• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00281 SANTANGELO, MORRA, BERTOROTTA, BOCCHINO, BULGARELLI, CAMPANELLA, CATALFO - Al Ministro dell'interno - Premesso che: la legislazione antimafia italiana di recente è stata interessata da...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00281 presentata da VINCENZO SANTANGELO
lunedì 29 luglio 2013, seduta n.081

SANTANGELO, MORRA, BERTOROTTA, BOCCHINO, BULGARELLI, CAMPANELLA, CATALFO - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

la legislazione antimafia italiana di recente è stata interessata da innumerevoli interventi normativi, spesso richiesti dalla prassi giurisdizionale e dalla società civile, che hanno portato il legislatore ad utilizzare in modo più efficace la leva del contrasto alla proprietà illecita o illecitamente conseguita, grazie ad interventi nel campo dei diritti patrimoniali;

notevoli sono stati gli sforzi degli organi inquirenti e brillanti i risultati raggiunti dalle forze dell'ordine che, sfruttando le conoscenze acquisite sul fenomeno mafioso dai propri investigatori, hanno portato, in particolar modo nel trapanese, ad importanti indagini patrimoniali sfociate nell'applicazione di misure di prevenzione antimafia;

ovviamente, non mancano le lacune che sollevano problemi interpretativi e che porranno ricorrenti dubbi agli organi giurisdizionali, ma a giudizio degli interroganti l'obiettivo di un sistema normativo "antimafia" può ritenersi conseguito, perché i vuoti normativi ed interpretativi riguardano solo aspetti specifici, come ad esempio la tutela dei terzi di buona fede, e non aspetti generali;

tuttavia oggi, se da un lato c'è un costante impegno a migliorare la legislazione antimafia italiana, dall'altro vi è la preoccupazione del frequente infittirsi degli intrecci delle organizzazioni mafiose con persone del mondo politico che continuano a negare di sapere, di essere state informate o di aver intuito alcunché su alcuni discussi personaggi;

sicuramente non bastano i magistrati, non bastano le forze dell'ordine per stroncare la criminalità organizzata ma occorre piuttosto, oggi più che mai, uno sforzo culturale del mondo politico per evitare che tutti quei soggetti che si sono sempre schierati e si sono impegnati nella lotta alla mafia si vedano costretti a dover abbandonare quell'incarico che con grande merito hanno ricoperto;

non si comprende infatti come quei soggetti che per anni hanno profuso la propria professionalità nel combattere il fenomeno mafioso possano oggi correre il rischio di essere trasferiti in altri uffici per essere, paradossalmente, "allontanati dal fronte";

più volte gli interroganti hanno sostenuto che il silenzio su questi temi da parte di chi occupa cariche istituzionali non fa altro che rafforzare il sistema mafioso,

si chiede di sapere quali atti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di tutelare le competenze acquisite dagli inquirenti sul fronte della lotta alla mafia ed evitare trasferimenti di funzionari e/o dirigenti che, dopo aver manifestato indubbie capacità investigative, in particolar modo in Sicilia, rischiano di essere spostati in uffici lontani dal fronte mafioso, vanificando in tal modo il loro operato e svilendo le competenze e gli sforzi profusi nella lotta alla criminalità organizzata.

(3-00281)