• Testo MOZIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.1/00920 premesso che: nella vicenda riguardante le sanzioni alla Russia bisogna avere la consapevolezza che esistono delle ragioni di natura geo-politica che prevalgono su quelle di...



Atto Camera

Mozione 1-00920presentato daCICCHITTO Fabriziotesto diMartedì 23 giugno 2015, seduta n. 448

La Camera,
premesso che:
nella vicenda riguardante le sanzioni alla Russia bisogna avere la consapevolezza che esistono delle ragioni di natura geo-politica che prevalgono su quelle di carattere economico, perché esse hanno costituito la risposta più responsabile e contenuta alle iniziative politico-militari poste in essere dal Governo russo nei confronti dell'Ucraina;
la Russia ha palesemente violato la sovranità, l'integrità territoriale e l'indipendenza dell'Ucraina, sia attraverso l'illegittima annessione della Crimea, sia attraverso l'assistenza militare diretta e indiretta fornita nel Donbass a formazioni separatiste, in aperta violazione delle convenzioni internazionali;
infine, si ripetono azioni di propaganda, forme di pressioni economiche e finanziarie, anche attraverso la gestione delle forniture energetiche, nonché episodi di sconfinamenti aerei e navali da parte di unità militari, che alimentano la tensione internazionale;
per quanto riguarda la crisi ucraina, al fine di evitare la ricerca di soluzioni militari e nella prospettiva invece di una soluzione negoziata sul piano diplomatico, sono stati sottoscritti gli accordi di Minsk, che non vengono, però, sostanzialmente applicati sia per il permanere di frequenti violazioni del cessate il fuoco, sia per il mancato completamento del ritiro degli armamenti pesanti e degli scambi di prigionieri, sia per l'assenza di sviluppi rispetto all'attuazione di riforme istituzionali in Ucraina e alla tenuta di elezioni locali nel Donbass;
la comunità internazionale ha deciso di mettere in atto meccanismi sanzionatori nei confronti della Russia, quale unico strumento di pressione volto a far recedere il Governo russo dalle interferenze e dalle violazioni del diritto internazionale;
in questo quadro, l'Unione europea ha deciso di imporre nel luglio 2014 un pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia che colpiscono i settori della difesa, dell'energia e del sistema finanziario russo e che ovviamente anche l'Italia, in quanto membro dell'Unione europea, applica;
l'accordo tra i Governi europei prevedeva che le misure sarebbero rimaste in vigore fino alla scadenza prevista dagli accordi di Minsk per la pace in Ucraina per la loro piena e completa attuazione (31 dicembre 2015). A tal fine l'Unione europea ha deciso di prorogare di ulteriori 6 mesi, fino al gennaio 2016, le sanzioni in scadenza;
certamente, come evidenziato da diversi studi e analisi indipendenti, sia per l'Unione europea che per la Russia il costo delle sanzioni e dell'embargo è rilevante, con possibili effetti negativi sull'occupazione e sulla crescita;
la Russia costituisce un soggetto di fondamentale importanza negli equilibri non solo europei ma globali;
le relazioni tra Italia e Russia sono storicamente solide sul piano economico, con forti e strutturati scambi commerciali e collaborazioni tra i rispettivi sistemi produttivi;
il Presidente Putin, attraverso interviste, viaggi e partecipazioni ad eventi internazionali come Expo 2015, ha più volte recentemente dichiarato la propria volontà di costituire per l'Occidente un partner affidabile;
le sanzioni, quantunque rappresentino uno strumento straordinario e non possano considerarsi la modalità ottimale per la soluzione dei problemi, in quanto comportano sacrifici sia per le popolazioni che le subiscono, sia per i Paesi che le attuano, sono tuttavia una soluzione inevitabile e concordata a livello internazionale;
l'efficacia delle sanzioni contro la Russia non può prescindere dal mantenimento di un accordo unanime da parte della comunità internazionale e la loro eventuale revoca unilaterale da parte del nostro Paese costituirebbe un grave e pericoloso segnale di indebolimento della posizione occidentale e di implicita legittimazione delle violazioni commesse dalla Russia in Ucraina;
l'Italia ritiene che la via maestra deve essere quella della mediazione. L'obiettivo deve essere quello di assicurare all'Ucraina la sovranità e l'integrità territoriale con soluzioni che portino la Russia a bloccare tutte quelle azioni che hanno provocato la decisione delle sanzioni;
è auspicabile che tutte le parti pongano fine alle violazioni degli accordi di Minsk e ne attuino integralmente i contenuti secondo le richieste della comunità internazionale e che, alla luce di questo, si possa, in tempi ragionevolmente brevi, ristabilire un clima di rapporti normale nei confronti della Russia,

impegna il Governo:

a intensificare e rafforzare la propria azione politico-diplomatica verso la Russia, al fine di spingere il Governo russo ad attuare gli accordi di Minsk, ad esercitare la propria influenza sui separatisti e a ripristinare il pieno rispetto del diritto internazionale in Ucraina;
nello stesso tempo ad incentivare il Governo ucraino nella realizzazione delle riforme istituzionali richieste dall'accordo di Minsk, affinché possa trovare attuazione un ordinamento che assicuri una prospettiva di decentramento e uno status speciale alle aree russofone del Donbass;
a sostenere con grande convinzione l'azione dell'Unione europea e qualsiasi ulteriore sforzo della comunità internazionale che vada nella medesima direzione e, in questo quadro, ad aprire in sede di Unione europea un confronto su possibili misure compensative adeguate a sostenere le imprese e i sistemi di filiera più colpiti dagli effetti dell'embargo russo;
a fare esso stesso quanto in proprio potere per alleviare le condizioni di difficoltà che il settore agroalimentare italiano sta registrando a causa dell'embargo russo;
a procedere in linea con le decisioni della comunità internazionale rispetto alle sanzioni contro la Russia, mantenendole in essere finché non vi sarà una diversa determinazione comunemente assunta sulla base di positivi sviluppi e di un ripristinato rispetto del diritto internazionale.
(1-00920) «Cicchitto, Amendola, Mazziotti Di Celso, Marazziti, Locatelli, Rabino, Alli, Manciulli, Causin, Benamati, Scopelliti, Nicoletti, Sammarco, Librandi».