• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00239 l'istituto del servizio civile nazionale affonda le radici nelle lotte per il diritto all'obiezione di coscienza che videro un primo riconoscimento con l'approvazione della legge n. 772 del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00239presentato daBONOMO Francescatesto diMercoledì 31 luglio 2013, seduta n. 62

BONOMO, NARDUOLO, SERENI, ASCANI, PATRIARCA, ROTTA, MADIA, GADDA, LENZI, BENI, CHAOUKI, BRAGA, MISIANI, BOBBA, MOSCA, TENTORI, QUARTAPELLE PROCOPIO, MARCO DI MAIO, COMINELLI, VENTRICELLI, LATTUCA, MARTELLA, ROSATO e DE MARIA. — Al Ministro per l'integrazione. — Per sapere – premesso che:
l'istituto del servizio civile nazionale affonda le radici nelle lotte per il diritto all'obiezione di coscienza che videro un primo riconoscimento con l'approvazione della legge n. 772 del 1972, «Norme in materia di obiezione di coscienza». Tale legge introdusse per i giovani richiamati al servizio di leva la facoltà di dichiararsi obiettore di coscienza per motivi morali, religiosi e filosofici ed istituì il servizio sostitutivo civile alternativo al servizio militare e parimenti rispondente al dovere di servire la patria;
con la legge n. 230 del 1998 l'obiezione di coscienza fu finalmente riconosciuta quale diritto soggettivo del cittadino nell'ambito del diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione riconosciute dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e dalla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici. La stessa legge sancì che il servizio civile, diverso per natura e autonomo dal servizio militare, rispondesse parimenti al dovere costituzionale di difesa della patria e fosse ordinato ai fini enunciati nei «Principi fondamentali» della Costituzione. Il 6 marzo 2001, con la legge n. 64, nacque il servizio civile nazionale, a base volontaria, che ha convissuto con il servizio sostitutivo civile obbligatorio fino al giugno 2005;
l'articolo 9 della citata legge n. 64 del 2001 prevede, inoltre, la possibilità per i giovani volontari di prestare servizio anche presso «enti e amministrazioni operanti all'estero, nell'ambito di iniziative assunte dall'Unione europea, nonché in strutture per interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli, istituite dalla stessa Unione europea o da organismi internazionali operanti con le medesime finalità ai quali l'Italia partecipa». Dal 2001 ad oggi 3.782 volontari hanno operato in diversi Paesi dell'Europa, dell'Africa, dell'Asia, dell'Oceania e dell'America latina, prevalentemente nel settore della cooperazione, dell'assistenza e dell'educazione. Tali esperienze e un comune percorso sul servizio civile avviato in altri Paesi europei hanno portato nel 2009 ad elaborare il progetto sperimentale europeo «European civic service: a common amicus», con lo scopo di stimolare la nascita di un modello europeo di servizio civile;
la partecipazione all'interno del servizio civile nazionale crebbe dai 181 ragazzi e ragazze avviati nel 2001 fino ai 45.890 del 2006, grazie al corrispondente incremento delle risorse, mentre dal 2007 si è registrato un continuo ridimensionamento degli stanziamenti (299 milioni di euro nel 2008, 170 milioni di euro nel 2009, 100 milioni di euro nel 2010-2011, 68 milioni di euro nel 2012), fino alla mancata promulgazione del bando ordinario del 2012 ed alla previsione di soli 71 milioni di euro per l'anno 2013, che consentiranno il finanziamento di appena 15.000 volontari per i progetti nazionali e 450 per l'estero;
come noto, il servizio civile nazionale ha dato, in diverse occasioni, un importante contributo a risollevare la situazione di zone colpite da catastrofi naturali, mettendo in campo volontari tramite bandi speciali (Abruzzo 2009, Emilia-Romagna 2012);
il servizio civile è l'unica forma istituzionale di difesa della patria non armata e non violenta (articolo 52 della Costituzione) e il suo valore educativo porta i giovani a sperimentare e a praticare con maggior consapevolezza la cittadinanza attiva, sviluppando il senso civico ed una maggiore percezione dei valori democratici, ad aiutare la categorie più vulnerabili dei cittadini (persone con disabilità, cittadini stranieri, bambini in situazioni difficili, malati terminali e altri), nonché ad aiutare a salvaguardare il patrimonio artistico, culturale ed ambientale dello Stato;
nonostante il ruolo strategico di strumento utile alla coesione sociale, all'educazione alla partecipazione delle nuove generazioni, alla formazione personale e professionale dei giovani, nonché ad un loro orientamento verso il mondo del lavoro, negli ultimi anni questo istituto della Repubblica non ha ricevuto un adeguato sostegno finanziario da parte dello Stato;
le associazioni e i rappresentanti del mondo del servizio civile, in numerose occasioni, hanno evidenziato con forza quanto sia importante mantenere per il prossimo bando, atteso da migliaia di giovani da oltre un anno, almeno il medesimo numero di volontari previsto dal bando del 2011 –:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere al fine di restituire credibilità e ruolo al servizio civile nazionale, individuando le adeguate risorse finanziarie che consentano una reale programmabilità dei progetti e il soddisfacimento delle aspettative di migliaia di giovani che annualmente vorrebbero partecipare a questa fondamentale esperienza di vita.
(3-00239)
(30 luglio 2013)