Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/04140 FABBRI, BORIOLI, FAVERO, FORNARO, D'ADDA, FASIOLO, VALDINOSI, SILVESTRO, ROMANO, SERAFINI, PELINO, AIELLO, FUCKSIA, BAROZZINO, PAGLINI, MUNERATO - Al Ministro della salute - Premesso che:...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-04140 presentata da CAMILLA FABBRI
mercoledì 17 giugno 2015, seduta n.467
FABBRI, BORIOLI, FAVERO, FORNARO, D'ADDA, FASIOLO, VALDINOSI, SILVESTRO, ROMANO, SERAFINI, PELINO, AIELLO, FUCKSIA, BAROZZINO, PAGLINI, MUNERATO - Al Ministro della salute - Premesso che:
in aree caratterizzate da elevato impatto di patologie correlate all'amianto (Casale Monferrato, Broni) è in corso una campagna di disinformazione, da parte dell'Osservatorio nazionale amianto (ONA), sulla popolazione circa gli interventi terapeutici ed assistenziali da porsi in essere sui soggetti affetti da tali patologie; dette campagne, oltre ad essere mirate a screditare i professionisti che gestiscono i casi, propongono approcci a carattere terapeutico-assistenziale non in linea con le evidenze scientifiche, suggerendo farmaci, come ad esempio il Glivec (generico Veenat), non approvati dall'AIFA e per i quali non esistono allo stato attuale studi clinici che ne supportino l'utilizzo nella cura del mesotelioma (attualmente è in corso uno studio presso l'istituto Humanitas); tali farmaci vengono acquistati dai pazienti (o loro familiari) on line in Paesi stranieri (India) o tramite intermediari, come si evince dai blog ("Intopic mesotelioma");
il paziente non viene gestito in forma multidisciplinare e multiprofessionale, anche con il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella rete oncologica e con l'integrazione delle cure domiciliari;
l'approccio terapeutico al paziente, effettuato anche attraverso personale non medico (come emerge dal citato blog), in ogni caso, non prende in considerazione alcuna terapia di supporto psicologico, elemento cardine per garantire la compliance del paziente ai farmaci proposti. Inoltre, di sovente, come rilevato nei blog , viene suggerito dai partecipanti allo stesso di non informare l'oncologo che ha in carico il paziente sulla contemporanea assunzione di tali prodotti farmacologici, in associazione con la gemcitabina. Ciò può mettere a repentaglio la salute dei pazienti, attraverso l'aggravamento del profilo di tossicità;
frequentemente, infine, si verifica lo scambio di farmaci tra i pazienti stessi (come da lettura del blog);
l'approccio al malato non viene eseguito secondo specifici percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA) ma effettuato attraverso e-mail ovvero per telefono, in contrasto, pertanto, con la corretta gestione dei casi di qualsiasi patologia ed a maggior ragione per malattie che presuppongono un'attenta analisi del paziente,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti e quali iniziative urgenti, a tutela della salute pubblica, intenda intraprendere al fine di evitare che proseguano azioni mediatiche di assoluta disinformazione sulla popolazione e interventi diagnostico-terapeutico-assistenziali sui pazienti non in linea con le evidenze scientifiche e che peraltro sono causa di false illusioni.
(4-04140)