finalità di indicare una prospettiva di sviluppo sulla base di chiari obiettivi strategici e indicare le azioni concrete per raggiungerli;
il citato decreto prevede che il «piano strategico nazionale» è adottato, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, previa deliberazione del Consiglio dei ministri; lo schema del decreto recante il piano è trasmesso alle Camere ai fini dell'acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari. Il parere è espresso entro trenta giorni dalla data di assegnazione, decorsi i quali il decreto può essere comunque emanato;
il 22 maggio 2015 è stato reso noto in via informale, dal quotidiano «Secolo XIX» e dal sito internet specializzato – www.themeditelegraph.it il documento elaborato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti contenente il «Piano strategico nazionale per la portualità e la logistica» che, ad oggi, deve ancora essere esaminato e approvato dal Consiglio dei ministri, prima di poter essere trasmesso alle competenti Commissioni di Camera e Senato per il prescritto parere;
si ritiene necessario sottolineare il fatto che il Governo non ha rispettato il termine di 90 giorni (febbraio 2015) fissato dalla legge per la trasmissione dello schema di decreto del Presidente del Consiglio alle competenti Commissioni di Camera e Senato, non avendo il Consiglio dei ministri nemmeno proceduto ancora all'approvazione del previsto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri;
secondo le citate anticipazioni, rese note nelle scorse settimane, il documento predisposto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti fa riferimento alla riduzione dalle attuali 24 a 8 autorità di sistema portuale. La Nord Tirrenica accorperà le attuali funzioni dei porti di Genova, La Spezia, Savona e Marina di Carrara; Nord Adriatica: Venezia, Trieste, Ravenna e Ancona; Tirrenica Centrale: Livorno, Piombino e Civitavecchia; Sarda: Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo Aranci e Porto Torres; Campana: Napoli e Salerno; Pugliese: Bari, Brindisi, Taranto e Manfredonia; Calabra e dello Stretto: Gioia Tauro e Messina; Siciliana: Palermo, Catania ed Augusta;
nei nuovi soggetti previsti dal «piano» verranno concentrate tutte le principali funzioni di promozione, pianificazione, gestione e controllo oggi attribuite alle autorità portuali; per tutte le aree in cui verrebbero ricomprese le nuove autorità e ancor più con riferimento alle caratteristiche dell'area del Nord Adriatico appare evidente la necessità che la governance abbia modo di operare nella città di Trieste, in quanto sede più opportuna per dare pieno compimento ad una visione internazionale, anche in virtù del naturale posizionamento geografico più favorevole possibile ai flussi mercantili del centro e dell'est Europa, i quali rappresentano il bacino d'utenza naturale per i traffici via mare dell'area Nord Adriatica;
il porto franco di Trieste comprende cinque distinti punti franchi, di cui tre destinati alle attività commerciali (il punto franco vecchio, il punto franco nuovo, lo scalo legnami) e due destinati ad attività di tipo industriale (punto franco olii minerali, punto franco del canale di Zaule); la funzione internazionale unanimemente riconosciuta è quella di assicurare che il porto ed i mezzi di transito di Trieste possano essere utilizzati in condizioni di eguaglianza da tutto il commercio internazionale secondo le consuetudini vigenti negli altri porti franchi del mondo;
la scelta di Trieste, quale sede di raccordo dell'arena del Nord Adriatico rappresenterebbe una concreta prospettiva di sviluppo rivolta all'intero sistema Italia, perché Ravenna, Ancona e Venezia non hanno le potenzialità internazionali e logistiche proprie della realtà portuale di Trieste. Inoltre, il conferimento della sede strategica e amministrativa della nuova authority al capoluogo giuliano favorirebbe i necessari investimenti per il rafforzamento dei collegamenti ferroviari e l'ampliamento strutturale del porto stesso;
riconoscere il giusto ruolo alla città di Trieste sarebbe anche un segnale importante, anche rispetto a scelte politiche alquanto discutibili che hanno sostenuto il costosissimo e, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, irragionevole progetto per la realizzazione della piattaforma off-shore di Venezia, in un contesto in cui è già presente l’hub internazionale del porto di Trieste con i fondali adeguati per accogliere la guida operativa dell'area portuale del Nord Adriatico,

impegna il Governo:

a designare la città di Trieste quale sede amministrativa e gestionale della prevista nuova autorità portuale del Nord Adriatico, all'interno della quale lo scalo giuliano è l'unico, per posizione geografica, tipologia di fondali e per il regime di punto franco, ad avere una vocazione strategica internazionale;
a non rimandare ulteriormente l'approvazione da parte del Governo del «piano strategico per la portualità e la logistica» e di procedere senza ulteriori rinvii all'approvazione e trasmissione del previsto schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri presso le competenti Commissioni parlamentari di Camera è Senato.
(1-00902) «Sandra Savino, Palese».