• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/09548 secondo quanto si legge sui giornali calabresi, nei giorni scorsi si sarebbe verificato un nuovo presunto caso di malasanità nella regione; un uomo i 61 anni, Giuseppe Delfino, è...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09548presentato daNESCI Dalilatesto diLunedì 22 giugno 2015, seduta n. 447

NESCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
secondo quanto si legge sui giornali calabresi, nei giorni scorsi si sarebbe verificato un nuovo presunto caso di malasanità nella regione;
un uomo i 61 anni, Giuseppe Delfino, è deceduto – secondo quanto riportato in un esposto degli avvocati Aurelio Chizzoniti e Francesco La Salvia – mercoledì 3 giugno 2015, al «Sant'Anna Hospital» di Catanzaro;
nel suddetto atto vengono ricostruite le ultime ore di vita del signor Delfino a cui, il 27 maggio scorso, dopo essere stato sottoposto a esame coronografico al «Sant'Anna Hospital» di Catanzaro, è stato consigliato un intervento urgente a causa di un'occlusione circolatoria. L'operazione è avvenuta due giorni dopo. «Il decorso operatorio – è scritto nell'esposto – era scandito dall'assoluta normalità dei valori di riferimento, al punto che il paziente, collocato in terapia intensiva, riusciva addirittura ad alimentarsi»;
secondo quanto si legge sul portale della testata «Il Corriere della Calabria», «domenica scorsa, però, la moglie di Delfino nota un «mostruoso» gonfiore lungo tutto il corpo del marito. Il medico, subito contattato, dice che la situazione è sotto controllo. Ma la notte successiva qualcosa va male: i familiari vengono a sapere dalla clinica che il paziente deve essere sottoposto al più presto a un nuovo intervento, «sulla cui ratio venivano fornite notizie vaghe e ambigue». Dopo l'operazione, Delfino «in buona sostanza era mantenuto in vita meccanicamente»;
a parere dell'interrogante, sono legittimi i pesanti dubbi espressi dai familiari della vittima (e che hanno portato gli stessi a presentare l'esposto succitato) circa l'operato dei medici della clinica Sant'Anna, anche per quanto verificatosi nelle ore successive al decesso;
secondo quanto denunciato nell'esposto, infatti, l'avvocato Chizzoniti ha chiesto copia della cartella clinica, ma il medico «insisteva furbescamente perché il paziente, oramai in procinto di essere sottratto al meccanismo cuore-polmone, quindi praticamente deceduto, venisse sottoposto a esame autoptico presso la stessa clinica Sant'Anna, che però “concedeva” ai familiari la possibilità di farsi assistere da un medico di fiducia»;
secondo quanto si legge su «Il Quotidiano del Sud» del 4 giugno 2015, a tale summenzionata «controfferta» della clinica, «la famiglia non ci sta e formalizza il diniego direttamente alla direzione amministrativa, che viene contestualmente informata dell'orientamento della famiglia di denunciare i fatti alla Procura di Catanzaro chiedendo altresì il sequestro della cartella clinica e l'autopsia sul cadavere del congiunto»;
stando a quanto risulta all'interrogante, nonostante la volontà dei familiari di far eseguire l'autopsia ad un consulente tecnico di parte esterno all'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro (richiesta presentata formalmente alla Procura), la clinica si sarebbe opposta, informando i familiari «che sarebbe stata comunque effettuata l'autopsia, indipendentemente dalle azioni dei familiari del deceduto, mascherandola come urgenti accertamenti medico-legali». Da qui la richiesta del legale al procuratore di un «urgentissimo sequestro probatorio della cartella clinica afferente l'attività sanitaria espletata», «disponendo altresì l'esame autoptico sulla salma al fine di accertare le reali cause del decesso»;
a parere dell'interrogante la strenua opposizione della clinica Sant'Anna alle richieste — legittime e lecite — dei familiari della vittima, non troverebbero apparenti e validi motivi;
urge, anche in virtù di quanto accaduto nelle ore successive al decesso (pur rimanendo all'autorità giudiziaria il potere e dovere di disporre le perizie del caso) fare chiarezza sui trattamenti sanitari ricevuti dal paziente, poi deceduto;
per quanto precisato, allora, appare fondamentale verificare che vi sia stato un rispetto delle procedure mediche previste, nel caso di specie, in relazione ai problemi di salute del paziente in argomento –:
se siano a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda assumere al fine di acquisire elementi in merito alla vicenda descritta in premessa. (4-09548)