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Atto a cui si riferisce:
C.4/08254 un peschereccio italiano della Italfish di Martinsicuro (Teramo) è stato sequestrato in Gambia per presunte violazioni delle normative di pesca; sono in stato di arresto il capitano...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 15 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 442
4-08254
presentata da
MELILLA Gianni

Risposta. — Desidero innanzitutto segnalare la grande attenzione con cui sin dall'inizio la Farnesina, anche tramite l'Ambasciata a Dakar e il console onorario a Banjul, ha seguito la vicenda che ha visto coinvolti il motopeschereccio IDRA-Q e i membri del suo equipaggio. La nostra azione è stata incessante (anche se in Gambia, come noto, non abbiamo un'ambasciata) e si è fortunatamente conclusa con la scarcerazione del signor Liberati (il 9 marzo) e del signor De Simone (il 17 marzo), inizialmente condannati ad un mese di reclusione e al pagamento di una multa per presunte irregolarità nelle maglie delle reti da pesca.
Non appena informata dell'accaduto, l'ambasciata si è immediatamente attivata prendendo contatto con Federpesca, con l'armatore di stanza a Dakar e con il rappresentante di quest'ultimo a Banjul, e consigliando un legale in loco che potesse seguire la vicenda. Il 3 marzo il console onorario ha tenuto una riunione a Banjul con i rappresentanti locali dell'armatore e, insieme al legale individuato, si è deciso di contestare la sentenza di condanna chiedendone la revisione.
Per quanto riguarda i passi diplomatici compiuti dalla nostra sede a Dakar, l'ambasciatore Luzzi ha tempestivamente inviato due lettere alla Ministra degli affari esteri del Gambia per auspicare un'equa e rapida soluzione del caso e per chiedere che il nostro console onorario potesse, nel più breve tempo possibile, visitare i connazionali presso il penitenziario. Tali richieste sono state ribadite con forza dal vice ambasciatore Fornara, che si è recato in missione a Banjul e ha incontrato la Ministra degli affari esteri del Gambia, chiedendole altresì di intercedere con il Ministro dell'interno affinché fossero garantite le migliori condizioni detentive possibili. Analogo passo è stato svolto anche presso il Segretario Generale del Ministero dell'interno.
In merito alle azioni intraprese a tutela dell'incolumità dei nostri connazionali, il Vice Ambasciatore Fornara e il nostro Console onorario, a seguito dei predetti passi hanno potuto effettuare alcune visite consolari in carcere, con lo scopo primario di accertarsi delle condizioni di detenzione e di salute dei due italiani e di fornire loro ogni utile informazione. L'Ambasciatore Luzzi ha inoltre contattato le rispettive mogli per aggiornarle personalmente sulla situazione.
Attualmente i connazionali risiedono in un albergo del Paese in attesa delle prossime scadenze processuali. A tal proposito si precisa che l'udienza prevista per il 22 aprile è stata aggiornata a data da desinarsi. La Farnesina, per il tramite dell'Ambasciata a Dakar e del Console Onorario a Banjul, continuerà a porre in essere ogni iniziativa di assistenza nei confronti dei due italiani.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Mario Giro.